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Notiziario Marketpress di Martedì 14 Gennaio 2014
 
   
  SEGRATE: 10 MILA TESSERE PER IL MOSAICO CHE RAFFIGURA LO STEMMA DELLA CITTÀ

 
   
  Segrate, 14 gennaio 2013 - Sono ben 10 mila le tessere che compongono il mosaico dell´araldica della città donato a Segrate dall´artista Italo Peresson. La creazione, omaggio del noto mosaicista e creatore e realizzatore di vetrate, friulano di origine, segratese di adozione, risiede infatti in città da 40 anni, domina da prima di Natale la facciata del Municipio di via I Maggio. Un dono “che identificasse in modo inequivocabile il Comune” dice Peresson per spiegare il senso dello straordinario manufatto. “E anche un segno di amore per la città e un contributo a migliorarla”. “Perchè ognuno di noi – ha tenuto ad aggiungere l´artista – può fare qualcosa per il luogo in cui vive non solo in termini materiali, ma anche con gesti, azioni e comportamenti virtuosi. Con quel senso civico che costituisce il vero valore aggiunto di una Comunità”. Parole molto apprezzate dal primo cittadino, Adriano Alessandrini che ha espresso infinita gratitudine a Peresson e colto l´occasione per ringraziare insieme a lui tutte le realtà del territorio, dai singoli cittadini alle associazioni, che ogni giorno collaborano in modo gratuito e disinteressato al bene della città. L’opera musiva ha una base lunga un metro e 75 cm e un´altezza di 2 metri e 60 per una superficie complessiva di 4,55 metri quadrati “Dai tempi dei tempi, - spiega Peresson - il mosaico è definito: ´la pittura per l´eternità´. Va da sè quindi, che per la realizzazione di dette opere, vengano sempre utilizzati materiali le cui caratteristiche siano quella dell’inalterabilità nel tempo della forma, colore e composizione”. Per lo stemma sono stati impiegati i seguenti materiali: per lo sfondo, gres- ceramicato, smaltato e sfaccettato sul perimetro; per le parti decorative, i preziosi smalti e ori veneziani. La tecnica musiva utilizzata è la classica a lavorazione diretta, che permette il posizionamento di ogni singola tessera nella maniera più idonea per valorizzarne la forma e catturare ombre e luci dando vita e portando il proprio contributo allo splendore finale dell’opera. Il suggestivo risultato è un insieme di effetti mai uguale e cangiante nei singoli momenti del giorno, nelle diverse condizioni atmosferiche, nelle varie stagioni dell´anno. Il mosaico è stato realizzato in laboratorio, con l’utilizzo di collanti adeguati, su rete in fibra di vetro. E’stato suddiviso in undici pezzi e poi perfettamente ricomposto nella posa in opera. Italo Peresson, dopo aver frequentato la scuola del mosaico a Spilimbergo, a 17 anni si trasferisce a Milano e si forma nella nota bottega di Secondo Sgorlon, che inizia a dirigere a soli 23 anni. Nel contempo frequenta la severa scuola di pittura di Augusto Colombo. Oltre al mosaico, intraprende l´attività di lavorazione delle vetrate sotto la guida di Luigi Alemanni. Nel 1968 comincia a lavorare in proprio e contemporaneamente è chiamato a insegnare all´Accademia di Carrara di Bergamo, a stretto contatto con le forme più vive dell´arte francese e tedesca. In questo campo sviluppa raffinate tecniche di lavorazione delle vetrate e dei mosaici. In oltre 30 anni di appassionato lavoro acquista una fama tale da essere universalmente riconosciuto maestro dell´arte musiva e vetraria. Le opere eseguite nel suo atelier, con i migliori artisti, si trovano, oltre che in Italia, in tutto il mondo: Arabia Saudita, Egitto, Giappone, Kenia, Canada, Afghanistan, Stati Uniti, Israele, Vaticano compreso. Nel 1992 ha portato a termine il mosaico di un maestoso Cristo Re, nell´omonima chiesa di Bolzano, per la cui realizzazione sono state impiegate 4000 tinte e 400 mila tesserine. Lo si trova sempre, instancabile, nella sua fucina a Milano, intento a nuove creazioni, con fantasia e abilità tecnica, gioiosa ricerca estetica ed artistica.  
   
 

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