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Notiziario Marketpress di Lunedì 03 Febbraio 2014
 
   
  FVG, AMBIENTE: EDUCARE A USO CONSAPEVOLE DELLE ACQUE SOTTERRANEE

 
   
   Morsano al Tagliamento, 3 febbraio 2014 - Una nuova tappa del percorso che la Regione ha avviato per sensibilizzare i cittadini su un utilizzo più attento del bene acqua, in particolare relativamente all´abitudine diffusa nella bassa pianura friulana di disporre di pozzi o fontane privati, per il prelievo diretto delle acque dalle falde acquifere sottostanti, ed il loro impiego domestico, è stata rappresentata ieri sera dall´incontro con la popolazione di Morsano al Tagliamento. La riunione, nel centro civico, alla quale hanno partecipato i cittadini della località della destra Tagliamento, aveva per tema ´L´acqua del mio pozzo: cosa posso fare per proteggerla´. E - come commenta l´assessore regionale all´Ambiente, Sara Vito - "s´inquadra in un´azione avviata dalla Regione, per coinvolgere le intere fasce della popolazione locale, a partire dagli scolari delle 4. E 5. Della scuola primaria, per diffondere la conoscenza delle criticità che un´usanza tradizionale del posto può presentare, a discapito dello scadimento della qualità delle acque ". Vito si riferisce allo studio condotto dalla Regione con il Dipartimento di geo scienze dell´Universita degli studi di Trieste, in seguito al quale sono state quantificate la disponibilità della risorsa idrica del Friuli Venezia Giulia e la sostenibilità dell´uso che ne stiamo facendo. Infatti, com´è stato spiegato nel corso dell´incontro, che era il terzo di una serie che si articolerà sul territorio dopo quelli già svoltisi a Fiume Veneto e a Fiumicello, la notevole quantità d´acqua, che fuoriesce a getto continuo da questi pozzi, viene per gran parte dispersa nell´ambiente. Ma non ritorna direttamente nella falda dalla quale essa è fuoriuscita tramite il pozzo. Bensì, raggiunge la rete idrica circostante, creando problematiche all´efficacia dei depuratori situati nella zona. L´acqua dispersa dai pozzi situati in prossimità della Laguna, costringe infatti a un aggravio di lavoro il sistema di idrovore che mantiene all´asciutto l´area delle bonifiche. Rendendo così tale servizio più oneroso per l´intera collettività. Come hanno spiegato i tecnici del Servizio disciplina servizio idrico integrato, gestione risorse idriche, tutela acque da inquinamento, della Direzione centrale ambiente ed energia, e dell´Università di Trieste, per evitare tali criticità è però sufficiente limitare il prelievo al reale fabbisogno dotando ciascuna pompa di un semplice rubinetto. In tal modo si potrà contribuire a preservare una risorsa preziosa per la collettività, che è l´acqua potabile.  
   
 

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