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Notiziario Marketpress di
Lunedì 16 Settembre 2013 |
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PARLAMENTO EUROPEO: OBIETTIVO PARITÀ RETRIBUTIVA UOMO-DONNA ENTRO IL 2020
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Strasburgo, 16 settembre 2013 - Il Parlamento europeo ha approvato il 12 settembre una risoluzione sulla parità retributiva di genere. In Ue lo squilibrio è del 16 per cento. Eurodeputato Andrea Zanoni: “Basta discriminazioni: uomini e donne che fanno lo stesso lavoro devono percepire la stessa paga” “L´unione europea spinga i governi nazionali ad eliminare l´inconcepibile divario di salario tra donne e uomini in Europa. L´obiettivo è arrivare all´assoluta parità di genere entro il 2020”. È il commento dell´eurodeputato Alde Andrea Zanoni all´approvazione da parte del Parlamento europeo oggi a Strasburgo della risoluzione “sull´applicazione del principio della parità di retribuzione tra lavoratori di sesso maschile e femminile per uno stesso lavoro o per un lavoro di pari valore”. “Lo squilibrio retributivo tra uomini e donne è ancora un problema persistente e attualmente si attesta al 16,2% in tutta l´Ue. Gli effetti negativi di questo divario si estendono anche alle pensioni delle donne, in media inferiori del 39% rispetto a quelle degli uomini – spiega Zanoni – Eliminare questa differenza inconcepibile consentirebbe anche di risolvere le differenze in materia di tassi di attività e di occupazione, le differenze nella struttura salariale, le differenze nella composizione della forza lavoro e le differenze di remunerazione, nonché altri fattori macroeconomici ed istituzionali”. Lo squilibrio a livello di Ue era del 17,7% nel 2006, del 17,6% nel 2007, del 17,4% nel 2008, del 16,9% nel 2009 and 16,4% nel 2010. “Con il testo approvato oggi abbiamo ribadito che la direttiva 2006/54/Ce, nella sua forma attuale, non è sufficientemente efficace per affrontare il divario retributivo di genere e che gli sforzi di molti paesi membri, tra cui l´Italia, sono stati finora miseri – incalza l´eurodeputato – Per questo chiediamo alla Commissione di rimettere mano alla direttiva in questione per obbligare i governi nazionali a fare di più per garantire alle donne il giusto stipendio. E questo perché a beneficiare di questa parità di genere non sarebbero solo loro ma l´intera società”, conclude Zanoni. |
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