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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 19 Giugno 2013 |
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REGIONI, URBANISTICA, “DEBUTTA” A GENOVA IL PIANO TERRITORIALE LIGURE: COSTRUIRE SUL COSTRUITO, SÌ A GRONDA E TERZO VALICO
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Genova, 19
Giugno 2013 - Minor consumo del suolo, più rispetto per l´ambiente e
semplificazione delle procedure. Sono tre dei principali punti del nuovo
Ptr-piano territoriale regionale in fase di definizione da parte della Regione
Liguria presentato martedì 18 giugno nel pomeriggio dall´assessore alla
Pianificazione Territoriale e Urbanistica Gabriele Cascino con Anci e
Urpl-unione delle Province a Palazzo Tursi, sede del comune di Genova.
Il Ptr è
lo strumento di pianificazione più importante della Liguria che rinnoverà la
pianificazione di tutto il territorio. "A scanso di equivoci, il Ptr
prevede la realizzazione delle due più importanti infrastrutture per la città e
la regione: il Terzo Valico ferroviario e la Gronda autostradale", ha
precisato Cascino. Il Ptr è destinato anche a sostituire i sei vecchi piani
territoriali oggi esistenti con i quali i comuni devono fare i conti.
Per
quest´ultimi, soprattutto quelli piccoli, il nuovo strumento urbanistico
consentirà di ridurre, e in molti casi eliminare, i costi. Oggi, infatti, per
redigere un Puc un comune deve spendere dai 50 agli 80 mila euro. Il Ptr
consentirà ai comuni di completare l´"ultimo miglio", fornendo tutti
gli elementi e tagliando notevolmente i costi attuali. Per i comuni più grandi
il Ptr diventa lo strumento che sostiene le politiche urbanistiche locali,
fornendo ai municipi la massima autonomia decisionale, senza la sovrapposizione
di Regione, Province e altri enti.
Fra le
novità emerse nella riunione di Tursi, presenti molti sindaci del Genovesato,
l´uso delle zone agricole. In questi ultimi decenni, in Liguria - è stato
affermato - nelle aree agricole si è costruito maggiormente che in quelle
urbane.
Prestare
attenzione alle aree agricole è un obiettivo ineludibile del Ptr che per queste
zone avrà una normativa più severa. Il territorio agricolo utilizzato in Liguria
è una risorsa scarsa, tre ettari per abitante, a fronte di una media nazionale
di 16 ettari. La superficie a uso agricolo ricopre il 16% del territorio
regionale, il 30 % in meno della media nazionale attestata al 46%. Tra il 1982
e il 2010 la superficie agricola utilizzata in Liguria è diminuita del 63%.
Il
decremento è dovuto solo in piccola parte al consumo di suolo, nel caso ligure
è strettamente legato all´aumento della superficie boscata. Fra gli obiettivi
del Piano anche l´incremento dei terreni agricoli e l´uso produttivo del bosco.
Sul fronte
urbano, la parola d´ordine del Ptr è "costruire sul costruito",
rigenerando ex aree industriali in disuso. Un esempio? l´ex Lames di Chiavari
dove al posto di 100 mila metri cubi di capannoni si costruirà un insediamento
abitativo di 50 mila.
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