|
|
|
|
|
|
|
Notiziario Marketpress di
Martedì 26 Novembre 2013 |
|
|
|
|
|
GIORNATA INTERNAZIONALE PER L’ELIMINAZIONE DELLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE: IL NO DELLA COMMISSIONE EUROPEA ALLE MUTILAZIONI GENITALI FEMMINILI
|
|
|
|
|
|
Bruxelles, 26 novembre 2013 - In occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, la Commissione europea ha ribadito ieri, in un documento programmatico, la ferma intenzione dell’Ue di lottare contro le mutilazioni genitali femminili (Mgf) nell’Unione europea e oltre i suoi confini. Si calcola che 500 000 donne nella sola Ue e più di 125 milioni nel mondo siano vittime di questa pratica, internazionalmente riconosciuta come una violazione dei diritti delle donne e una forma di abuso sui minori. Nella lotta contro le Mgf la Commissione sfrutterà a pieno tutti i finanziamenti futuri dell´Ue per contribuire a eliminare questa pratica, sostenere meglio le vittime e gli operatori sanitari, far applicare la normativa nazionale che vieta le mutilazioni genitali femminili e tutelare meglio le donne a rischio applicando le leggi europee sul diritto d´asilo. La Commissione e il Servizio europeo per l’azione esterna sono inoltre impegnati a promuovere in tutto il mondo l’eliminazione delle Mgf attraverso il dialogo bilaterale e multilaterale. La Commissione incoraggerà infine studi che permettano di stimare il numero di donne e di ragazze a rischio. Il piano d´azione pubblicato oggi dà seguito alla consultazione pubblica sulle mutilazioni genitali femminili lanciata a marzo dalla Commissione (Ip/13/189). "All’inizio di quest’anno, la Commissione europea si è schierata al fianco di attivisti d´eccezione per la tolleranza zero contro le mutilazioni genitali femminili" ha dichiarato Viviane Reding, Vicepresidente e Commissaria per la Giustizia. "Il piano d’azione pubblicato oggi ribadisce il nostro impegno nella lotta contro la violenza sulle donne e nell’eliminazione delle Mgf, sia nell’Ue che a livello mondiale. Ma sarò chiara: la Commissione non può farcela da sola. Lavoreremo a stretto contatto con gli Stati membri, le Nazioni Unite, le organizzazioni non governative e le comunità interessate. Sono convinta che insieme riusciremo a confinare nei libri di storia le mutilazioni genitali femminili." "La tolleranza zero contro le mutilazioni genitali femminili è una politica del Servizio europeo per l´azione esterna. Lavoriamo con diversi paesi partner del mondo per eliminare questa pratica che viola i diritti delle donne di tutte le età e che attenta in diversi modi alla loro incolumità. L´adozione di questa strategia oggi è una riprova del nostro impegno comune. Useremo tutte le risorse e tutti gli strumenti politici e economici dell´Ue per promuovere iniziative e leggi che concorrano a un mondo in cui nessuna donna, bambina o adolescente debba più subire una pratica così crudele e intollerabile" ha dichiarato Catherine Ashton, Vicepresidente della Commissione europea e Alta rappresentante dell´Unione per gli Affari esteri e la politica di sicurezza. La comunicazione pubblicata oggi dalla Commissione illustra una serie di azioni per eliminare le Mgf. Capire meglio il problema: in collaborazione con l’Istituto europeo per l’uguaglianza di genere (Eige) e con le istituzioni nazionali, mettere a punto indicatori che permettano stime più precise del numero di vittime reali e potenziali delle mutilazioni sulla popolazione di donne e ragazze. Prevenire le mutilazioni e sostenere le vittime: avvalendosi dei finanziamenti dell´Ue (programma europeo Daphne, Programma di apprendimento permanente, Gioventù in azione, futuro Fondo Asilo e migrazione) sostenere le attività di prevenzione delle Mgf, sensibilizzare i cittadini, fornire alle donne e alle ragazze immigrate strumenti di emancipazione e formare il personale sanitario e gli operatori che lavorano con le vittime. Nel 2013 la Commissione ha finanziato progetti specifici di lotta alle mutilazioni per 