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Notiziario Marketpress di Lunedì 07 Ottobre 2013
 
   
  UE, AGENDA DIGITALE: 9 MILIARDI DI EURO IN PIÙ L´ANNO CON PIÙ DONNE IN CARRIERA

 
   
  Bruxelles, 7 ottobre 2013 - Una maggiore presenza femminile nei percorsi di studio e nelle professioni legate al digitale sarebbe benefica per il comparto, per le stesse donne e per l´economia europea. È quanto emerge da uno studio della Commissione europea sulle donne nel settore delle tecnologie dell´informazione e della comunicazione (Tic), pubblicato oggi. Secondo lo studio il settore digitale impiega attualmente troppe poche donne: appena 29 laureate su 1 000 conseguono un diploma universitario di primo livello nelle tecnologie dell´informazione e della comunicazione (contro 95 uomini su 1 000) e solo 4 su 1 000 lavorano effettivamente nel comparto; rispetto agli uomini, le donne tendono a abbandonare il settore a metà carriera e sono sottorappresentate nelle posizioni manageriali e di responsabilità (anche più che in altri settori); solo il 19,2% degli addetti del settore delle Tic ha un capo donna, contro il 45,2% in altri settori. Lo studio suggerisce tuttavia che, con un´inversione di tendenza e una percentuale femminile nel comparto digitale pari a quella maschile, il Pil europeo registrerebbe un incremento di circa 9 miliardi di euro l´anno (1,3 volte il Pil di Malta). Questo perché le aziende con più donne ai posti di comando sono più redditizie del 35% e assicurano ai propri azionisti il 34% in più di utili rispetto a imprese omologhe. Lo studio evidenzia inoltre che, rispetto alle colleghe in altri comparti economici, le addette del settore digitale guadagnano quasi il 9% in più, possono organizzare l´orario di lavoro in modo molto più flessibile e sono meno esposte al rischio di disoccupazione (entro il 2015 si prevedono nell´Ue 900 000 posti vacanti nel comparto Tic). Neelie Kroes, vicepresidente della Commissione e Commissaria europea responsabile per l´agenda digitale, ha dichiarato: "Ormai non ci sono dubbi: più donne in azienda vuol dire aziende più prospere. È davvero il momento che il settore delle tecnologie dell´informazione se ne renda conto e lasci spazio alle donne per permettere all´economia europea di beneficiare delle loro immense potenzialità". Lo studio indica anche quattro linee di intervento: rendere il settore più attraente agli occhi delle donne e dell´intera società, evidenziandone gli aspetti più appassionanti (stimolante, poco monotono, utile ecc.); dare più spazio alle donne, ad esempio promuovendo, in collaborazione con il mondo delle imprese, programmi educativi, armonizzati a livello europeo, in grado di incentivare percorsi professionali chiari e lineari nel settore delle Tic; favorire l´imprenditoria femminile nel comparto digitale, ad esempio agevolando l´accesso al capitale di avviamento e di rischio; migliorare le condizioni di lavoro nel settore, ad esempio mettendo in risalto le migliori prestazioni ottenute dalle imprese che assumono le donne. Contesto Tra i principali risultati dello studio: abbandono prematuro del settore: il settore digitale impiega il 20% di professioniste trentenni con titolo di studio nelle Tic, percentuale che scende al 9% per le donne oltre i 45 anni; sottorappresentazione femminile nelle posizioni manageriali e di responsabilità: il 19,2% degli addetti del settore ha un capo donna, contro il 45,2% in altri settori; bassissima percentuale di imprenditrici nel settore digitale: in Europa le donne rappresentano il 31,3% dei lavoratori autonomi e appena il 19,2% delle imprenditrici del comparto digitale. Lo studio evidenzia anche i fattori che impediscono alle donne di essere le vere protagoniste del digitale: a) tradizioni culturali e stereotipi sul ruolo delle donne; b) barriere interne e fattori socio-psicologici (scarsa fiducia in sé stesse, scarse capacità negoziali, avversione al rischio e atteggiamento negativo verso la competizione); c) barriere esterne: un ambiente a forte predominanza maschile, difficoltà di conciliare vita privata e vita lavorativa e mancanza di modelli di riferimento nel settore. Lo studio presenta alcune professioniste del settore - una sviluppatrice di videogiochi, una professionista della comunicazione digitale, un´esperta di politiche legate alle Tic – e conclude che, per attrarre più studentesse verso la carriera digitale, è fondamentale mettere in evidenza i modelli femminili e dare visibilità alle donne attive nel comparto.  
   
 

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