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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 10 Luglio 2013 |
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EMILIA ROMAGNA, SVILUPPO RURALE: AL VIA IL CONFRONTO SUGLI OBIETTIVI DEL PSR 2014-2020.
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Bologna - E’ un’agricoltura più innovativa,
amica dell’ambiente e fonte di buona occupazione, ma anche
un’agricoltura più forte grazie all’esperienza dei progetti di filiera, quella
che si delinea da un primo bilancio del Programma di sviluppo rurale dell’Emilia-romagna 2007-2013 presentato l’ 8 luglio a Bologna nel corso del convegno “Risultati e
nuova programmazione. Lo sviluppo rurale in Emilia-romagna”, che a pochi giorni
dall’accordo sulla nuova Politica agricola comune è servito per delineare gli obiettivi della nuova
programmazione 2014-2020.
“Questo Psr - ha sottolineato concludendo i lavori il
presidente della Regione Vasco Errani –
ci consegna risultati significativi e importanti che ci forniscono anche
la strategia da seguire per il futuro. In particolare con i progetti integrati di filiera, abbiamo anticipato una scelta strategica della nuova Pac. Dobbiamo continuare in questa direzione
facendo un ulteriore salto di qualità in un quadro di forte programmazione
nazionale”.
“Il numero delle aziende agricole beneficiarie è
aumentato del 28%, con un picco del 76% in montagna – ha spiegato
l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni – gli investimenti aziendali hanno generato un
valore aggiunto del 15% e un aumento
dell’11% degli occupati, i giovani hanno rappresentato il 26% delle domande
presentate e, tra le ditte individuali, il 50% dei contributi concessi per le
competitività “. Con il prossimo Psr andranno riconfermati questi esiti cercando però di coinvolgere in
processi innovativi l’insieme degli agricoltori regionali, in particolare
quelli più in difficoltà di mercato e di reddito, delle aree rurali e montante
più problematiche. “Questo potrà accadere solo se decideremo, tutti insieme -
ha aggiunto Rabboni - di destinare la gran parte delle risorse
della futura programmazione alle diverse forme possibili di reti di impresa.“
I dati del Psr 2007-2013. Il ruolo dei progetti di
filiera.
Nel periodo 2007-2013
le aziende agricole che hanno
ricevuto finanziamenti del Psr sono
cresciute del 28%, con un picco del 76% in montagna (quelle in
cui l’agricoltura è lo strumento principale di presidio del territorio e di contrasto allo spopolamento). I giovani
agricoltori hanno rappresentato il 26%
del totale delle domande ammesse e il 50% dei contributi concessi per la competitività sulle ditte individuali. Il
sostegno alle produzioni biologiche ha
assorbito il 34% delle risorse, mentre i
prodotti Dop e Igp hanno potuto contare su oltre la metà dei finanziamenti impegnati.
Non solo: il Psr 2007-2013 ha
coinvolto oltre 208 mila ettari (il 20%
del totale) in interventi di carattere ambientale e ha permesso di ridurre del 42% le concimazioni azotate,
del 51% l’uso di fitofarmaci, di 200 mila tonnellate all’anno le emissioni di
Co2.
Di particolare rilievo poi il ruolo che hanno avuto i progetti di filiera, vero e
proprio tratto distintivo della
programmazione 2007-2013, voluto dalla
Regione Emilia-romagna per promuovere la collaborazione tra aziende di
produzione, trasformazione e commercializzazione, rafforzando in particolare il
ruolo della parte agricola, tradizionale
anello debole della catena. Quasi l’80%
dei progetti ha introdotto vincoli di conferimento della materia prima grazie
ai quali si sono consolidati gli sbocchi di mercato per gli agricoltori. I
progetti di filiera hanno generato nuovi
posti di lavoro nel 44,9% dei casi e nel 71% rafforzato la sicurezza sul
lavoro. Un monitoraggio effettuato sugli investimenti aziendali, a due anni
dalla loro conclusione, ha infine
mostrato un incremento del 18% della produzione lorda vendibile, del 15% del valore
aggiunto nelle aziende beneficiarie e dell’11% delle unità di lavoro.
Gli obiettivi per il Psr 2014-2020: reti di impresa,
innovazione, accesso al credito più
facile, meno burocrazia.
Estendere l’esperienza degli accordi di filiera e delle reti di impresa che dovranno
diventare una vera priorità, sostenere
le partnership tra le imprese agroalimentari
e il mondo della ricerca per promuovere l’innovazione e il trasferimento
tecnologico, rendere più facile l’accesso al credito per i beneficiari del Psr , ridurre la
complessità burocratica per gli adempimenti europei. Sono questi alcuni
degli obiettivi che la Regione ha
lanciato per allargare la platea delle imprese beneficiarie, in particolare le
più marginali, del prossimo Psr e sui quali
ha avviato oggi il confronto con
il mondo agricolo regionale.
Si tratta di cogliere appieno alcune delle opportunità
offerte anche dal nuovo regolamento che prevede significativi incentivi
economici proprio per i progetti
collettivi e integrati, ma anche per il
“partenariato d’innovazione” veri e propri accordi operativi tra mondo agricolo e della ricerca. Per
quanto riguarda l’accesso al credito, tra le proposte della Regione il
rafforzamento dell’esperienza di “Investi agricoltura”, in collaborazione con
Istituti di credito e Consorzi Fidi, che ha permesso in questa programmazione l’immediato anticipo
fino al 100% dell’investimento e un pre-ammortamento di 18 mesi con il solo
pagamento degli interessi.
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