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Notiziario Marketpress di
Venerdì 11 Ottobre 2013 |
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L´APPENNINO CHE VERRâ: STATI GENERALI DELLE COMUNITÀ APPENNINICHE
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Slow
Food Italia con il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi Monte Falterona e
Campigna e l’Apt Servizi Emilia Romagna presentano oggi il programma
dell’evento “L’appennino che verrà” – stati generali delle comunità
dell’Appennino, dall’8 al 10 novembre nel Parco Nazionale delle Foreste
Casentinesi in Emilia Romagna e in Toscana, nelle sedi Bagno di Romagna, Santa
Sofia e Badia Prataglia. Si confronteranno i protagonisti della vita, della
cultura, del tessuto agro-pastorale e produttivo della catena montuosa che
rappresenta la spina dorsale del nostro Paese. Lo scopo sarà quello di
individuare problematiche comuni, proposte, istanze da sottoporre al mondo
politico e alle istituzioni, per rilanciare un’area che può essere al centro di
un nuova idea di sviluppo locale legato al territorio. I documenti che saranno
prodotti in novembre costituiranno la base per l’elaborazione di un Manifesto,
che sarà presentato in Umbria a dicembre.
Si
parlerà di temi fondamentali che possono rappresentare una risorsa per il
futuro di aree definite marginali e di chi vi abita come il turismo
consapevole, l’ambiente dei parchi, delle foreste, delle acque, della fauna
selvatica, l’agricoltura e il nuovo ruolo per la promozione dei prodotti e dei
territori.
“Il
Parco – ha ribadito il Presidente del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi
Monte Falterona e Campigna Luca Santini -
nel ventesimo anno della sua istituzione, non può che farsi promotore di
un progetto di un alto valore sociale, culturale e ambientale per sostenere e
tutelare ogni iniziativa a vantaggio delle popolazioni che vivono nell’area
protetta e lungo i suoi confini tra
Emilia Romagna e Toscana. E’ necessario far emergere l’importanza strategica
del territorio perché capace di creare, mantenere e gestire risorse
fondamentali come l’acqua, l’aria e la sua biodiversità. L’obiettivo è quello
di lavorare per salvaguardare la montagna e creare opportunità per gli
abitanti, le imprese e l’ambiente stesso. In questa direzione lavoreremo
insieme ai soggetti protagonisti di questo progetto per un turismo sostenibile
ed un’agricoltura di qualità per dare delle risposte a chi quotidianamente vive
in questi territori e far emergere peculiarità e ricchezze in un nuovo modello
di sviluppo”.
"L´offerta
di vacanza dell´Appennino tosco-emiliano romagnolo - sottolinea Liviana
Zanetti, Presidente di Apt Servizi Emilia Romagna - con la sua natura incontaminata,
la ricchissima enogastronomia, le tradizioni artigianali, gli antichi rituali
sociali, senza dimenticare gli impianti sportivi, rappresenta per noi una
risorsa turistica dal grande potenziale, in parte ancora inesplorato ma su cui
l’Apt insieme ai partner del territorio sta lavorando per rinforzare la
promozione. In un´epoca sempre più caratterizzata dal turismo slow, dal trionfo
della tipicità, dei sapori autentici del passato, del rispetto per la
biodiversità, il prodotto turistico Appennino risulta quanto mai strategico, se
sviluppato adeguatamente, per andare alla conquista dei mercati turistici
internazionali. Gli Stati Generali delle Comunità dell´Appennino sono un
momento essenziale per dettare le linee dello sviluppo futuro di questa realtà
fondamentale”.
“Gli
Appennini stanno vivendo – ha commentato
Antonio Cherchi, Presidente Slow Food Emilia Romagna - un´emergenza legata alla riduzione del numero
delle aziende agricole e delle superfici coltivate che ha forti implicazioni
anche per l´equilibrio ambientale del territorio. Durante gli Stati Generali
bisognerà lanciare un grande progetto economico, sociale ed ambientale che
punti ad un riscatto di quei territori guidato dalla gente che li abita, che
riesca ad attrarre nuovi contadini, in particolare giovani, in un contesto che
offra una qualità della vita, in termini di accesso ai servizi e di
infrastrutture, non inferiore a quella delle città. Fino ad oggi Slow Food si è
preoccupato di salvare i prodotti e le razze autoctone: oggi bisogna salvare i
contadini. Questi debbono dimostrare la capacità di interpretare in modo nuovo
il loro ruolo sociale, diventando contadini "a triplice attitudine"
per citare un attributo delle razze autoctone presidi slow food: fare
un´agricoltura di piccola scala, sostenibile, basata sulla biodiversità, sulle
forti tradizioni culturali dei territori, sulla filiera corta ed un rapporto
molto più stretto con i consumatori, che
li coinvolga attivamente nel sostegno alla
loro attività, facendoli diventare, come afferma Carlin Petrini,
coproduttori. Anche perché le altre due attitudini sono quelle di continuare ad
essere custodi del territorio, integrando il loro reddito svolgendo attività,
come tenere puliti gli scoli delle acque o i boschi, che ne preservino lo stato
di salute e la bellezza, e di proporsi per essere veicoli di un turismo
consapevole e rispettoso degli equilibri del territorio, a cominciare dal
rapporto con i discendenti degli emigrati”. Per informazioni su come
partecipare ai lavori Centro Universitario di Bertinoro (Ceub) 05434465500
- segreteria@ceub.It
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