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Notiziario Marketpress di
Martedì 10 Settembre 2013 |
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L’OSSERVATORIO CONGIUNTURALE I SEMESTRE 2013 DI UNINDUSTRIA COMO E CONFINDUSTRIA LECCO
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Como, 10 settembre 2013 - I
Centro Studi di Unindustria Como e Confindustria Lecco hanno elaborato i dati
dell’Osservatorio Congiunturale sul primo semestre 2013. Oltre alla domanda,
all’attività produttiva e al fatturato, sono stati esaminati gli indicatori
riguardanti l’approvvigionamento delle materie prime, i rapporti con gli
istituti di credito e l’andamento dello scenario occupazionale.
Per le aziende dei due territori la prima metà del
2013 rivela una variazione congiunturale della domanda e del fatturato con un
leggero incremento - pari al 2% - rispetto al secondo semestre dello scorso
anno, che aveva però fatto registrare un calo significativo (-6% la domanda e
-4,3% il fatturato).
Questa variazione, per quanto di segno positivo,
conferma la lontananza dal recupero e dai livelli pre-crisi e fa pensare a un
mero parziale rimbalzo dopo i cali delle precedenti indagini. Tanto è vero che
dal confronto con i primi sei mesi dello scorso anno emergono dati contrastanti
e che il sentiment delle imprese del campione per il secondo semestre non è
purtroppo di segno positivo e resta, al contrario, a tinte scure.
Il dato tendenziale, attraverso il confronto con il
periodo gennaio-giugno 2012, si dimostra più variegato con risultati positivi
per domanda e fatturato ma in lieve contrazione per l’attività produttiva.
Le aspettative per la seconda parte dell’anno in corso
non sembrano inoltre confermare la prosecuzione della fase almeno parzialmente
positiva delineata dalle rilevazioni, preludendo infatti ad una possibile
decelerazione dei livelli (in media -0,6%) di domanda, attività produttiva e
fatturato.
Evoluzione Della Domanda
L’indicatore relativo agli ordini fa registrare un
lieve segno positivo per le imprese di Lecco e di Como, sia a livello
tendenziale che congiunturale.
Nel confronto con giugno 2012, le aziende del campione
hanno segnalato un incremento della domanda dello 0,9%, mentre nella precedente
edizione lo stesso dato risultava pari a –0,5%.
Rispetto all’ultimo semestre del 2012, si registra
invece un incremento del 2,2% in linea con le previsioni fornite dalle imprese
che prevedevano un +2,9%. La differenza rispetto alla precedente edizione in
questo caso è più evidente, poiché il secondo semestre dell’anno scorso si era
chiuso con un -6% rispetto a giugno.
L’andamento non sembra influenzato da particolari
dinamiche stagionali, che hanno riguardato il 21,9% del campione.
Per la parte finale dell’anno le imprese prevedono un
lieve rallentamento degli ordini, con una diminuzione che dovrebbe essere pari
al -0,6%.
Attivita’ Produttiva
Sul versante dell’attività produttiva, le imprese
delle province di Lecco e Como comunicano un leggero miglioramento, comunque di
entità limitata e non sufficiente per compensare il calo registrato nel corso
del Ii semestre 2012, quando la contrazione era stata decisamente marcata.
Le variazioni differiscono però in segno a seconda
dell’orizzonte temporale considerato. A livello tendenziale, il confronto con
il corrispondente semestre di un anno fa si attesta a -0,8%; la congiuntura con il periodo
luglio-dicembre 2012 risulta invece positiva e pari a +0,3%.
Le previsioni per la seconda parte dell’anno non
sembrano però confermare la fiducia nella tendenza al recupero. I giudizi
espressi dalle imprese del campione si attestano mediamente al -0,4%.
L’analisi della capacità produttiva mediamente
impiegata mostra una riduzione rispetto a quanto registrato nella precedente
edizione dell’Osservatorio. Il tasso di utilizzo risulta infatti pari al 64,8%,
a fronte del 71,6% per il secondo semestre 2012.
Le imprese di medie dimensioni (oltre i 50 occupati)
chiudono il semestre con un risultato migliore (66,7%) mentre le imprese
piccole rivelano un tasso di utilizzo inferiore (62,9%).
