Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Mercoledì 19 Giugno 2013
 
   
  LE LEVE PER IL RILANCIO DELL´ECONOMIA DI REGGIO CALABRIA

 
   
  Reggio Calabria, 19 giugno 2013 - Si è svolta lunedì 17 giugno, presso il Salone consiliare della Cdc di Reggio Calabria, Nella sua dettagliata relazione, disponibile sul sito http://www.rc.camcom.gov.it/  (al link pubblicazioni 2013), Lucio Dattola, presidente dell´istituto camerale, ha presentato i principali dati economici registrati nella provincia di Reggio Calabria nel 2012, che forniscono l’immagine degli effetti della crisi sul tessuto produttivo locale. Da rilevare, per la prima volta, il saldo passivo in termini assoluti tra imprese iscritte presso il Registro delle imprese e imprese cessate, cui tuttavia si contrappone il saldo positivo tra iscrizioni e cessazioni delle iniziative imprenditoriali avviate dalla popolazione straniera e dai giovani. Nella sua dettagliata relazione, il presidente Dattola si è soffermato sia sui dati relativi all’evoluzione del sistema imprenditoriale, sia sull’analisi del contesto economico locale, dalla quale emerge l’aumento del numero di famiglie reggine che vivono sotto la soglia di povertà. A fronte di un´assoluta difficoltà del sistema economico locale, vi sono segnali positivi che riguardano il settore del turismo - con la crescita sia della domanda turistica sia dellapermanenza media – e il settore della green economy, con un aumento degli investimenti in prodotti e tecnologie che assicurano un maggior risparmio energetico o un minor impatto ambientale. Ed è proprio su questi settori, così come su quello della cultura, della filiera del mare e dell’internazionalizzazione – ha concluso il presidente Dattola - che è necessario fare leva per attivare strategie e politiche atte ad invertire il trend negativo del 2012, affinché almeno a partire dal 2014 possano concretizzarsi effettivi segnali di ripresa. Natina Crea, segretario generale della Camera, nel suo intervento ha introdotto l´Osservatorio della attrattività, benessere e competitività territoriale, il nuovo strumento di lettura degli andamenti evolutivi del territorio, appositamente realizzato dalla Cdc di Reggio Calabria con il supporto tecnico di Aislo (Associazione Italiana Incontri e Studi sullo Sviluppo Locale) e con il contributo fornito dagli stakeholders locali in occasione dei precedenti incontri, incentrati sulla individuazione delle aree strategiche di sviluppo più rilevanti e l’elaborazione degli appositi indicatori statistici di misurazione. Si tratta di un sistema, presentato nel dettaglio dal responsabile dell’Associazione Aislo,bruno Coppola, che consente di misurare, in maniera statisticamente rigorosa, la competitività del territorio e di monitorarne l’evoluzione, anche in confronto con altre realtà territoriali, in relazione agli obiettivi strategici prescelti. La Cdc intende rendere disponibile questo nuovo patrimonio informativo affinché sia oggetto di un percorso comune che, orientato dalla lettura strategica delle potenzialità e criticità dello stesso territorio, valga ad individuare politiche efficaci e sostenibili e scelte programmatiche mirate, per migliorarne l’attrattività, il benessere e la competitività. Ci soffermiamo in particolare quelle che Lucio Dattola ha indicato nella sua relazione come le risorse da valorizzare nel territorio di Reggio Calabria. Il Turismo - In un quadro economico e sociale compromesso dalla crisi finanziaria, dove inesistente è il sollievo tratto dalla domanda estera, un ruolo in tal senso suppletivo viene svolto dal turismo, inteso come l’attività esportativa del terziario. Dopo alcuni anni di incertezza, nel solo 2011 l’ammontare di presenze turistiche è salito a Reggio Calabria del +35,2%, pari in termini assoluti a circa 710.000. Gli arrivi pari a circa 223.000 sono cresciuti tra il 2010 ed il 2011 del 38,9%. Se da un lato è cresciuta la domanda turistica , dall’ altro è stato registrato