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Notiziario Marketpress di
Lunedì 07 Ottobre 2013 |
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M5S: PRESENTATA PDL NUOVO LIMITE MANDATI PER CONSIGLIERI REGIONALI DEL FVG
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Trieste, 7 ottobre 2013 - Il Gruppo del Movimento 5 Stelle
in Consiglio regionale ha presentato il 4 ottobre alla
stampa
una proposta di legge volta a favorire la
partecipazione dei
cittadini alla vita politica. Come hanno spiegato
i consiglieri regionali Elena Bianchi e Cristian Sergo
a Udine il
provvedimento risponde a una duplice esigenza: da un
lato quella
di favorire una maggiore partecipazione dei cittadini
alla cosa
pubblica e dall´altro porre un freno alla politica
intesa come
professione, la cui autoreferenzialità conduce
inevitabilmente a
una deriva che continua a minare le istituzioni
democratiche.
Il provvedimento stabilisce un nuovo limite dei
mandati per i
consiglieri regionali, abbassa drasticamente il numero
di firme
necessarie per indire i referendum abrogativi di
iniziativa
popolare, fa sì che il quorum per l´approvazione del
referendum
si abbia con la maggioranza dei voti validamente
espressi,
determina nuovi criteri di ineleggibilità alle cariche
- ponendo
fine alle spiacevoli estromissioni cui abbiamo
recentemente
assistito - e permette a tutti i candidati alla
presidenza della
Regione che superano il quorum di sedere in Consiglio
regionale.
Una proposta di legge ispirata a un modo di fare
politica più
trasparente e più vicino alla gente.
"Nel Xxi secolo si deve definitivamente affermare
una modalità
diretta di fare politica, spogliata da sovrastrutture
e sacralità
che hanno via via allontanato i cittadini eletti dai
cittadini
elettori - sottolinea la capogruppo M5s Elena Bianchi
- . Chi si
trova a gestire la cosa pubblica, e quindi programma e
pianifica
il presente e il futuro, deve agire con la stessa
immediatezza
utilizzata nell´affrontare le problematiche della vita
reale. Una
rivoluzione culturale, resa possibile anche dai nuovi
mezzi di
comunicazione, che oggi consente a un numero crescente
di persone
di prendersi cura del nostro territorio e della nostra
comunità".
Per favorire la partecipazione il dispositivo riduce
anche il
numero delle firme necessarie per indire il referendum
regionale
abrogativo. L´obiettivo è quello di riequilibrare la
proporzione
fra il numero di firme calcolato sull´elettorato
attivo
regionale, rispetto allo stesso istituto previsto a
livello
nazionale. Se la normativa statale, infatti, richiede
500.000
firme su una base di elettorato attivo composta da
circa 47
milioni di elettori, risulta sovradimensionato il
quantitativo di
30.000 firme richiesto nel Friuli Venezia Giulia su
una base di
1,1 milioni di elettori.
Allo stesso tempo la proposta di legge punta a ovviare
a una
limitazione presente nel solo sistema elettorale del
Friuli
Venezia Giulia che restringe, infatti, l´accesso al
consesso
consiliare al solo candidato alla Presidenza "che
abbia
conseguito un numero di voti validi immediatamente
inferiore a
quello del candidato eletto Presidente". Una
norma che non
rispecchia la reale espressione della volontà
popolare. Per
questo si vuole consentire, invece, a tutti i
candidati alla
presidenza della Regione, che superano il quorum, di
far parte
del Consiglio regionale.
Il provvedimento interviene, inoltre, sulla modalità
di
espressione del voto. Per garantire, infatti, la
massima
chiarezza nella lettura della scheda elettorale,
evitando al
contempo la proliferazione di simboli che finisce per
confondere
i cittadini, si vieta al candidato Presidente di
associare
simboli al proprio nome.
Infine, le disposizioni che hanno ad oggetto la carica
di
consigliere regionale evitano l´accumulo di ruoli
pubblici,
rendendo più chiari i limiti riguardanti
l´ineleggibilità e
l´incompatibilità dei candidati e spingono il
consigliere eletto
a svolgere in via esclusiva e pienamente il mandato
sancito dal
voto dei cittadini.
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