A livello settoriale il differenziale risulta ancora
più accentuato: si passa dal 69% delle aziende metalmeccaniche e tessili al 55%
delle realtà degli altri settori.
La produzione non realizzata internamente ma affidata
a subfornitori contribuisce comunque per oltre il 14% del totale e risulta in
aumento rispetto al dato rilevato nella scorsa edizione dell’Osservatorio
(6,4%). Le imprese del campione comunicano di rivolgersi prevalentemente a
soggetti operanti entro i confini nazionali (10,5%) mentre la quota estera
risulta residuale (3,6%).
Approvvigionamento Materie Prime
Il prezzo delle materie prime continua a rimanere
stabile e non si registrano variazioni per i due orizzonti temporali
considerati.
Rispetto al primo semestre 2012 le aziende segnalano
una lieve contrazione pari allo 0,2%, mentre nel corso dei primi sei mesi del
2013 è stato riscontrato un incremento limitato allo 0,1%.
Rispetto a dicembre dello scorso anno è leggermente
diminuita l’incidenza del costo delle commodities sul totale dei costi
aziendali, passando dal 36,2% al 34,4%.
Evoluzione Del Fatturato
L’indicatore associato al fatturato per le imprese dei
due territori segue il trend della domanda con un lieve miglioramento sia per
quanto riguarda il raffronto a un anno che rispetto ai livelli di fine 2012.
Il dato tendenziale risulta pari a 1,2%, mentre la
variazione congiunturale si attesta a +2,1% rispetto a quanto registrato tra
luglio e dicembre, semestre con una contrazione del -4,3% nei confronti dei sei
mesi precedenti.
Esaminando i giudizi sull’evoluzione delle vendite nel
trimestre aprile-giugno emerge una maggior intensità degli scambi sia a livello
di mercato interno che per l’export.
In contrapposizione a quanto rilevato per gli ultimi
tre mesi del 2012, il numero dei giudizi positivi (31,2%) sul fatturato
realizzato in Italia è aumentato superando il numero di quelli improntati alla
diminuzione (22,7%), a fronte di un 46,1% di indicazioni di stabilità.
Nel caso dell’export i dati confermano invece il
permanere di uno scenario più dinamico, con un 37% di giudizi sulle vendite in
aumento e il 24,6% di giudizi in rallentamento.
Come per la domanda, anche le aspettative
sull’evoluzione del fatturato per la seconda metà dell’anno (-0,8%) sembrano
non confermare la fiducia in una fase positiva per i prossimi mesi.
Andamento Del Credito
A livello congiunto le imprese segnalano criticità nei
rapporti con gli istituti di credito durante il primo semestre dell’anno.
Per quasi un’azienda su quattro (23,6%) sono stati
registrati incrementi delle spese, delle commissioni bancarie e dei tassi,
oltre che una maggior richiesta di garanzie. Questo, a fronte di un numero più
limitato di casi (5,8%) in cui le imprese hanno visto praticate condizioni
migliori. Nel restante 70,6% dei casi le condizioni non risultano cambiate.
Per quanto riguarda la disponibilità da parte delle
banche ad espandere linee di credito esistenti o ad attivarne di nuove, invece,
il 18,9% delle imprese ha indicato un peggioramento a fronte di una percentuale
simile (il 17,1%) di imprese che hanno segnalato una maggior disponibilità.
Lo Scenario Occupazionale
Nel corso del primo semestre del 2013 lo scenario
occupazionale per le imprese delle due province non ha registrato forti
variazioni. Nonostante prevalgano ancora i giudizi di diminuzione (14,7%) su
quelli di crescita (11,8%) si è registrata comunque una stabilità generalizzata
che ha riguardato il 73,5% del campione. Dati dunque in miglioramento rispetto
a fine 2012, quando i giudizi negativi (27,3%) superavano quelli positivi
(12,5%) di oltre il doppio.
Tuttavia, le imprese prevedono una contrazione nel
corso del secondo semestre e circa un’azienda su quattro dichiara di attendersi
una riduzione dei livelli occupazionali, a fronte di un 8,7% che prevede al
contrario degli incrementi. Dovrebbe comunque essere garantita una certa
stabilità, come indicato nel 65,6% dei casi.