un raddoppio dell’offerta in termini di esercizi complementari: tra il 2007 ed il 2011 il numero di B&b e agriturismo è cresciuto del 105% raggiungendo quota 404, pari all 77% dell’offerta ricettiva locale. Le strutture alberghiere (121) sono rappresentate prevalentemente da esercizi fino a 3 stelle (39,7%); nel territorio regionale solo la provincia di Vibo valentia mostra una maggior specializzazione verso strutture a maggior livello qualitativo, il che ha ovviamente effetti tangibili sulla capacità di spesa dei villeggianti. Dalle analisi condotte su arrivi e presenze negli ultimi anni, emerge come la provincia di Reggio Calabria, contrariamente a quanto mediamente avviene in Italia, stia sperimentando anche una crescita della permanenza media (numero di pernottamenti per arrivo) pari a 3,2 probabilmente sospinta da due fattori. In primis, gli effetti della crisi hanno indotto molti connazionali residenti in altre regioni a ridurre la lontananza dei propri viaggi scegliendo mete italiane; ciò ha favorito quei territori quali Reggio Calabria, che nel tempo hanno maggiormente sofferto della nuova concorrenza delle mete internazionali low cost. In secondo luogo, una più variegata capacità dell’offerta di intrattenimento, culturale oltre che balneare, ha favorito la possibilità di più lunghi soggiorni da parte dei visitatori, con riflessi positivi anche per ciò che riguarda le attività più a valle della filiera turistica commercio al dettaglio ed enogastronomia). L’indice di internazionalizzazione turistica calabrese (rapporto tra arrivi stranieri su totale arrivi) è decisamente più basso della media nazionale (15,5% contro il 45,8% medio nazionale), con Reggio Calabria che, con un valore pari ad appena il 13%, dimostra chiaramente come una strategia di marketing turistico rivolta alla clientela oltre confine, se ben implementata, possa portare benefici considerevoli. Ad oggi, arrivano sul territorio provinciale poco più di 30mila stranieri, ovvero meno di quanto rilevato nel 2007. Certo gli effetti della crisi europea non possono che peggiorare la situazione, ma ciò non toglie come i flussi internazionali rilevati sul territorio reggino siano ancora insufficienti, sopratutto se confrontati con quelli di altre località caratterizzate da un analogo bacino di offerta, naturale e culturale. Se si vuole contrastare la scarsa attinenza che le nostre imprese mostrano con i mercati internazionali, si può e si deve agire sul fronte turistico, anche per via delle innumerevoli possibilità in termini di riflessi di filiera, nel terziario così come nell’agroalimentare e nei servizi culturali, di cui il territorio è pieno. Il sistema produttivo culturale Il sistema culturale ricopre un’importanza fondamentale nell’economia, grazie alla sua capacità di generare valore economico, favorire l’innovazione e creare posti di lavoro altamente qualificati. In provincia di Reggio Calabria, il sistema produttivo culturale produce, complessivamente, 245 milioni di euro, la maggior parte dei quali proveniente dalle industrie creative7 (135 milioni) e dalle industrie culturali (quasi 95 milioni). Oltre che per la creazione di ricchezza, il sistema produttivo culturale fornisce un importante apporto sotto il profilo occupazionale. Infatti, esso genera, nella provincia di Reggio Calabria, 6.038 posti di lavoro, il 64,1% dei quali afferenti alle industrie creative. Passando a valutare il peso che la cultura riveste sulla ricchezza e sull’ occupazione complessivamente prodotti dalla provincia di Reggio Calabria, emerge un’ incidenza pari al 3% in termini di valore aggiunto e al 3,6% dal punto di vista dell’ occupazione. Tali incidenze, pur non trascurabili, collocano la provincia all’ultimo posto a livello regionale: la media della Calabria è di 3,5 punti percentuali per il valore aggiunto e di 4,1 punti per l’occupazione. Inoltre, il resto della Penisola vede, mediamente, un contributo ancora più elevato, rispetto alla Calabria, sia