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Notiziario Marketpress di Lunedì 07 Ottobre 2013
 
   
  ICTUS ISCHEMICO ACUTO: RECEPITA ANCHE IN ITALIA L’APPROVAZIONE DELL’AMPLIAMENTO DELLA FINESTRA DI TRATTAMENTO A 4 ORE E MEZZA PER LA SOMMINISTRAZIONE DI ALTEPLASE

 
   
  Milano, 7 ottobre 2013 - Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, anche l’Italia, come la maggior parte dei Paesi Europei, ha recepito l’approvazione dell’estensione della finestra di trattamento con alteplase, rt-Pa nei casi di ictus ischemico acuto, entro 4,5 ore dall’insorgenza dei sintomi ischemici e dopo aver escluso la diagnosi di emorragia intracranica. Come dimostrato dagli studi clinici condotti verso placebo, l’ampliamento della finestra di trattamento con alteplase da 3 a 4,5 ore dall’insorgenza della sintomatologia ischemica consente di ridurre ulteriormente del 30% la possibilità di presentare disabilità residua derivante dal danno ischemico. Alteplase è indicato per il trattamento fibrinolitico dell’ictus ischemico acuto, ovvero per la dissoluzione del coagulo che ha ostruito un’arteria, così da favorire il ripristino del normale flusso sanguigno e prevenire o limitare i danni ischemici al tessuto cerebrale. Per ottenere i massimi benefici possibili, il trattamento deve essere iniziato quanto più tempestivamente possibile dall’insorgenza della sintomatologia. “La raccomandazione in base alla quale il trattamento trombolitico dovrebbe essere iniziato prima possibile dall’esordio dei sintomi di ictus è di vitale importanza – ha affermato il Prof. Danilo Toni, Direttore Unità di Trattamento Neurovascolare Policlinico Umberto I Roma – L’estensione della finestra temporale permette un incremento considerevole dei pazienti eleggibili per ricevere un trattamento trombolitico efficace e sicuro. Contemporaneamente, però, devono proseguire gli sforzi organizzativi per incrementare il numero dei centri idonei alla somministrazione di alteplase e, quindi, il numero di pazienti trattati. In Italia, ogni anno, viene trattato circa il 20% dei pazienti potenzialmente eleggibili al trattamento trombolitico e, pur riscontrandosi un trend in crescita rispetto agli anni passati, è evidente che siamo ancora lontani dal poter dire che la domanda di cura dei cittadini colpiti da ictus è adeguatamente soddisfatta. C’è ancora molto lavoro da fare, contingenze storico-economiche permettendo, ma è chiaro che la strada è tracciata e che possiamo senz’altro affermare che la trombolisi con alteplase ha in pochi anni rivoluzionato l’attitudine dei clinici di fronte all’ictus cerebrale, facendoli passare da un sostanziale nichilismo alla consapevolezza di disporre finalmente di un’arma potente per combattere contro una malattia così socialmente devastante”. Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ogni anno nel mondo 5,7 milioni di persone muoiono per ictus.1 Fra coloro che sopravvivono, il 40% ha disabilità di grado da moderato a grave e il 10% necessità di cure ospedaliere.2  
   
 

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