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Notiziario Marketpress di
Giovedì 12 Dicembre 2013 |
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IMMIGRATI, LOMBARDIA: DAI DATI STOP AD ALTRI ARRIVI
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Milano,12 dicembre 2013 - "I dati relativi al fenomeno dell´immigrazione, diffusi ieri da Ismu, certificano la necessità di evitare altri arrivi di stranieri". L´assessore con delega all´Immigrazione della Regione Lombardia Simona Bordonali è intervenuta per commentare i numeri contenuti nel Xix Rapporto sulle Migrazioni 2013 della Fondazione Ismu (Iniziative e studi sulla multietnicità), in cui viene evidenziato come, rispetto al 2011, si sia registrato, nel 2012, a livello nazionale, un aumento del 25 per cento del numero di immigrati che risultano disoccupati. Rischio Tensioni Sociali - "I numeri coincidono con i dati elaborati recentemente dall´Osservatorio regionale sull´immigrazione e multietnicità - ha proseguito -: nella nostra regione, modello nazionale di accoglienza, il tasso di disoccupazione tra gli stranieri è infatti altissimo, pari al 14,4 per cento". "Risulta dunque evidente - ha commentato l´assessore - come ulteriori ondate migratorie rischierebbero di creare tensioni sociali legate a una mancanza occupazionale, che, al momento, risulta essere il problema principale nella nostra società". Prima I Disoccupati Lombardi - "Intendiamo dare priorità alle centinaia di migliaia di disoccupati lombardi e agli stranieri integrati rimasti senza lavoro, prima di accogliere altre persone" ha proseguito l´assessore Bordonali. "Dobbiamo inoltre tenere in considerazione il dato relativo agli immigrati clandestini presenti sul territorio nazionale, stimati in circa 294.000 unità, di cui ben 90.000 in Lombardia. La clandestinità è un reato e mi auguro che la legge venga fatta rispettare velocemente e in maniera netta". Bocciata Ipotesi Ius Soli - "Durante la presentazione del rapporto è stata inoltre bocciata l´ipotesi di adottare lo Ius soli come principio per l´assegnazione della cittadinanza italiana: una posizione che condivido pienamente - ha concluso l´assessore -. In questo Paese tutti i minori vengono tutelati allo stesso modo. La cittadinanza è il risultato di un percorso di integrazione che passa dalla frequenza scolastica e dalla conoscenza e il rispetto delle nostre regole. Non è un diritto che può essere riconosciuto a tutti a priori". |
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