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Notiziario Marketpress di Giovedì 20 Febbraio 2014
 
   
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  Milano - "Sono modelli da studiare, recuperare e valorizzare. Attività di dimensioni differenti, che danno lavoro e svolgono una funzione essenziale: presidiare attivamente zone di territorio che diversamente resterebbero senza più alcuna possibilità di tutela. Con ripercussioni notevoli per quanto riguarda il dissesto idrogeologico. Se poi aggiungiamo che, con queste attività, si può ottenere anche un tornaconto, grazie alla valorizzazione di produzioni locali, dall´olio ai formaggi, credo che il lavoro di questi operatori vada a vantaggio di tutti". Lo ha detto, l´assessore regionale all´Agricoltura Gianni Fava, nel corso della visita presso alcuni produttori e allevatori della zona del lago d´Iseo, in provincia di Brescia. Le Aziende - Tra questi l´azienda agricola ´Leonardo´, di Elisa e Nadia Turelli, che produce l´olio di oliva del Sebino Dop e utilizza le pecore Suffolk, robusta genia irlandese, per tenere puliti e ordinati gli uliveti. La visita è poi proseguita con un incontro con i rappresentanti dell´azienda a gestione familiare di Battista Bonardi, a 900 metri circa sopra il centro di Sale Marasino e presso la stalla sociale del Sebino a Sulzano. Fava ha quindi visitato la tenuta San Giacomo, di Giacomo Tiraboschi, situata tra Sale Marasino e Sulzano. Un altro esempio di attività-presidio, su un lembo di terra in collina, caratterizzata da un allevamento di alpaca, camelide sudamericano ancora oggi apprezzato dall´industria tessile per una lana a basso micronaggio (molto fine) e per le caratteristiche anallergiche (senza lanolina, non irrita e non pizzica). Arma Contro Spopolamento - Senza agricoltura di montagna non c´è più neanche territorio, gli agricoltori si confermano sempre più custodi di questo territorio. "Noi dovremo trovare modalità per agevolare questo tipo di attività - ha proseguito Fava -. L´unione europea in questo ci aiuta, la nuova programmazione comunitaria ci spinge verso dinamiche che portino a premialità specifiche nel settore: forme di aggregazione che migliorino il prodotto e che ci porteranno ad articolare il nostro Psr tra agricoltura generale e agricoltura di montagna, con misure specifiche, nel cui ambito comprendere appunto le attività di montagna. Che vedranno premiate prioritariamente iniziative del mondo dell´organizzazione territoriale: forme di gestione consortile delle attività che vengono premiate con incentivi". Psr Ad Hoc - "Come Regione Lombardia - ha proseguito Fava - abbiamo impostato un Piano di sviluppo rurale che prevede investimenti tra il 35 e il 40 per cento del totale per l´agricoltura di montagna e pedemontana. Se a queste sommiamo la capacità di mobilitare risorse su giovani, sulla multifunzione e tutto quello che l´Europa ci indica come obiettivo da raggiungere credo ci sarà la possibilità di avere notevoli risorse da sfruttare. Servono imprenditori bravi, con voglia di fare, gente come quella che abbiamo trovato in questa parte di Lombardia". Agricoltura Eroica? - "Quella che viene definita da molti ´eroica´, anche se a volte impropriamente - ha detto Fava - di sicuro fa i conti con realtà economiche ben diverse dagli standard a cui siamo abituati quando ci troviamo a impostare le strategie e la politica regionale. Fino a oggi credo si sia tenuta giustamente in considerazione la capacità di produrre grandi quantità di ´commodities´, soprattutto nelle aree di pianura, ma forse non si è considerato alla stessa maniera il fatto che queste attività danno lavoro e gestiscono la tutela del territorio che non è cosa irrilevante".  
   
 

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