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Notiziario Marketpress di
Giovedì 11 Luglio 2013 |
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LA REGIONE BASILICATA AZZERA IL DIGITAL DIVIDE E LANCIA LA BANDA ULTRA LARGA
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Potenza, 11 luglio 2013 - La Giunta regionale di Basilicata ha dato il
via libera il 9 luglio ad un programma
di circa 60 milioni di euro (di cui quasi la metà a valere sui propri fondi
Fers, finalizzato all’azzeramento del “digital divide” (l’assenza di
connessioni a banda larga) in territorio lucano e all’arrivo della “Bul” (banda
ultra larga” sul modello “Nga” (Next generation Access) in almeno 40 comuni
della regione raggiungendo oltre il 50 per cento dei cittadini lucani con
accessi di almeno 30 Megabit al secondo e quasi un quinto con una velocità
addirittura superiore ai 100 Megabit per secondo.
Si tratta di un programma su cui la Regione è al
lavoro da tempo (è stato Notificato alla Commissione Europea nel dicembre 2011
e l’inserimento nel Por risale già all’agosto dello scorso anno) e che ha
portato già oggi alla sottoscrizione della Convenzione Operativa tra Regione
Basilicata (rappresentata da Autorità di gestione del Programma operativo
regionale Fesr Basilicata 2007/2013 e Ufficio Società dell’Informazione) e il
Ministero dello Sviluppo Economico” per tradurre il progetto in realtà entro il
2015.
Come già evidenziato, quello che dalla Comunità
Europea viene definito il “Grande progetto Agenda Digitale della Regione
Basilicata” può essere distinto in due ambiti. Per un verso garantire
connessioni a banda larga (modello Adsl) a tutto il territorio, per un altro
iniziare il passaggio alla “Bul”.
Sul promo versante va detto che la Basilicata, al
momento, registra un 10,4% della propria popolazione in digital divise (ossia
assoluta assenza di connessioni a banda larga, sia su rete fissa che wireless,
ma in grado di fornire una velocità di connessione di almeno due Mbps - Megabit
per secondo) ponendosi al terzultimo posto tra le Regioni d’Italia in quanto ad
accesso alla rete. Alla base di questa situazione sicuramente la difficile
situazione orografica lucana, ma soprattutto il bassissimo coefficiente di
densità demografica che porta le zone ad essere considerate a “fallimento di
mercato”, da parte degli operatori, ossia non in grado di garantire il rientro
degli investimenti necessari a realizzare le necessarie infrastrutture a causa
del bassissimo numero di utenti potenziali per chilometro di rete da
realizzare. Così, l’intervento pubblico si articolerà andando a colmare il
differenziale economico necessario a garantire agli operatori la profittabilità
delle reti da realizzare, anche con un basso numero di utenti.
Analoga la situazione per quel che riguarda la Banda
Ultra Larga. La Commissione Europea si propone di portare, entro il 2020, a
tutti i cittadini europei accessi veloci (da 30 Mbps) di cui almeno una metà
superveloci (100 Mbps), ma ancora una volta la Basilicata dei piccoli numeri si
trova in condizioni di “fallimento di mercato” (per tutti i centri ad eccezione
delle due città capoluogo) che non giustificherebbero i consistenti
investimenti necessari a sviluppare le nuove reti. E anche in questo caso
interverrà il programma definito da Regione Basilicata e Mise colmando il
differenziale.
Il “Grande Progetto” sarà ora realizzato dal
Dipartimento Comunicazione del Ministero per lo Sviluppo Economico che,
operando su Delega della Regione Basilicata, monitorerà i “piani impegnativi di
copertura” definiti da parte degli operatori privati e, per le aree escluse da
interventi, provvederà a selezionare un operatore che, a fronte del contributo
pubblico, e con un proprio investimento comunque non inferiore al 30%,
estenderà la rete anche alle aree inizialmente escluse. Proprio
l’individuazione del Dipartimento Comunicazione da parte del Ministero per
questi compiti ha portato un piccolo slittamento dei tempi della sottoscrizione
dell’accordo che era stato deliberato dalla Regione Basilicata già lo scorso 30
aprile e che, in virtù della nuova indicazione ministeriale, ha richiesto la
predisposizione di nuovi atti.
“In questo modo – ha osservato il presidente della
Regione, Vito De Filippo - abbiamo tradotto in fatti un programma di cui si è
molto parlato ma che si articola in passaggi concreti e stringenti. Fornire di
questa infrastruttura il nostro territorio significa aumentare le chance di
crescita personale, economica e produttiva per i lucani ed era importante sia
fare tutto nel minor tempo possibile che farlo bene. In proposito – ha aggiunto
– è il caso di sottolineare che le prime possibilità di estensione della rete a
banda ultralarga ad altri comuni rispetto a quelli non previsti in questa fase
sono proprio legate alle economie che si faranno nella selezione degli
operatori che realizzeranno gli interventi e alla loro percentuale di
partecipazione all’investimento. E la scelta del Ministero di coinvolgere il
proprio Dipartimento comunicazioni, a fronte del modesto ritardo comportato
rispetto ai tempi in cui eravamo pronti, ci darà qualche possibilità in più
proprio su questo fronte”.
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