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Notiziario Marketpress di
Martedì 18 Giugno 2013 |
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LA COMMISSIONE EUROPEA CHIEDE POLITICHE MIGRATORIE LUNGIMIRANTI
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Bruxelles,
18 giugno 2013 - In che modo lŽUnione europea e gli Stati membri stanno
affrontando le sfide e le opportunità della migrazione? In una relazione pubblicata
ieri la Commissione, analizzando gli sviluppi avvenuti nel 2012 e allŽinizio
del 2013 nei settori dellŽimmigrazione e dellŽasilo, chiede una risposta più
coerente da parte dellŽUe.
LŽunione
deve favorire unŽimmigrazione regolare ben gestita e politiche di integrazione,
e lavorare per una gestione più moderna ed efficiente dei flussi di viaggiatori
alle sue frontiere esterne. Deve dŽaltra parte lottare più a fondo contro la
tratta degli esseri umani e affrontare meglio la migrazione irregolare,
garantendo al contempo che siano rispettati i diritti fondamentali dei migranti
e dei richiedenti asilo.
"Stiamo
creando un sistema europeo comune di asilo solidale con le persone vulnerabili
e in grado di proteggerle. Molte di queste persone sono altamente qualificate e
devono avere la possibilità di sfruttare al meglio le loro competenze nei paesi
in cui si trasferiscono; lo stesso vale per altri gruppi di migranti", ha
dichiarato Cecilia Malmström, Commissaria per gli Affari interni. "Il
nostro approccio alla migrazione deve riflettere le priorità comuni e le
esigenze future. Occorrono politiche ambiziose e una leadership politica
lungimirante per fare della migrazione una forza dinamica di crescita e
progresso", ha aggiunto.
La
migrazione come strumento per la crescita
Tra non
molto tempo lŽEuropa comincerà ad avvertire lŽimpatto dellŽinvecchiamento della
sua popolazione e della riduzione della sua forza lavoro. Perfino oggi,
nonostante gli alti livelli di disoccupazione, lŽUnione europea conta circa 2
milioni di posti di lavoro vacanti in settori come la sanità, le tecnologie
dellŽinformazione e della comunicazione, lŽingegneria, le vendite e la finanza.
Pur non essendo lŽunico modo per colmare queste carenze, lŽimmigrazione fa
sicuramente parte di una soluzione comune per sostenere la strategia di
crescita economica dellŽUe.
La
legislazione dellŽUe in materia di migrazione contribuisce ad attirare alcune
categorie di migranti: ad esempio, la direttiva sulla Carta blu (sulla cui
attuazione la Commissione pubblicherà una relazione verso la metà del 2014)
agevola lŽingresso e il soggiorno di cittadini di paesi terzi che intendono
svolgere lavori altamente qualificati. I negoziati sulle direttive sui
trasferimenti intrasocietari e sui lavoratori stagionali sono progrediti nel
2012, ma il Parlamento europeo e il Consiglio dovranno impegnarsi ulteriormente
per raggiungere un accordo.
La
Commissione spera inoltre che si progredisca rapidamente sulla sua proposta che
stabilisce regole più chiare e coerenti per i cittadini di paesi terzi che
giungono nellŽUe per motivi di studio o di ricerca scientifica e per altri tipi
di scambi (Ip/13/275 e Memo/13/281).
È
essenziale che tutti gli Stati membri dispongano di misure efficaci per
promuovere lŽintegrazione: i migranti devono poter sviluppare pienamente il
loro potenziale in un ambiente che rispetta i loro diritti fondamentali e
consente loro di partecipare alla prosperità delle nostre società. Sarà quindi
importante che gli Stati membri applichino correttamente la direttiva sul
permesso unico, che attribuisce ai cittadini di paesi terzi una situazione di
parità per quanto riguarda determinati diritti.
Affrontare
le sfide della protezione internazionale
Con
lŽadozione di nuove norme e standard sullŽaccoglienza di coloro che chiedono
protezione, lŽUe si è avvicinata alla creazione di uno spazio comune di
protezione e solidarietà per le persone più vulnerabili. È ora il momento di
impegnarsi a fondo per applicare la legislazione e per fare in modo che questo
sistema comune funzioni bene e uniformemente.
Nel 2013
la Commissione intende promuovere ulteriormente la cooperazione pratica, anche
tramite lŽUfficio europeo di sostegno per lŽasilo, e la solidarietà allŽinterno
dellŽUnione (con la Grecia, nei confronti di coloro che fuggono dalla Siria e
sulla ricollocazione dei beneficiari di protezione internazionale tra gli Stati
dellŽUe).
La
solidarietà non deve fermarsi alle frontiere dellŽUe: il 2012 ha visto la
creazione del programma comune di reinsediamento Ue nel quadro del Fondo
europeo per i rifugiati. Per la prima volta, gli Stati membri hanno concordato
un elenco di priorità specifiche comuni dellŽUe in materia di reinsediamento
per il 2013. NellŽambito di questo regime, gli Stati membri partecipanti si
sono impegnati a reinsediare 3 962 rifugiati nel 2013 (a fronte dei 3 083 posti
di reinsediamento offerti per il 2012). Le linee generali del programma di
reinsediamento dal 2014 in poi sono in corso di negoziato in quanto parte del
nuovo Fondo Asilo e migrazione. LŽobiettivo della Commissione è di vedere
aumentare il numero dei programmi nazionali di reinsediamento e ampliare quelli
già esistenti.
