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Notiziario Marketpress di
Lunedì 14 Ottobre 2013 |
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DEFIBRILLATORI OBBLIGATORI PER LE SOCIETÀ AMATORIALI CHE PRATICANO SPORT. GIRO DI VITE NELLE ATTIVITÀ NON AGONISTICHE, STUDENTI E ANZIANI COMPRESI IN TERMINI DI CONTROLLI MEDICI PER CHI FA ATTIVITÀ MOTORIA A LIVELLO NON AGONISTICO
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Lecce,
14 ottobre 2013 - Sport amatoriale più sicuro. I defibrillatori saranno
obbligatori per le società oltre gli esami medici necessari per
gli uomini fino a 55 anni e le donne fino ai 65. In vigore il dm che
disciplina le linee guida per i “salvavita”per le società amatoriali, che
dovranno dotarsi di defibrillatori automatici. Lo prevede il decreto del
ministero della Salute pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 169/13. L’adozione
prevista dal’articolo 7 comma 11 del decreto salute e sviluppo del 2012 indica
gli adempimenti necessari per i soggetti non tesserati alle federazioni
sportive nazionali, alle discipline associate, agli enti di promozione sportiva
riconosciuti dal Coni, che praticano attività amatoriale ovvero non
regolamentata da organismi sportivi e non occasionale, che devono sottoporsi a
controlli medici periodici secondo indicazioni precise. Gli atleti, senza
evidenti patologie e fattori di rischio, potranno essere visitati da un
qualunque medico abilitato alla professione e il certificato avrà valenza
biennale. Mentre i soggetti che riportano almeno due delle seguenti condizioni
(età superiore ai 55 anni per gli uomini e ai 65 per le donne, ipertensione
arteriosa, elevata pressione arteriosa differenziale nell’anziano, l’essere
fumatori, ipercolesteloremia, ipertrigliceridemia, glicemia alterata a digiuno
o ridotta tolleranza ai carboidrati o diabete di tipo Ii compensato, obesità
addominale, familiarità per patologie cardiovascolari, altri fattori di rischio
a giudizio del medico) dovranno essere visitati necessariamente da un medico di
medicina generale, un pediatra di libera scelta o un medico dello sport, che
dovranno effettuale un elettrocardiogramma a riposo e eventualmente altri esami
necessario secondo il giudizio clinico. Il certificato dovrà essere rinnovato
ogni anno;i soggetti con patologie croniche conclamate diagnosticate dovranno
ricorrere a un medico di medicina generale, un pediatra di libera scelta, un
medico dello sport o allo specialista di branca, che effettuerà esami e
consulenze specifiche e rilascerà a proprio giudizio un certificato annuale o a
valenza anche inferiore all’anno. Il certificato andrà esibito all’atto di iscrizione
o di avvio delle attività all’incaricato della struttura o del luogo dove si
svolge l’attività.
Non
sono invece tenuti all’obbligo della certificazione le persone che svolgono
attività amatoriale occasionale o saltuario, chi la svolge in forma autonoma e
al di fuori di contesti organizzati, i praticanti di alcune attività con
ridotto impegno cardiovascolare, come le bocce (escluse le bocce in volo),
biliardo, golf, pesca sportiva di superficie, caccia sportiva, sport di tiro,
ginnastica per anziani, “gruppi cammino”, e chi pratica attività ricreative
come ad esempio il ballo. Gli alunni che svolgono attività fisico-sportive
organizzate dalle scuole nell’ambito delle attività parascolastiche, i
partecipanti ai giochi sportivi studenteschi nelle fasi precedenti a quella
nazionale e le persone che svolgono attività organizzate dal Coni o da società
affiliate alle Federazioni o agli Enti di promozione sportiva che non siano
considerati atleti agonisti devono sottoporsi a un controllo medico annuale
effettuato da un medico di medicina generale, un pediatra di libera scelta o un
medico dello sport. La visita dovrà prevedere la misurazione della pressione
arteriosa e un elettrocardiogramma a riposo. Regole più stringenti sono
previste per chi partecipa ad attività ad elevato impegno cardiovascolare come
manifestazioni podistiche oltre i 20 km o le gran fondo di ciclismo, nuoto o
sci: in questo caso verranno effettuati accertamenti supplementari.
Le
società sportive dilettantistiche e quelle sportive professionistiche dovranno
dotarsi di defibrillatori semiautomatici. Sono escluse le società
dilettantistiche che svolgono attività a ridotto impegno cardiocircolatorio. Le
società dilettantistiche hanno trenta mesi di tempo per adeguarsi, quelle
professionistiche sei. Gli oneri sono a carico delle società, ma queste possono
associarsi se operano nello stesso impianto sportivo, oppure possono accordarsi
con i gestori degli impianti perché siano questi a farsene carico.
Per
Giovanni D’agata presidente e fondatore dello “Sportello dei Diritti”,
l’adozione obbligatoria di un
defibrillatore a portata di mano può salvare la vita. Ed ora nececessaria una
legge dello Stato che sancisca l’obbligatorietà di corsi autorizzati di primo intervento
riconosciuti a livello nazionale e la presenza di dispositivi di
defibrillazione nei luoghi aperti al pubblico che senza alcun dubbio limiterà i
decessi conseguenti ad arresto cardiaco e contribuirà a ridurre il gap tra il
Nostro Paese e gli altri stati industrializzati dove da anni sono state
approntate stabili strategie per garantire il pronto intervento nei luoghi
della vita quotidiana.
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