|
|
|
 |
  |
 |
|
Notiziario Marketpress di
Lunedì 07 Ottobre 2013 |
|
|
  |
|
|
MEDICINA: LA POPOLAZIONE EUROPEA INVECCHIA, CRESCE L’IMPORTANZA DEL RUOLO DEL GERIATRA
|
|
|
 |
|
|
Venezia, 3 ottobre 2013 - La medicina geriatrica si è
sviluppata di pari passo con l’aumentare dell’aspettativa di vita della popolazione
europea negli ultimi 50 anni e va incontro alle sfide che pone l’assistenza
sanitaria alla terza età. Questa specializzazione, che attinge dalla
gerontologia (la scienza dell’invecchiamento), dalla medicina interna e dalla
riabilitazione, è finalmente riconosciuta come un valido strumento per
assistere in maniera adeguata, comprensiva, interdisciplinare e produttiva la
popolazione anziana che, in proporzione, rappresenta il gruppo più bisognoso di
assistenza sanitaria in tutti gli stati europei.
“Secondo le statistiche delle Nazioni Unite, la
popolazione europea sopra i 60 anni era di 75 milioni nel 1950, è di circa 166
milioni ora e sarà di quasi 242 milioni nel 2050” ha detto il 3 ottobre alla
conferenza di apertura del 9^ congresso della European Union Geriatric Medicine
Society (Eugms), svolassi a Venezia dal 2 al 4 ottobre, la Prof. Stefania
Maggi, Presidente del congresso.
Il Rapporto 2012 sull’invecchiamento della
popolazione, recentemente reso pubblico dalle Nazioni Unite, mostra che gli
europei ultrasessantenni raggiungono il 22%, il doppio della percentuale che si
riscontra nel resto del mondo; 1 su 5, oltre 33 milioni di persone, ha più di
80 anni e le Nazioni Unite stimano una crescita degli ultraottantenni fino a 68
milioni entro il 2050. “Se si considera che, secondo l’Organizzazione
Internazionale del Lavoro (Ilo), 30 milioni degli over 60 sono economicamente
attivi e che 3 su 4 vivono da soli o col coniuge, è chiaro che ci sia bisogno
di un impegno da parte dell’Europa per sostenere e promuovere il concetto di
assistenza sanitaria specializzata per gli anziani” continua Maggi.
La medicina geriatrica è la specialità che si occupa
dei problemi di salute acuti, cronici e riabilitativi nella popolazione
anziana. “Le capacità specifiche del geriatra includono una conoscenza a tutto
tondo dei problemi e della gestione degli anziani, ed esperienza sulle
manifestazioni cliniche, tanto specifiche quanto atipiche, e sulle comorbidità”
spiega il Prof. Jean-pierre Michel, Presidente Eugms. “L’eugms promuove
l’interazione e la cooperazione tra geriatri, altri specialisti, medici di
medicina generale, infermieri e paramedici per poter curare al meglio i
pazienti anziani. Il paziente geriatrico necessita assolutamente di un
approccio multidisciplinare”, continua.
“Il congresso Eugms 2013 si focalizza sul
miglioramento dei risultati ottenuti dalle cure in medicina geriatrica -
aggiunge Maggi. Risultati ottenuti con interventi, farmaci o applicando nuove
tecnologie come la Tavi, l’impianto di valvola aortica per via transcatetere,
una procedura mininvasiva introdotta nel 2002 dal Prof. Alain Cribier per
curare i pazienti con stenosi aortica grave e sintomatica, inoperabili o ad
alto rischio per la tradizionale operazione a cuore aperto. Proprio la Tavi,
può essere considerato il paradigma dell’approccio multidisciplinare al
paziente geriatrico” conclude.
“Nella stenosi aortica, la calcificazione impedisce
alla valvola aortica di aprirsi completamente e ostruisce il flusso di sangue
dal cuore al resto del corpo. Questo disturbo è piuttosto comune; si stima
infatti che il 4,6% dei settantacinquenni soffra di stenosi aortica grave,
percentuale che arriva all’8% nelle persone di 85 anni e oltre. Data la
crescente percentuale di individui anziani sulla popolazione totale, la stenosi
aortica pesa significativamente sui costi dell’assistenza sanitaria”, dichiara
il Prof. Andrea Ungar, Coordinatore del gruppo di lavoro sulla Tavi dell’Eugms.
“Per la stenosi aortica non sono disponibili farmaci,
ma sono riconosciute la sicurezza e l’efficacia dell’intervento chirurgico di
sostituzione di valvola aortica a cuore aperto, indicato come cura di elezione
per la stenosi aortica grave e sintomatica dalle linee guida dell’American
College of Cardiology, dell’American Heart Association e della Società Europea
di Cardiologia”, continua il Prof. Ungar.
Nonostante questo, molti pazienti con stenosi aortica
grave, soprattutto a causa di comorbidità legate all’età, non sono candidabili
alla sostituzione chirurgica. Questi pazienti richiedono un’alternativa, una
procedura meno invasiva, per evitare i rischi che derivano dall’intervento
chirurgico tradizionale. La Tavi è l’alternativa all’intervento a cuore aperto
per coloro che sono inoperabili o ad alto rischio operatorio.
“Devo confessare che forse il giorno più importante
della mia vita professionale è stato il 16 aprile 2002. Quel giorno ho
impiantato per la prima volta una valvola aortica con procedura transcatetere
in un uomo di 57 anni che certamente non sarebbe vissuto a lungo”, ricorda il
Prof. Alain Cribier. “Forse a causa della sua innovatività la Tavi è stata
molto criticata all’inizio, ma oggi circa 80.000 persone hanno una valvola
aortica transcatetere e la procedura è adottata da più di 500 centri nel mondo.
La Tavi è stata validata da numerosi trial clinici e la sua sicurezza ed
efficacia sono ampiamente dimostrate, con poche controindicazioni.”
“La Tavi è effettuata da un team multidisciplinare
detto ‘Heart team’, composto da chirurghi, cardiologi interventisti, anestesisti
e specialisti di imaging adeguatamente formati. A causa del profilo dei
pazienti con stenosi aortica, che spesso presentano comorbidità come fragilità,
malnutrizione e disabilità legate all’età, sarebbe caldamente raccomandato
anche il coinvolgimento di un geriatra nel processo decisionale”, dice il Prof.
Cribier.
Per capire il coinvolgimento dei geriatri nella
gestione dei pazienti con stenosi aortica e la loro esperienza con la procedura
Tavi, Eugms ha invitato i suoi membri a partecipare ad un questionario online,
i cui risultati vengono presentati al 9^ Congresso Eugms. “In estrema sintesi,
il sondaggio ha mostrato che c’è un forte potenziale per un maggiore
coinvolgimento dei geriatri nella gestione dei pazienti con stenosi aortica
grave e sintomatica. Anche se i geriatri in genere hanno una conoscenza limitata
della stenosi aortica, il loro parere è preziosissimo per informare il team
riguardo alla prognosi e allo stato di rischio dei pazienti fragili o più
anziani”, aggiunge il Dr. Ungar.
In base a questo sondaggio, Eugms raccomanda il
coinvolgimento del geriatra fin dall’inizio del processo di gestione del
paziente anziano con stenosi aortica; il geriatra dovrebbe essere integrato
nell’Heart Team ed avere un ruolo sostanziale nel processo decisionale, in
particolare per la riabilitazione e le cure a lungo termine”, conclude il Prof.
Michel.
|
|
|
|
|
|
<<BACK |
|
|
|
|
|
|
|