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Notiziario Marketpress di Giovedì 12 Dicembre 2013
 
   
  LETTA, ZAIA: “UN NUOVO INIZIO? IL VENETO E IL NORD NON HANNO PIÙ TEMPO. IN QUESTI MESI LASCIATI IN STAND BY RIFORME E MISURE PER LA CRESCITA”

 
   
   Venezia, 12 dicembre 2013 “Un nuovo inizio, ma con un copione già visto. Una road map che è la stessa di sei mesi fa. Il Veneto, il Nord, con i suoi lavoratori e i suoi imprenditori non possono più aspettare: il tempo è scaduto. Letta in questi mesi su crescita e riforme si è preso una pausa che la crisi, invece, non si è concessa e questo rischia di assestare il definitivo game over alla terza economia del Paese”. Così il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, commenta il discorso del Presidente del Consiglio, Enrico Letta, in Parlamento. “Il Veneto - spiega Zaia - con i suoi 170 mila disoccupati e con imprenditori che si tolgono la vita dentro le fabbriche, o che scappano all’estero dove c’è più rispetto per chi crea lavoro e benessere, non riesce più a sopportare che le risorse prodotte siano utilizzate per colmare i buchi delle Regioni sprecone. E non riesce più a tollerare che per reggere questo perverso sistema, la pressione fiscale sulle imprese sia ormai arrivata al 68 per cento. Per non parlare delle migliaia di adempimenti che rendono ormai impossibile il fare impresa e del miliardo 300 milioni di euro di soldi (e non di debiti) dei veneti che il governo tiene sequestrati in tesoreria impedendoci di spenderli”. “Vogliamo capire da Letta in quali rivoli della spesa pubblica e in mano a quali spreconi finiscono i 21 miliardi di saldo fiscale attivo che i veneti lasciano nelle casse dell’Erario. Serve uno shock alla nostra economia e una maniacale attenzione alla spesa pubblica, con l’applicazione di quei costi standard che permetterebbero, se applicati a tutta la Pubblica amministrazione, un risparmio di 30 miliardi di euro. Altro che la caccia a un miliardo per l’Imu… Noi i costi standard li applichiamo già, da tempo: l´attivo di bilancio in sanità e l´eccellenza dei nostri luoghi di cura dimostra che abbiamo ragione noi. E da´ ragione anche al nostro pessimismo nei confronti delle parole del premier”.  
   
 

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