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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 02 Ottobre 2013 |
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FIRENZE, TEATRO DI RIFREDI: NUOVA STAGIONE NEL RICORDO DI CARLO MONNI
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Firenze, 2 ottobre 2013 - "Entrare nel Teatro di
Rifredi è ogni volta un po´ come tornare a casa; quest´anno più vuota però,
perchè è impossibile non sentire la mancanza di Carlo Monni, il cui ricordo non
ci lascerà facilmente". Ha esordito così l´assessore regionale alla
cultura Cristina Scaletti intervenendo stamani alla presentazione della
stagione di spettacoli 2013-2014, per la 29ma volta sotto la direzione di Pupi
e Fresedde. "Una realtà di cultura – ha aggiunto – il cui lavoro va ben
oltre i confini del quartiere e di Firenze, ma è un valore per tutta la
Toscana". Grazie anche alla presenza in cartellone dei nome tra i più noti
della scena teatrale regionale: da Alessandro Benvenuti a Anna Meacci e Katia
Beni, da Davide Riondino a Lucia Poli.
Stagione importante quella che sta per aprirsi, perchè
segnata dal centenario della costruzione della sala nata nel 1913 per volontà
della Società di Mutuo Soccorso di Rifredi, che continua ancora oggi a
sostenere con forza l´attività del teatro. Ma anche dal decimo anniversario del
riconoscimento da parte del Mibac della qualifica per Rifredi di Teatro stabile
di innovazione per le giovani generazioni; un riconoscimento sottolineato dal
lavoro avviato con le scuole cittadine, che non si ferma e spazia dai bambini
con forme teatrali dedicate agli spettacoli per le scuole superiori. Dieci anni
di repliche segnano anche il successo sempreverde dello spettacolo di Pupi e
Fresedde L´ultimo harem, con la regia di Angelo Savelli.
Tutto questo dentro un quadro
"amministrativo" controcorrente in questi tempi di crisi,
sottolienato da Giancarlo Mordini; mantenimento dell´occupazione per tutto lo
staff, aumento degli incassi del 12 e mezzo per cento nella stagione 2012-2013
toccando quota 273mila euro, 58 serate sold-out, metà degli spettacoli
rappresentati prodotti direttamente da Pupi e Fresedde. E´ il quadro sano di
una realtà che ha costruito un rapporto alto con il proprio pubblico, nella
tradizione della realtà che lo ospita. E che volle avere in una struttura
operaia un teatro, capace di aggregare i cittadini e far crescere sia sul piano
civile che culturale. Da qui il sottolineato e forte rapporto con tutte le
istituzioni: Regione, Comune, Provincia.
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