Il 2012 ha
registrato inoltre notevoli progressi nella lotta alla tratta degli esseri
umani (Ip/12/619 e Memo/12/455), e nella protezione dei minori non accompagnati
che ogni anno giungono nellŽUe.
La
risposta politica dellŽUe alle pressioni migratorie
Se si
vuole rendere credibile la politica in materia di migrazione legale e mobilità,
bisogna adottare unŽimpostazione coerente per affrontare la migrazione
irregolare.
Entro la
fine del 2012 tutti gli Stati vincolati dalla direttiva rimpatri1, tranne
lŽIslanda, ne avevano comunicato il completo recepimento alla Commissione. LŽue
è ormai molto vicina a conseguire norme comuni sui rimpatri, nel pieno rispetto
dei diritti fondamentali. La Commissione prevede di presentare (nel dicembre
2013) una comunicazione sui rimpatri, e intende accertarsi che tutti gli Stati
membri applichino correttamente la direttiva sulle sanzioni ai datori di
lavoro. Continuerà inoltre ad adoperarsi per integrare i diritti fondamentali
nelle attività di gestione delle frontiere dellŽUe. Da questo punto di vista,
il sistema europeo di sorveglianza delle frontiere (Eurosur) può diventare uno
strumento atto a salvare vite umane, facilitando lŽindividuazione e la
localizzazione di piccole imbarcazioni. La Commissione esorta il Parlamento
europeo e il Consiglio ad accettare formalmente tale proposta, per rendere
Eurosur operativo entro la fine del 2013 (Ip/11/1528 e Memo/11/896).
Controlli
più intelligenti dei visti e delle frontiere per contribuire alla crescita
Aumentare
le facilitazioni dei viaggi per i cittadini di paesi terzi in visita nellŽUe è
un altro modo per fare di questŽultima una destinazione più ambita.
La
Commissione ha presentato proposte dirette a facilitare e rafforzare le
procedure di verifica di frontiera per gli stranieri che viaggiano in direzione
dellŽUe (il cosiddetto pacchetto "frontiere intelligenti": Ip/13/162
e Memo/13/141). Proporrà inoltre che la politica dei visti dellŽUnione
favorisca maggiormente la crescita economica e gli scambi culturali, agevolando
gli spostamenti dei viaggiatori in regola, quali persone dŽaffari, turisti,
studenti e giovani (Ip/12/1177 e Memo/12/838).
Intensificare
il dialogo internazionale sulla migrazione
In seguito
alla pubblicazione, nel 2011, dellŽapproccio globale in materia di migrazione e
mobilità, nel 2012 si sono intensificati i dialoghi a livello internazionale
volti a concludere accordi bilaterali (è stato firmato un partenariato per la
mobilità con il Marocco: Ip/13/513).
Nei
prossimi mesi la Commissione adotterà una relazione sullŽattuazione
dellŽapproccio globale, dedicata specialmente alla dimensione esterna della
politica migratoria dellŽUe. Recentemente ha inoltre presentato il suo parere
sul modo in cui migrazione e mobilità possono contribuire allo sviluppo e su
come rafforzare la cooperazione globale in questo settore (Ip/13/450).
Contesto
Le
relazioni annuali su immigrazione e asilo sono presentate in seguito a una
richiesta formulata dal Consiglio europeo al momento dellŽadozione del patto
europeo sullŽimmigrazione e lŽasilo, nel 2008.
La quarta
relazione illustra i principali sviluppi intervenuti nel 2012 per affrontare le
sfide in questi settori e presenta i dati principali sulla situazione
migratoria nellŽUe. È accompagnata da un documento di lavoro dei servizi della
Commissione, che offre unŽampia panoramica delle iniziative prese sia a livello
dellŽUe che a livello nazionale.
Riportiamo
qui alcuni dati essenziali (si veda anche il materiale infografico relativo
allŽasilo e allŽimmigrazione):
secondo
Eurostat, al 1° gennaio 2012 la popolazione totale dellŽUe era di 503,7
milioni, con un aumento di 1,3 milioni dal 2011;
la popolazione
dellŽUe in età lavorativa (15-64 anni) ammontava nel 2012 a 335,4 milioni e si
prevede che nei prossimi 50 anni diminuisca fino a raggiungere 290,6 milioni
nel 2060;
lŽindice
di dipendenza degli anziani ha raggiunto il 26,8% nel 2012 e si prevede che
aumenti bruscamente fino al 52,6% entro il 2060;
i 20,7
milioni di cittadini di paesi terzi che vivevano nellŽUe ammontavano
allŽincirca al 4,1% della popolazione totale dellŽUe;
i primi
permessi di soggiorno rilasciati a cittadini di paesi terzi ammontavano nel
2011 a quasi 2,5 milioni;
le domande di
asilo nel 2012 sono aumentate del 9,7% rispetto al 2011, superando la cifra
totale di 330 000 (nettamente inferiore, comunque, al picco di 425 000 domande
registrate nel 2001).
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