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Notiziario Marketpress di Mercoledì 16 Ottobre 2013
 
   
  TOSCANA, ROSSI: "SERVE UN PIANO STRAORDINARIO PER IL LAVORO"

 
   
  Firenze, 16 ottobre 2013 - Nella crisi economica che la Toscana vive c´è una difficoltà e una preoccupazione più grossa di tutte e il presidente della Toscana Enrico Rossi non lo nasconde, intervenendo nell´aula del Consiglio regionale per illustrare bilancio e Dpef che la giunta sta scrivendo. Questa difficoltà, "che rischia di essere un punto durevole anche per i prossimi anni, anche in caso di ripresa" - è la disoccupazione: "50-60 mila disoccupati in più che in Toscana in questi anni si sono creati, stabili e prevalentemente giovani". "La ripresa - ha detto il presidente - non comporterà un immediato aumento dei posti di lavoro. Abbiamo messo in campo il pacchetto ´Toscana solidale´, con aiuti per le famiglie e per chi si trova più in difficoltà". "Forse non sarà sufficiente - ha continuato - si tratta di un intervento tampone e forse servirà altro: magari sarà necessario pensare ad un piano straordinario del lavoro, che non vuol dire, sia chiaro, un intervento diretto delle istituzioni sul mercato". Serve un cambio di passo. La Toscana, tiene a precisare Rossi, in questi anni di crisi non ha comunque avuto un arretramento maggiore di altre regioni. "Anche rispetto a Regioni di riferimento, o almeno tali per parecchi anni - ha sottolineato -, come la Lombardia, il Veneto o l´Emilia Romagna". Rossi ha nricordato la grande vitalità del settore manufatturiero toscano e del suo export. "Questa Regione - ha aggiunto - è riuscita a stare dentro questa crisi mantenendo un buon livello delle prestazioni sociali e un rigoroso controllo di bilancio". La prova del nove arriva da prestiti autorizzati dallo Stato per far fronte ai debiti della pubblica amministrazione. "In Toscana - ha spiegato - sono bastati poche centinaia di milioni per rimettere i conti in pari: Regione e Asl non avevano infatti accumulati molti debiti. Per altre Regioni, come la Lombardia, di nuovo, oppure l´Emilia Romagna e il Veneto, sono state necessarie ben altre e più cospicue somme per ben più cospicui interventi". Poi un auspicio, reiterato. "Se il patto di stabilità sarà riproposto quale oggi è, magari con ulteriori tagli, rischiano di patirne conseguenze le infrastrutture che ancora mancano alla Toscana e che si stanno realizzando. Rischiano di soffrirne la messa in sicurezza del territorio e la qualità ambientale - ha sottolineato il presidente - Sarebbe almeno necessario che Governo e Europa distinguessero tra spesa corrente e spese di investimento. Se sugli investimenti potessimo avere mano libera - ha concluso Rossi - , sulla spesa corrente si potrebbe anche accettare un maggior rigore, se necessario".  
   
 

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