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Notiziario Marketpress di Mercoledì 19 Giugno 2013
 
   
  CASA, UMBRIA: DECRETO DEL FARE, MISURE RELATIVE A IMPIGNORABILITÀ PRIMA CASA INSUFFICIENTI AD ARGINARE EMERGENZE

 
   
  Perugia, 19 giugno 2013 - "Le disposizioni contenute nel ´Decreto del Fare´, varato dal Consiglio dei Ministri il 15 giugno scorso, che stabiliscono l´impignorabilità della prima casa, sono assolutamente deludenti e insufficienti a tutelare le famiglie colpite dalla crisi": è quanto afferma l´assessore regionale alle Politiche della casa, Stefano Vinti, sottolineando che "chi pensava che il Governo rendesse la prima casa impignorabile sempre e comunque è stato costretto a ricredersi". "La prima casa, cioè la casa di abitazione, - precisa Vinti - non potrà essere pignorata esclusivamente dall´agente di riscossione (Equitalia fra tutte) quando sussistono particolari condizioni e cioè, se si tratta dell´unico immobile di proprietà del debitore ed è adibito ad abitazione principale, ad eccezione dei casi in cui l´immobile sia di lusso o comunque classificato nelle categorie catastali A/8 e A/9 (ville e castelli). Per tutti gli altri immobili invece, il valore minimo del debito che autorizza il riscossore a procedere con l´esproprio dell´immobile, è stato innalzato da 20mila a 120mila euro". "Il decreto quindi - continua Vinti - non esclude affatto che per debiti nettamente inferiori altri soggetti, per esempio le banche, ma anche i privati, possano procedere comunque al pignoramento immobiliare. Alla perdita di posti di lavoro si accompagna, in molti casi, lo sfratto o il pignoramento delle abitazioni delle famiglie. Spesso, sono gli stessi istituti di credito, per il mancato pagamento delle rate del mutuo a procedere, eventualità quest´ultima, che il decreto non prende minimamente in considerazione. Per questo - conclude l´assessore - riteniamo le misure del Governo assolutamente insufficienti a rispondere all´emergenza determinata dalla crisi e a tutelare un diritto, quello alla casa, sancito dalla stessa Carta Costituzionale".  
   
 

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