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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 19 Giugno 2013 |
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BOLZANO: COOPERAZIONE DI FRONTE A NUOVE SFIDE
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Bolzano,
19 giugno 2014 - Lo studio condotto
dalla fondazione di ricerca Euricse (European Research Institute on Cooperative
and Social Enterprises) su incarico della Provincia, ha messo in luce come il
fenomeno cooperativo sia un elemento di rilievo dell´economia provinciale, ma
che le trasformazioni nella finanza pubblica, nel mercato del lavoro, nella
domanda di servizi impongono una revisione degli strumenti di politica. Gli
esiti dello studio sono stati presentati dall´assessore provinciale Roberto
Bizzo assieme al prof. Carlo Borzaga (presidente) e Maurizio Montanari di
Euricse, alla presenza dei responsabili degli uffici e delle Centrali
cooperative locali coinvolti.
L´assessore
provinciale competente Roberto Bizzo ha detto che lo studio è stato svolto al
fine di definire le sfide del settore cooperativo per i prossimi anni per
giungere ad una forma di vera e propria imprenditoria. A tal riguardo ha
sottolineato l´opportunità che la Provincia definisca una strategia propria per
modelli si sussidiarietà al fine di spendere meno e meglio creando così
certezze e stabilità necessari per le cooperative nella programmazione.
Un´altra opportunità è quella di accompagnare processi di convergenza delle
Centrali cooperative per attuare anche in provincia di Bolzano una tendenza in
atto a livello nazionale. Le leggi esistenti per il settore cooperativo,
regionale e provinciale, dovranno essere attualizzate, come ha proseguito
l´assessore Bizzo, al fine di accompagnare in modo più dinamico lo sviluppo e
la crescita del settore cooperativo.
Potenzialità
di sviluppo presentano le cooperative culturali, quelle di utenza, le
cooperative fra imprese, le cooperative di lavoro (ad esempio tra
professionisti) come ha detto il prof. Carlo Borzaga di Euricse. Margini di
crescita interessanti vi sono in alcuni macro-settori prioritari con
possibilità concrete per la nascita di nuove imprese cooperative: welfare
(servizi e lavoro), nuove professionalità (in particolare nei settori della
creatività, delle tecnologie relative a Ict e nuovi media, e nei servizi
sanitari), cultura, valorizzazione e tutela ambientale, energia, consumo.
Il
rafforzamento dell´intero sistema della cooperazione locale richiede maggiore
diffusione della conoscenza e dell´informazione sulle specificità del modello
cooperativo e del fare impresa cooperativa. Inoltre, come ha fatto presente il
prof. Borzaga, importante sarebbe la creazione di nuove opportunità di mercato
per le imprese cooperative, attraverso la predisposizione di un piano strategico
pluriennale delle esternalizzazioni di attività e servizi da parte della
Provincia con tempi, modalità e risorse attraverso le quali gestire tale
passaggio e con la previsione di specifici standard per i servizi
esternalizzati, unitamente all´individuazione di condizioni di partecipazione
ai bandi che incentivino e favoriscano l´accesso da parte delle cooperative che
potrebbero così attivare una programmazione. Un altro passo potrebbe essere
l´introduzione di strumenti di sostegno economico alla domanda privata di
servizi sociali ed educativi da parte delle famiglie (voucher), a fronte della
definizione compartecipata di adeguati standard di offerta. La promozione di
nuove iniziative cooperative dovrebbe avvenire con specifici bandi che
prevedano la concessione di finanziamenti a fondo perduto per favorire la fase
di lancio di una nuova iniziativa. Il consolidamento della struttura
patrimoniale e gestionale delle cooperative potrebbe avvenire attraverso il
riequilibrio del regime di incentivazione pubblica mediante il progressivo
superamento dei contributi generici e di modesto importo, a favore di un più
ampio utilizzo di forme di incentivazione, mirate in particolare
all´attivazione di investimenti e all´innovazione.
Un altro
aspetto è il miglioramento dei programmi di formazione del management, anche
collegando la formazione, l´accompagnamento manageriale a finanziamenti,
accesso a servizi per lo sviluppo.
Come ha
riassunto il prof. Borzaga, il settore cooperativo in Alto Adige è molto
presente ed una realtà variegata e vivace con 1,58 cooperative ogni 1.000
abitanti per 321,7 soci di cooperative per ogni 1.000 abitanti. Evidente una
polarizzazione, con la concentrazione dell´84 per cento dei soci di cooperative
nei settori agricolo, del credito e dei servizi a rete. Un aspetto messo in
luce dallo studio è che non emerge un disegno programmatico organico e che solo
grazie a provvedimenti recenti (riguardanti gli appalti pubblici, le
cooperative sociali trovano una considerazione particolare nella normativa
provinciale. Un dato positivo è che i contributi provinciali sono mirati alla
redditività delle imprese cooperative.
Nel
dettaglio, come ha riferito Maurizio Montanari di Euricse, con 903 cooperative
delle quali 804 attive (corrispondenti all´11,3 delle imprese strutturate nel
2010) con una dimensione occupazionale di circa 10.900 addetti equivalenti,
ovvero il 5,7 per cento dell´occupazione totale. Nel 2010 presenta un valore
della produzione complessivo pari a circa 2,7 miliardi di Euro (pari al 12,3
per cento del valore prodotto dalle imprese più strutturate), di cui il 70,2
per cento prodotto da cooperative agricole/filiera alimentare. La dimensione
patrimoniale è di 2,28 miliardi di Euro di capitale investito, pari all´8,8 per
cento delle società di capitale.
Per quanto
attiene la dimensione d´impresa emerge una fascia di cooperative piccole o
piccolissime a fronte di realtà ben strutturate (nel 2010 195 cooperative con
valore della produzione inferiore a 50mila Euro e 200 cooperative con valore superiore
a 1 milione di Euro).
In effetti
se si considerasse l´effetto indiretto e quello indotto della cooperazione su
altri comparti si giungerebbe ad un quadro più realistico con un Pil di circa
il 20 per cento ed un tasso di occupazione del 15 per cento.
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