al valore aggiunto complessivamente prodotto (5,4%) che all’occupazione totale (5,6%). L’economia del Mare - Il Sistema Mare, inteso come l’insieme delle filiere del sistema produttivo al cui interno operano imprese che basano sulla risorsa “mare” il proprio processo, rappresenta una risorsa fondamentale per l’economia della provincia di Reggio Calabria. In tale ottica, la Camera di Commercio di Reggio Calabria, ha realizzato, nel 2012, un rapporto volto a descrivere la complessa realtà che costituisce l’”Economia del Mare” provinciale e a fornire un inquadramento economico del settore in termini di imprese, valore aggiunto e occupazione. Nel 2008, il contributo dell’Economia del Mare alla formazione del valore aggiunto provinciale risultava pari all’1,9%, più del doppio dell’incidenza registrata a livello regionale (0,8%) o nazionale (0,9%). Nel 2011 il Sistema Mare reggino, considerato nella sua unitarietà, ha visto impegnate 410 imprese, con un’incidenza sul totale delle imprese attive poco inferiore all’unità, analogamente a quanto si osserva a livello regionale (0,8%) e nazionale (0,9%). Nell’ambito della filiera del mare, riveste maggior peso il comparto della pesca, con un’incidenza sul totale dell’Economia del Mare provinciale pari al 61,7% (Calabria 49%; Italia 43,3%); segue il settore del turismo marino che rappresenta il 18,5% dell’intera filiera ( questo dato, pur risultando lievemente superiore a quello nazionale, pari al 17,1%, è inferiore di oltre dieci punti percentuali rispetto alla media regionale, pari al 29,9%. Osservando la graduatoria delle province italiane stilata in base al peso percentuale delle imprese dell’Economia del Mare sul totale delle attività economiche, la provincia di Reggio Calabria si colloca in 41- esima posizione, immediatamente dopo la provincia di Vibo Valentia (40-esima), ma prima delle altre realtà produttive calabresi (Crotone 46-esima; Cosenza 49-esima; Catanzaro 51 -esima). L’importanza dell’Economia del Mare provinciale risulta particolarmente evidente sul versante occupazionale: nel 2009 il settore provinciale ha assorbito 2.455 occupati, con un’incidenza sul totale dell’economia pari al 2,4%, superiore sia a quella della Calabria che dell’Italia nel suo complesso. Tra le diverse filiere, il trasporto marittimo assorbe il 66,5% dell’occupazione totale coinvolta nell’Economia del Mare provinciale, impiegando 1.632 addetti. La green economy - Per il sistema produttivo reggino, un’occasione di cambiamento potrebbe essere rappresentata anche dalla green economy, quale opportunità per sviluppare un modello produttivo che possa coniugare progresso economico e sostenibilità ambientale, avvicinando nuovi consumatori e nuovi mercati sia in Italia che, ancor più, all’estero. Infatti, la green economy si sta sviluppando di pari passo con un processo di sensibilizzazione verso le tematiche ambientali ne confronti del consumatore, sempre più incline ai consumi green oriented, simbolo di un vero e proprio stile di vita. Orientare i propri processi produttivi verso una maggiore sostenibilità potrebbe consentire di acquisire un vero e proprio elemento competitivo per accedere a fasce di mercato più alte. Da un’indagine effettuata presso le imprese industriali e terziarie con almeno un dipendente, è risultato che il 23% delle imprese attive in provincia di Reggio Calabria (ovvero 2.200 imprese) ha realizzato nel triennio 2009-2011, o ha programmato di realizzare nel 2012, investimenti in prodotti e tecnologie che assicurano un maggior risparmio energetico o un minor impatto ambientale. Anche se tale quota è leggermente inferiore rispetto al dato italiano(23,6%) e regionale (24,5% ) è opportuno evidenziare che si tratta di un’importante fascia del sistema imprenditoriale locale, soprattutto se si considera il ciclo soprattutto se si considera il ciclo particolarmente negativo degli investimenti, penalizzati dal prolungarsi della crisi economica.  
   
 

<<BACK