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Notiziario Marketpress di
Martedì 11 Giugno 2013 |
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VENETO A TAJANI: ALLE AMMINISTRAZIONI VIRTUOSE DEVE ESSERE CONSENTITO DI UTILIZZARE LE RISORSE BLOCCATE DAL PATTO DI STABILITÀ
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Venezia, 11 giugno 2013 -
“Valore al lavoro, valore
alle imprese e non alla speculazione, difesa dell’economia reale e non
dell’economia di carta: dobbiamo
ripristinare la divisione tra chi raccoglie il risparmio e lo investe destinandolo
alle imprese e al consumo, cioè le banche tradizionali, e chi invece raccoglie
fondi da usare nella speculazione finanziaria.
Aziende e consumatori hanno bisogno dell’accesso al credito. Se non
ripristiniamo il circuito virtuoso tra risparmio privato e finanziamento alle
imprese, difficilmente si riuscirà a superare l’attuale scenario”. Lo ha detto
l’assessore al bilancio della Regione del Veneto, Roberto Ciambetti, intervenendo ieri a
Marghera (Ve) a un incontro con il vicepresidente della Commissione Europea,
Antonio Tajani, promosso da Unioncamere – Eurosportello Veneto, durante il
quale sono state approfondite tematiche relative ai ritardi dei pagamenti alle
imprese, garanzie dei consumatori, sviluppo e crescita economica, accesso al
credito.
Ciambetti, dopo aver
ricordato che l’agenzia Fitch ritiene che, se la Regione del Veneto fosse in
Svizzera sarebbe da ‘Tripla A’, cioè più solida dell’Austria, invece del rating
‘Bbb +’ attribuitole, ha sottolineato che l’accesso al credito è essenziale per
il nostro tessuto socio-economico, “che ha fatto e fa del lavoro la propria
forza”.
“Inutilmente ho più volte
sollecitato le autorità statali italiane a rivedere i parametri del meccanismo
del Patto di stabilità interno – ha ribadito l’assessore –. Alcune regioni sono
chiamate a sopportare vincoli ben superiori a quelli medi nazionali:
ricalibrando gli obiettivi e mantenendo inalterato il saldo nazionale, si
permetterebbe a quelle virtuose nella
gestione dei conti, con disponibilità di cassa concreta, di immettere nel
mercato capitali freschi. Se il Veneto potesse avere un tetto di spesa pari a
quello medio, potrebbe immettere nel mercato circa 760 milioni di euro che ha
già a sua disposizione, visto che in cassa sono bloccati circa 1 miliardo e 380
milioni”.
“Anche alla Commissione
europea – ha concluso Ciambetti – chiediamo di distinguere tra Regioni
virtuose, come il Veneto, che hanno una base economica salda anche nei conti
pubblici, dai territori più problematici: non si può usare la stessa medicina
per affrontare i mali diversi di economie e società profondamente diverse tra
loro”.
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