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Notiziario Marketpress di
Lunedì 15 Luglio 2013 |
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MUSEO ARCHEOLOGICO. UNA MOSTRA “DA GERUSALEMME A MILANO” RACCONTA “IMPERATORI, FILOSOFI E DÈI ALLE ORIGINI DEL CRISTIANESIMO”
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Milano, 15 luglio 2013 - In occasione dei 1700 anni dalla
promulgazione del cosiddetto Editto del 313 d.C., con cui l’imperatore
Costantino, proprio dal Palazzo Imperiale di Milano (di cui restano tracce a
poche decine di metri dal Civico Museo Archeologico) concesse libertà di culto
in tutto l’Impero ponendo le basi per l’affermazione del Cristianesimo come
religione di Stato, il Civico Museo Archeologico propone una mostra che
illustra il contesto storico, politico e religioso in cui è nato il
Cristianesimo e le correnti filosofiche e religiose che interagiscono con il
suo progressivo affermarsi tra il I e il Iv secolo d.C., nonché i complessi
rapporti tra la Chiesa Cristiana e il potere imperiale.
Il percorso espositivo, visitabile nella cripta
cinquecentesca della Chiesa di san Maurizio, ora parte del Civico Museo
Archeologico, è aperto al pubblico da domani fino al 20 giugno 2014.
“Una mostra raffinata che racconta una storia antica e
affascinante, quella di un viaggio alle origini del Cristianesimo, che parte da
Gerusalemme per giungere sino alla Milano romana, capitale dell’Impero
d’Occidente – ha dichiarato l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno –.Un
viaggio che ci conduce anche attraverso la storia del pensiero di quei tempi,
che intreccia arte e filosofia, religione e paganesimo, idea e
rappresentazione. Un viaggio che non poteva che concludersi nella ‘città di
mezzo’, Mediolanum appunto, dove 1700 anni fa veniva emanato uno dei
provvedimenti più libertari della storia dell’umanità: quello che stabilisce la
libertà di culto in tutti i territori dell’Impero. Milano capitale, e non solo
dell’Impero”.
La mostra, accompagnata da una serie di pannelli
illustrati e da un catalogo, si articola in sei sezioni:
La prima è dedicata alla Giudea al volgere dell’era
cristiana. Sono esposti materiali provenienti dagli scavi condotti negli anni
Sessanta dalla Missione archeologica italiana a Cesarea Marittima (Israele) e
ad Acco-tolemaide (la San Giovanni d’Acri dei Crociati). Tra i materiali
spiccano il calco della famosa epigrafe di Ponzio Pilato, unica attestazione
diretta e coeva del prefetto noto dai Vangeli, rinvenuta nel teatro di Cesarea,
e un tesoretto aureo, composto da gioielli e croci d’oro, sempre da Cesarea.
La seconda sezione approfondisce le relazioni tra
Cristianesimo e le scuole filosofiche del mondo classico (Stoicismo,
Epicureismo), di cui si evidenziano differenze e punti di contatto, e illustra
alcune figure di uomini “divini”, autori di miracoli, che hanno lasciato
traccia nella letteratura classica, tra cui spicca la figura di Apollonio di
Tiana. Il tema, esposto nei pannelli esplicativi, è illustrato da due busti di
filosofi, un “ritratto” di Crisippo di collezione privata e un’erma del tipo
Apollonio di Tiana dei Musei Capitolini di Roma.
Un terreno assai fertile nella prima diffusione del
Cristianesimo fu senz’altro l’Egitto, cui è dedicata la successiva sezione del
percorso. Il paese alle soglie dell’era cristiana entra a fra parte dell’Impero
romano, e si presenta come una provincia multietnica e multiculturale; nel
percorso, una scelta di reperti provenienti dagli scavi di Tebtynis rievoca
l’ambiente quotidiano di un villaggio dell’epoca greco-romana, mentre una ricca
selezione di figurine di terracotta (legate ai culti domestici) e alcuni esempi
di arte funeraria illustrano di tale multiculturalità la convivenza, ma anche
la mutua influenza. A testimoniare il processo di trasformazione dell’Egitto in
paese cristiano, sono invece alcuni e alcuni papiri, fra i quali un frammento
degli Atti degli Apostoli, datato al Iii secolo d.C. E due pagine di un codice
con le Lettere di S. Paolo.
I rapporti tra Cristianesimo e potere imperiale sono
illustrati attraverso una serie di monete di particolare pregio. I ritratti
imperiali sono strumento di propaganda per immagini, attraverso cui si
manifestano le ambizioni politiche e di legittimità della famiglia imperiale e
i rapporti con le divinità.
La sezione dedicata ai culti misterici evidenzia le
caratteristiche di questa forma di religiosità, che convisse per i primi secoli
con il Cristianesimo e con cui ebbe diversi punti di contatto, per poi
scomparire a seguito dell’affermazione del Cristianesimo come religione “di
stato” nel Iv secolo. I culti di Iside, Mitra e Cibele sono documentati da
oggetti, statue e rilievi, tra cui spiccano, oltre alla Patera di Parabiago,
una statua a grandezza di poco inferiore al naturale di sacerdotessa isiaca
proveniente da una collezione privata, rilievi con Mitra e Sol, oltre a una
testa di Mitra o Attis, scelta come effigie del percorso, a lungo rimasta nei
depositi del museo.
La definitiva affermazione del Cristianesimo a Milano
si riflette nella produzione artistica sia in oggetti di uso quotidiano, come
le lucerne, sia nelle decorazioni dei sarcofagi, dove gli episodi dell’Antico e
del Nuovo testamento e la figura del Buon Pastore rivelano un indubbio legame
con la tradizione figurativa classica.
Le sezione dedicata alle origini del Cristianesimo a
Milano chiude idealmente l’esposizione all’interno della torre poligonale delle
mura romane, dove gli affreschi del Xiii secolo documentano la devozione verso
i primi martiri milanesi, a quasi mille anni di distanza dal Vescovo Ambrogio,
figura cardine della chiesa milanese.
La mostra è stata realizzata con la collaborazione dei
seguenti prestatori: Musei Capitolini di Roma, Centro Papirologico “Achille
Vogliano” dell’Università degli Studi di Milano, il collezionista Luigi
Koelliker e il Civico Medagliere di Milano.
Www.comune.milano.it/museoarcheologico
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