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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 02 Ottobre 2013 |
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AGRICOLTURA IN LOMBARDIA: PIÙ RISORSE PER QUELLA MONTANA
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Edolo/bs - "Vogliamo dare una mano
all´agricoltura di montagna, portando quasi al 40 per cento le risorse
impiegate per questo ambito, articolando le misure agroambientali, perché siano
usate al meglio. Per troppo tempo abbiamo pensato che fosse utile continuare
politiche forestali senza tenere in considerazione un dato fondamentale: dove
manca impresa agricola, il territorio non regge più, dal punto di vista
economico oltre che ambientale. Chi ha pensato che parchi, riserve naturali e
zps fossero addirittura in competizione col contesto agricolo, ha
sbagliato". Lo ha detto l´assessore regionale all´Agricoltura Gianni Fava,
intervenendo al convegno sulla valorizzazione del formaggio Silter, organizzato
dall´Università della Montagna, sede staccata di Edolo (Brescia)
dell´Università degli Studi di Milano.
Dissesto Idrogeologico? Territorio Abbandonato -
"Dove il territorio frana molto spesso - ha proseguito Fava - c´è stata
un´azienda agricola che ha smesso di coltivarlo. In montagna l´antropizzazione
non può essere abbandonata, in virtù di un ritorno al naturale che non esiste
più". L´agricoltura è presidio del territorio, pur nella diversità di
quella di montagna da quella di pianura. "Non ci saranno infatti misure di
sostegno analoghe per entrambe - ha ricordato l´assessore -: una è di impresa e
l´altra di territorio. Certamente nessuna delle due dovrà essere di
sussistenza, in alcun caso, perché occorre dare prospettive, ai giovani
soprattutto". Ciò, attraverso la stabilizzazione dei mercati e la
remunerazione di quel che si produce. "Quando i nostri prodotti saranno
pagati per quel che valgono - ha ricordato infatti Fava - avremo dato prospettive
concrete a chi si affaccia a questo mondo per intraprendere".
Insieme Per Fare Massa Critica - "I prodotti di
qualità hanno anche bisogno di essere valorizzati, ´pagati´ il giusto. Per
ottenere questo occorre che siano sorretti dai meccanismi che l´Unione europea
ci impone in termini di aggregazione di prodotto e distretto di filiera"
ha osservato l´assessore nel corso del suo intervento. "La microimpresa -
ha proseguito -, per finire sul mercato, e nella Grande distribuzione, deve fare
massa critica, per trovare la giusta remunerazione".
Expo? Affermi Nostre Specificità - La tutela del
territorio passa attraverso la sua corretta gestione. La riserva naturale non
deve avere priorità sulle attività umane. "L´eccesso di forestazione - ha
detto ancora Fava - è frutto di impoverimento dal punto di vista
imprenditoriale. Stiamo lavorando a un Psr che punti a modificare questo stato
di cose, avviando il confronto con tutti gli attori, a partire dal 23 ottobre
prossimo. Per uno sviluppo che vada nella direzione di dare risposte, per i
prossimi sette anni, a tutti coloro, giovani in primis, che vogliono investire
in questo settore". "Puntiamo a intervenire laddove c´è voglia di
investire - ha annunciato il responsabile lombardo all´Agricoltura - e per questo
occorre lavorare nella ricerca della remunerazione. C´è un forte interesse a
far sì che prodotti di qualità possano uscire dall´alveo locale e finiscano nei
mercati che meritano di essere affrontati. Serve un percorso che qualifichi il
prodotto, lo renda sicuro dal punto di vista alimentare e riconoscibile per il
consumatore. Con Expo abbiamo un´occasione per raccontare al mondo quello che
sappiano fare, e fare bene".
Contro L´italian Sounding - "Abbiamo un
obbiettivo preciso - ha concluso Fava -: che i nostri prodotti siano rispettati
in giro per il mondo. Perché quasi il doppio di quello che oggi riusciamo a
esportare potenzialmente interessa il mondo. Occorrono regole e rispetto,
quello che chiediamo per i nostri prodotti. E che dobbiamo contestualmente
offrire, perché il nostro prodotto non deve finire indistintamente su uno
scaffale di un supermercato, insieme ad altri che magari si fregiano dello
stesso marchio e simbolo. Expo diventi momento di dibattito politico, perché
tutti i Paesi che arriveranno qui riconoscano il doveroso rispetto per le
nostre produzioni. E´ una battaglia prima di tutto culturale".
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