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Notiziario Marketpress di
Giovedì 30 Gennaio 2014 |
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INTESA MACROREGIONALE PER IL RILANCIO DELLA PIOPPICOLTURA
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Venezia - Le Regioni Lombardia Veneto, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Piemonte hanno sottoscritto, a Venezia, un´intesa per lo sviluppo della filiera del pioppo, finalizzata all´aumento della superfici attualmente coltivate e a un maggior riconoscimento dei vantaggi economici e ambientali derivanti dalla coltivazione di questa specie arborea. L´accordo è stato siglato anche da Coldiretti, Confederazione italiana agricoltori, Confagricoltura, Associazione pioppicoltori italiani, Cra-istituto per la pioppicoltura, Assocarta e Federlegno arredo. Domanda Sostenuta - La pioppicoltura italiana si basa quasi esclusivamente sulla produzione delle regioni del Nord, ovvero Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, e vede la Lombarda principale regione produttrice. Tuttavia gli ultimi dati indicano chiaramente che il fabbisogno per le diverse produzioni (compensati, pannelli, pasta di cellulosa) è doppio rispetto alla produzione: a fronte di una domanda di 2 milioni di metri cubi l´anno, la disponibilità produttiva attuale è di 1 milione di metri cubi l´anno; in 10 anni, dal 2000 al 2010, la pioppicoltura si è dimezzata (-53 per cento). Sviluppo E Tutela Ambientale - "Si tratta di un importante settore dell´agricoltura lombarda - ricorda l´assessore lombardo all´Agricoltura Gianni Fava -, con notevoli riflessi nell´industria del legno, del mobile, della carta". "L´intesa sottoscritta è un atto concreto per favorire lo sviluppo di questo settore - ha sottolineato l´assessore Fava - e accomuna realtà politico-geografiche differenti verso obbiettivi e soluzioni di comune interesse. Vogliamo tornare a utilizzare le golene come luogo di coltivazione del pioppo. Non siamo nostalgici, è un intervento concreto, che dà voce alle richieste di produttori e agricoltori". Patto Tra Regioni - "L´intesa allargata a più Regioni e agli operatori - ha detto l´assessore veneto all´Agricoltura e Parchi Franco Manzato - rende questa filiera elemento importante di sviluppo economico e produttivo". Elemento economico che si coniuga al risultato di tutela ambientale che la coltivazione garantisce per le sue caratteristiche. "Il progetto dimostra, infatti - ha spiegato l´assessore alla Pianificazione territoriale e lavori pubblici del Friuli Venezia Giulia Maria Grazia Santoro - come lo sviluppo economico vada di pari passo con la salvaguardia ambientale e la tutela idrogeologica che la presenza del pioppo garantisce". "Due sono i valori positivi dell´intesa - ha commentato Tiberio Rabboni, assessore all´Agricoltura dell´Emilia Romagna -: Istituzioni e mondo produttivo rilanciano la pioppicoltura, destinandovi alcune opportunità di sostegno finanziario previste sia dalla Pac sia, per quanto possibile, dai futuri Psr regionali". Opportunità Da Psr - Primo passo dell´intesa è attivare un sistema industriale e favorire una ripresa di questa coltivazione. "Il momento è adatto - spiega Fava -, il nuovo Psr può offrire un´opportunità imperdibile per un adeguato sostegno al settore". "Quello che abbiamo firmato oggi - ha aggiunto - è un protocollo che punta, in particolare, ad aumentare l´estensione delle aree di arboricoltura da legno coltivate a pioppo; a incentivare la coltivazione a pioppo tradizionale nelle aree di golena, soprattutto per assicurare un più efficiente deflusso idrico in caso di piena dei fiumi; a riconoscere gli aspetti ambientali e produttivi della pioppicoltura, favorendone il rilancio attraverso un adeguato sostegno economico, soprattutto nell´ambito del Psr 2014-2020; a prevedere l´opportunità di riconoscere le aree coltivate a pioppeto quali ´Aree di interesse ecologico´ (o Ecological focus area) e quindi destinatarie di contributi ´ecologici´ (Greening)". Valorizzazione Pianura Padana - "Fondamentali, infatti, - ha concluso l´assessore - sono gli aspetti ambientali e paesaggistici della pianura padana, valorizzati grazie ai pioppeti. Oltre a caratterizzare da tempo il paesaggio della pianura, la grande massa legnosa presente immagazzina notevoli quantità di anidride carbonica. Una coltivazione da sostenere a fronte di una crescente richiesta da parte del mercato". |
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