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Notiziario Marketpress di Giovedì 11 Luglio 2013
 
   
  TORINO - FILIERA AUTO: IN CALO PER LA PRIMA VOLTA ANCHE L´EXPORT

 
   
  Torino, 11 luglio 2013 - In un contesto di crescita mondiale, la filiera italiana è in sofferenza, con un calo del 9,2% del fatturato. Meglio in Piemonte (-5,2%), soprattutto per engineering e designer (+1,6%). Scende per la prima volta anche l’export (-5,3%). I mercati lontani e la qualità dei prodotti si confermano le maggiori leve competitive. Questi i dati più salienti che si ricavano dalla nuova edizione dell’Osservatorio sulla filiera autoveicolare italiana realizzata dalla Cdc di Torino, in collaborazione con l’Anfia - Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica, la Cdc di Chieti e la Cdcdi Modena. L’indagine, curata da Step Ricerche, si basa su interviste ai principali operatori, su focus group organizzati presso le diverse realtà locali e sulle risposte a un questionario di 25 domande da parte di 791 imprese della filiera autoveicolare nazionale, fornite nel mese di maggio 2013. Le risposte degli imprenditori sono state incrociate con i dati di bilancio per dare una misura dei fenomeni in corso nel settore nazionale e confrontarli con quanto sta avvenendo nel contesto internazionale. “Dopo un 2011 positivo, il 2012 registra una flessione del fatturato della filiera autoveicolare italiana (-9,2%) che appare comunque più attenuata per le imprese piemontesi (-5,2%) - ha osservato Guido Bolatto, Segretario Generale della Cdc di Torino - Hanno sofferto maggiormente le imprese che realizzano componenti semplici, più facilmente attaccabili dalla concorrenza, mentre chi ha puntato sulla qualità, come gli engineering e designer piemontesi (+1,6%), è riuscito a contenere la riduzione. La frontiera della produzione negli ultimi anni si è poi spostata verso est o più in generale verso i paesi emergenti, ma le iniziative promosse negli ultimi dieci anni a favore dell’internazionalizzazione hanno prodotto i loro frutti: oggi, infatti, tre esportatori su cinque riescono a raggiungere questi nuovi mercati”. “Dopo due anni consecutivi in crescita, il 2012 ha segnato un’inversione di rotta per il comparto della componentistica – ha commentato Mauro Ferrari, Presidente del Gruppo Componenti Anfia – con una riduzione del fatturato del 9,2% a causa della contrazione del mercato e della produzione nazionale (-19,8% per le vendite e -18,3% per la produzione di autovetture in Italia) e anche della flessione dell’export, pari al -5,3% rispetto al 2011, quando si erano superati i livelli pre-crisi. Grazie al calo delle importazioni (-10%), la bilancia commerciale si è mantenuta positiva per 7,4 miliardi: record di sempre, a conferma della vivacità di un settore di punta, tecnologicamente avanzato e di per sé competitivo, nonostante si trovi ad operare in un Sistema Paese con un grave gap di competitività rispetto agli altri mercati europei, del tutto incompatibile con la ripresa dalla crisi, ancora prima del vero e proprio sviluppo. Per garantire la sopravvivenza e la crescita del comparto nei prossimi decenni – ha concluso Ferrari – è indispensabile continuare a puntare su creatività e innovazione di prodotto e di processo, sull’aggregazione delle imprese, perché un tessuto imprenditoriale costituito in gran parte da Pmi abbia una struttura adeguata ad affrontare i mercati internazionali, e sull’internazionalizzazione come opportunità sia sul fronte dell’export, sia su quello della localizzazione nei mercati ad alta crescita”.  
   
 

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