2,3 milioni di euro (esempi nell´allegato 1). Sostenere gli Stati membri per un´azione penale più efficace: favorire l´applicazione delle normative nazionali che vietano le mutilazioni genitali femminili analizzando la legislazione penale vigente e la giurisprudenza e diffondendo la documentazione destinata a formare gli operatori della giustizia; far rispettare i diritti delle vittime con servizi di assistenza specialistica previsti dalla normativa dell´Ue. Proteggere le donne a rischio sul territorio dell’Ue: assicurare la corretta applicazione delle leggi europee sul diritto d´asilo (in particolare, la direttiva qualifiche riveduta e la direttiva sulle procedure d´asilo) per garantire protezione alle probabili vittime di Mgf, sensibilizzando gli operatori dei servizi di asilo e incoraggiando gli Stati membri ad accogliere le bambine e le donne a rischio, con il sostegno del Fondo europeo per i rifugiati e del futuro Fondo Asilo e migrazione. Eliminare le Mgf a livello mondiale: affrontare il tema delle mutilazioni genitali femminili nei dialoghi bilaterali con i paesi partner interessati, collaborando con l´Unione africana e in seno alle Nazioni Unite, al fine di promuovere iniziative di portata mondiale contro le Mgf, promuovendo l´adozione di leggi nazionali più efficaci e sostenendo le iniziative della società civile nei paesi coinvolti, mettendo a disposizione del personale delle delegazioni dell´Ue percorsi formativi e assistenza sulle questioni legate alle Mgf. Per assicurare che le diverse azioni abbiano seguito e rimangano centrali nell´agenda politica, la Commissione si è anche impegnata a monitorare e a fare il punto sui progressi ogni anno, intorno al 6 febbraio, Giornata internazionale della tolleranza zero contro le mutilazioni genitali femminili. Contesto Le mutilazioni genitali femminili, quali definite dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), consistono nell´ablazione parziale o totale degli organi genitali femminili esterni o in altre lesioni genitali praticate a scopi non terapeutici. Le Mgf sono praticate per motivi culturali, religiosi e/o sociali sulle giovani donne dall’infanzia fino all’età di 15 anni. Le mutilazioni genitali femminili costituiscono una forma di abuso sui minori e di violazione dei diritti delle donne e delle ragazze, con gravi conseguenze fisiche e psicologiche sul breve e sul lungo termine. Le vittime di Mgf, o le donne e le ragazze a rischio che vivono nell’Ue sono in genere sottoposte a mutilazioni durante un soggiorno nel paese di origine, benché ci siano casi in cui la mutilazione è praticata nel territorio dell´Unione. Secondo una recente relazione dell’Istituto europeo per l´uguaglianza di genere, esistono vittime o potenziali vittime di Mgf in almeno 13 paesi dell’Unione: Austria, Belgio, Danimarca, Germania, Spagna, Finlandia, Francia, Irlanda, Italia, Paesi Bassi, Portogallo, Svezia e Regno Unito. La relazione pone la necessità di dati precisi per lottare contro il problema. Il 21 settembre 2010 la Commissione europea ha adottato la “Strategia per la parità tra donne e uomini (2010-2015)” che individua una serie di priorità per l’uguaglianza di genere, tra cui l’eliminazione della violenza contro le donne, e fa riferimento specifico alla lotta contro le Mgf. Il 6 febbraio 2013, Giornata internazionale contro le mutilazioni genitali femminili, la Commissione europea ha ribadito il suo impegno deciso a eliminare questa pratica estremamente dannosa (Memo/13/67). Il 6 marzo 2013 la Vicepresidente Reding e la Commissaria Malmström hanno invocato, insieme ad attivisti dei diritti umani, la tolleranza zero contro le Mgf in una tavola rotonda ad alto livello dove si è discusso di come l’Unione europea può aiutare gli Stati membri a eliminare completamente questa pratica (Ip/13/189). La Commissione ha annunciato 3,7 milioni di euro per finanziare negli Stati membri attività di sensibilizzazione sulla violenza contro le donne e altri 11,4 