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Notiziario Marketpress di
Martedì 04 Febbraio 2014 |
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BANDA LARGA IN UMBRIA, IL RAPPORTO DELL’AGENZIA NAZIONALE CONFERMA TUTTE LE PREOCCUPAZIONI
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Perugia, 4 febbraio 2014 - “La presentazione del rapporto sullo stato del digitale in Italia, redatto da un gruppo di lavoro costituito dal Commissario per l’agenda digitale Francesco Caio, conferma tutte le nostre preoccupazioni sul ritardo in cui versa il paese nella domanda per le infrastrutture ed i servizi a banda larga”. Stefano Vinti, assessore regionale alle infrastrutture tecnologiche, commenta così il cosiddetto Rapporto Caio ritenendo “almeno positivo il fatto che lo stesso Presidente del Consiglio Letta ha ammesso i ritardi italiani e contemporaneamente la notizia che finalmente l’Agenzia digitale nazionale potrà essere operativa, dopo il via libera della Corte dei Conti allo statuto. Da tutti è stato riconosciuto che in questo lavoro sarà fondamentale l’apporto delle Regioni che, insieme al Governo nazionale, dovranno lavorare per velocizzare la modernizzazione della rete digitale in Italia. Ad oggi il nostro paese, afferma Vinti, è l’unico fermo aldisotto dei 20 mpbs ed insieme alla Turchia è l’unico paese europeo ad avere un tasso di penetrazione del digitale inferiore al 50 per cento. Molto lontani insomma dagli obiettivi europei per il 2020 e soprattutto molto lontani dai diritti e dalle esigenze di cittadini ed imprese che scontano questi ritardi e che hanno difficoltà a rapportarsi con il resto del mondo e del mercato. L’umbria è pronta a fare la propria parte, continua Vinti. Da anni la Regione Umbria è impegnata nella realizzazione di interventi di infrastrutturazione a banda larga del territorio, uno sforzo rilevante sia dal punto di vista finanziario che progettuale”. Il processo di infrastrutturazione è attuato attraverso due azioni: la prima, nel breve periodo, tende ad eliminare ogni forma di digital divide adottando le tecnologie ritenute più idonee per una copertura quanto più estesa possibile e la seconda utile a costruire una rete regionale in fibra ottica di nuova generazione (Ngan) attraverso la realizzazione di dorsali in fibra ottica. Con la prima azione, si è ottenuta una forte riduzione del digital divide, attraverso l’esecuzione sia di una rete wireless, nella quale la presenza di dorsali di trasporto si unisce ad interventi più capillari, sia di una serie di rilegamenti in fibra ottica di centrali telefoniche esistenti, per consentire indirettamente la fornitura di un miglior servizio alle utenze collegate con quelle centrali. Con la seconda azione si stanno costruendo le tre dorsali principali in fibra ottica (una nord-sud lungo la Ferrovia Centrale Umbra, una orientale parallela agli Appennini, una occidentale tra il Trasimeno, l’orvietano ed il narnese) ed altri due tronconi sulle direttrici Perugia-foligno e Spoleto-norcia, mentre a livello locale sono quasi ultimate le reti cittadine nei centri urbani di Perugia, Terni, Foligno, Città di Castello ed Orvieto e sono in progetto altre tratte nei centri urbani con popolazione superiore a 15.000 abitanti, utili ad interconnettersi alle dorsali principali. “In questo quadro, ha sostenuto l’assessore, in Umbria si è avvertita l’esigenza di uno strumento normativo che consenta di traguardare con maggior chiarezza gli obiettivi fissati dall’Europa e dallo Stato. Con questo atto, la Regione vuole promuovere lo sviluppo delle relative infrastrutture di telecomunicazione al fine di assicurare la partecipazione attiva alla vita della comunità digitale. Nel disegno di legge regionale, ha concluso Vinti, oltre alla realizzazione delle rete pubblica in fibra ottica ed a completamento del panorama delle telecomunicazioni, sono trattati anche i temi relativi alle trasmissioni in radiofrequenza che interessano la telefonia mobile, per le implicazioni della nuova tecnologia Lte (banda larga per la telefonia mobile), e la diffusione del segnale radiotelevisivo, in conseguenza del passaggio dalla tecnica analogica a quella digitale. Certamente, sottolinea l’assessore, mancano le risorse sia per coprire tutto il territorio regionale, sia per migliorare le infrastrutture già esistenti e portarle ad un livello e ad una velocità di connessione sempre migliore e più moderna. E’ indispensabile allora che da una parte il Governa decida di credere nello sviluppo tecnologico, attraverso un importante investimento nazionale ed utilizzando i fondi destinati all’Italia dalla prossima programmazione comunitaria, soprattutto perchè gli interventi pubblici sono determinanti per risolvere i problemi di connettività delle aree marginali, non appetibili sul mercato e quindi non coperte dagli investimenti degli operatori privati. Questi ultimi però, conclude Vinti, debbono essere coinvolti nei passi da compiere”. |
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