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Notiziario Marketpress di
Giovedì 18 Luglio 2013 |
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ALL’ IRCCS CROB DI RIONERO IN VULTURE IMPIANTATO, PER LA PRIMA VOLTA IN BASILICATA E NEL MERIDIONE, L’UNICO SISTEMA DI NEUROSTIMOLAZIONE PER LA TERAPIA DEL DOLORE, COMPATIBILE CON LA RISONANZA MAGNETICA INTEGRALE
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Rionero in Vulture, Potenza - 18 luglio 2013 – E’
avvenuto nelle scorse settimane, presso l´Istituto di Ricovero e Cura a
Carattere Scientifico (Irccs) Centro di Riferimento Oncologico della Basilicata
(Crob), il primo impianto di un dispositivo di neurostimolazione midollare
indicato per il trattamento del dolore cronico, compatibile con la Risonanza Magnetica
(Mri). Si tratta del primo sistema impiantabile ad aver ricevuto all’inizio di
quest’anno il marchio di Conformità Europea (Ce) di compatibilità con la
Risonanza Magnetica (Mri) integrale, in specifiche condizioni d’uso.
“La disponibilità di questo nuovo dispositivo offre un
grosso vantaggio nel trattamento di alcune tipologie di pazienti con dolore
cronico che ora potranno accedere senza alcun problema a tutti i vantaggi
della Risonanza Magnetica - afferma Pasquale
De Negri direttore dell´Unità Operativa di Terapia del Dolore Irccs Crob che
prosegue - Sino a
ieri, la Risonanza Magnetica, che, come tutti sanno, è diventata un esame standard
sia per la diagnosi di numerose patologie che per il controllo nel tempo
dell´evoluzione di patologie pregresse, era preclusa ai pazienti con neurostimolatori midollari e per effettuarla
occorreva prima rimuovere chirurgicamente il dispositivo. Di conseguenza,
numerosi pazienti che avrebbero potuto alleviare, in questi anni, il loro
dolore cronico con la neurostimolazione, non hanno potuto essere sottoposti
all´impianto se consapevoli di dover effettuare risonanze magnetiche."
La paziente, sottoposta ad intervento per il
posizionamento di uno stimolatore midollare
(Surescan Medtronic) completamente compatibile con la Risonanza
Magnetica, è una donna di 49 anni,
residente in Basilicata, ormai rientrata nella propria abitazione e ritornata
alle normali attività quotidiane. La signora
da circa 4 anni soffriva di dolore localizzato alla schiena e agli arti
inferiori determinato da una grave instabilità vertebrale (definita in termini
medici come “insufficienza vertebrale postlaminectomia”), conseguenza di un
indaginoso intervento chirurgico effettuato sulla colonna vertebrale, cui la
donna era stata sottoposta proprio per la sintomatologia dolorosa.
“La insufficienza vertebrale postlaminectomia – spiega
De Negri – è una patologia dolorosa
molto invalidante. Compare come conseguenza di interventi chirurgici alla
colonna vertebrale che comportano il disallineamento delle singole vertebre e
l’alterazione dei dischi intervertebrali, “ammortizzatori” esistenti tra le
singole vertebre, i quali sono sottoposti a continue sollecitazioni durante lo
svolgimento delle normali attività quotidiane come camminare, fare le faccende
di casa, fare sport e che, comunque, con l’età vanno incontro a fenomeni
degenerativi.”
La neurostimolazione rappresenta un pilastro nella
gestione del dolore cronico di natura neuropatica, e non solo, di origine
vertebrale. Fino ad oggi i pazienti portatori di neurostimolatore midollare non
hanno potuto sottoporsi alla Risonanza Magnetica perché, durante l’esecuzione
dell’esame, la sicurezza del paziente e la funzionalità del neurostimolatore
potevano essere compromesse per effetto delle onde elettromagnetiche coinvolte.
Il ricorso alla risonanza magnetica è notevolmente
aumentato negli ultimi anni, grazie ai progressi della tecnologia che ne ha
migliorato la precisione, l’efficacia e il comfort per il paziente e si stima
che ogni anno vengano effettuate 60 milioni di procedure di risonanza magnetica
nel mondo. Solo in Europa occidentale, nel 2010, ne sono state eseguite 29
milioni, numero che raddoppierà ogni cinque anni. Già solo questo dato rende
idea del potenziale di applicazione di questi nuovi dispositivi compatibili con
la Risonanza Magnetica.
Oggi la neurostimolazione midollare viene raccomandata
nei pazienti con dolore cronico neuropatico da danno dei nervi periferici, da
neuropatia diabetica, da insuccesso della chirurgia vertebrale, da nevralgia
posterpetica, da lesioni parziali del midollo spinale, da sindrome dolorosa
dell´arto fantasma, da lesioni del plesso brachiale, da dolore ischemico degli
arti e da angina pectoris grave e da dolore delle sindromi regionali complesse.
Soddisfazione è stata espressa dal direttore generale
Irccs Crob dr. Pasquale Francesco Amendola per questo intervento che afferma
l´importanza della “Rete regionale della terapia del dolore”, volontà della
regione Basilicata per tutelare il diritto del cittadino ad accedere alla
terapia e alla reale presa in carico. L´irccs Crob è uno degli hub della Rete
Regionale.
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