I Dati Di Como
Il secondo trimestre del 2013 si è chiuso con una
diminuzione del prodotto interno lordo in Italia dello 0,2% rispetto al
trimestre precedente e del 2,0% nei confronti del secondo trimestre del 2012.
Il calo congiunturale è la sintesi di diminuzioni del valore aggiunto in tutti
e tre i grandi comparti di attività economica: agricoltura, industria e
servizi. Nello stesso periodo il Pil è aumentato in termini congiunturali dello
0,4% negli Stati Uniti e dello 0,6% nel Regno Unito. In termini tendenziali, si
è registrato un aumento dell´1,4% sia negli Stati Uniti sia nel Regno Unito.
Sebbene la recessione non sia ancora terminata, la
variazione del reddito già acquisita per il 2013 è pari infatti a -1,7%, alcuni
dei principali organi di ricerca prevedono un lieve aumento o almeno la fine
della caduta del Pil per il 2014 (si parla di un incremento inferiore al punto
percentuale, precisamente 0,4%, tale da non poter recuperare in modo
significativo il terreno perso negli ultimi trimestri).
Il contesto che le imprese comasche sono chiamate ad
affrontare da ormai cinque anni non accenna quindi a migliorare, ma deboli
segnali positivi fanno pensare alla fine della crisi prolungata.
Nel dettaglio, a livello provinciale, la domanda per
il primo semestre del 2013, evidenzia una contrazione del 1,1%, rispetto allo
stesso periodo dell’anno precedente; si è perso terreno anche rispetto ai
risultati registrati sul finire del 2013: -2% rispetto al secondo semestre
2013. Indipendentemente dai settori di appartenenza, si rileva che sono
riscontrabili andamenti ben differenti tra imprese strutturate e con forte
presenza all’estero e imprese di piccole dimensioni che risentono maggiormente
del forte calo della domanda interna (o i cui prodotti sono legati direttamente
o indirettamente all’attività edilizia). Infatti, se aziende medio-grandi
dichiarano un calo minimale rispetto al periodo precedente (-0,1%), le imprese
artigiane o comunque di piccole dimensioni riportano una caduta di oltre due
punti percentuali (-2,2%).
L’attività produttiva ricalca l’andamento negativo
degli ordini e inoltre segnala un’importante divario la cui discriminante
risulta essere la dimensione aziendale: -5% per aziende piccole e -0,6% per
aziende grandi; forte capacità produttiva inutilizzata, impianti utilizzati
mediamente al 48% e al 62% rispettivamente per imprese piccole e medio-grandi.
L’ampio sottoutilizzo degli impianti di produzione desta preoccupazione per la
tenuta dei posti di lavoro e lascia presagire un ulteriore ampio ricorso agli
ammortizzatori, doveroso quindi il rifinanziamento.
Analoga riflessione per le vendite, il fatturato
infatti globalmente è sceso del 2,5% rispetto ai primi sei mesi del 2012 e del
2,6% rispetto al periodo luglio-dicembre 2012. Le aziende più grandi hanno
contabilizzato ricavi in calo dello 0,9% sul semestre precedente mentre le
piccole imprese chiudono con un -4,5%.
L’approvvigionamento delle materie prime risulta meno
critico rispetto al passato con cali compresi tra -1% e -2,5% a seconda dei
materiali utilizzati.
Caute le previsioni sulle vendite da qui a sei mesi.
Mediamente le imprese prevedono un incremento su base semestrale del 1,2%.
“Pur dopo cinque anni di recessione noi imprenditori
dobbiamo sforzarci di vedere il bicchiere mezzo pieno – commenta Francesco Verga,
presidente di Unindustria Como -.E i dati di questa indagine ci offrono
finalmente un piccolo, debolissimo spiraglio nell’indicarci che per il 2014 è
previsto un lieve aumento o quantomeno la fine della caduta del Pil. Certo non
possiamo ignorare che la domanda, nei primi sei mesi del 2013, ha subìto
un’ulteriore contrazione, e che le aziende più piccole fanno ancora molta
fatica. Il segnale positivo continua però ad arrivare dalle imprese
medio-grandi con forte presenza all’estero: da loro dovrà ripartire la
ripresa”.
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