milioni di euro a favore delle Ong e di altre associazioni che lavorano con le vittime. La Commissione ha inoltre condotto una consultazione pubblica su come affrontare la questione delle Mgf, i cui risultati hanno contribuito a preparare la comunicazione pubblicata oggi. Per eliminare le Mgf occorreranno azioni di raccolta di dati, di prevenzione, di protezione di ragazze e bambine a rischio, di perseguimento penale dei responsabili e dell’offerta di servizi alle vittime che beneficiano di protezione ai sensi della direttiva dell’Ue sui diritti delle vittime, adottata il 4 ottobre 2012, la quale fa esplicito riferimento alle Mgf quale forma di violenza di genere (Ip/12/1066). Nonostante in tutti gli Stati membri dell’Ue siano in vigore norme di diritto penale generali o specifiche che permettono di perseguire gli autori di Mgf, i procedimenti penali rimangono però molto rari per la difficoltà di individuare il reato e di raccogliere prove sufficienti, per la riluttanza delle vittime a denunciare gli autori e, soprattutto, per la mancanza di conoscenze sulle mutilazioni genitali femminili. Una relazione dell´Eige individua una serie di buone pratiche di lotta contro le Mgf in nove Stati membri, per esempio: un progetto olandese inteso a prevenire le Mgf favorendo la collaborazione tra operatori sanitari, polizia, scuole, servizi di protezione dei minori e organizzazioni di migranti; un’organizzazione francese che si costituisce parte civile nei casi di Mgf per far avviare il procedimento penale; un servizio sanitario specializzato nel Regno Unito, cui aderiscono 15 cliniche che rispondono alle esigenze specifiche di donne che hanno subito Mgf. Numero stimato di donne, ragazze e bambine donne vittime o potenziali vittime di Mgf (dove esistono studi)
Country |
Criminal law provisions against Fgm |
Estimated no. Of women with Fgm (date of study) |
Estimated no. Of girls at risk of Fgm |
Estimated no. Of women from Fgm-affected regions living in the Eu (where no Fgm-specific data is available) |
Belgium |
Specific |
6,260 (2011) |
1,975 |
|
Bulgaria |
General |
No data available |
No data available |
|
Czech Republic |
General |
No data available |
No data available |
|
Denmark |
Specific |
No data available |
No data available |
15,116 |
Germany |
General |
19,000 (2007) |
4,000 |
|
Estonia |
General |
No data available |
No data available |
|
Ireland |
Specific |
3,170 (2011) |
No data available |
|
Greece |
General |
1,239 (2006) |
No data available |
|
Spain |
Specific |
No data available |
No data available |
30,439 |
France |
General |
61,000 (2007) |
No data available |
|
Italy |
Specific |
35,000 (2009) |
1,000 |
|
Cyprus |
Specific |
No data available |
No data available |
1,500 |
Latvia |
General |
No data available |
No data available |
|
Lithuania |
General |
No data available |
No data available |
|
Luxembourg |
General |
No data available |
No data available |
|
Hungary |
General |
170-350 (2012) |
No data available |
|
Malta |
General |
No data available |
No data available |
|
Netherlands |
General |
29,210 (2013) |
40-50 each year |
|
Austria |
Specific |
8,000 (2000) |
No data available |
|
Poland |
General |
No data available |
No data available |
|
Portugal |
General |
No data available |
No data available |
9,263 |
Romania |
General |
No data available |
No data available |
|
Slovenia |
General |
No data available |
No data available |
|
Slovakia |
General |
No data available |
No data available |
|
Finland |
General |
No data available |
No data available |
4,400 |
Sweden |
Specific |
No data available |
No data available |
91,420 |
Uk |
General |
65,790 (2007) |
30,000 |
|
Croatia |
Specific |
No data available |
No data available |
| Source: Eige: Female genital mutilation in the European Union and Croatia, except from the Netherlands: Marja Exterkate - Female Genital Mutilation in the Netherlands. Prevalence, incidence and determinants (2013) |
|
|
|
|
|
<<BACK |
|
|
|
|
|
|
|