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Notiziario Marketpress di Mercoledì 12 Marzo 2014
 
   
  IMMIGRAZIONE: ZAIA, “ANCHE PICCOLI PRESTITI D’ONORE PER INCENTIVARE IL RIENTRO IN PATRIA DI CHI HA PERSO IL LAVORO E RISCHIA DI RIENTRARE NELLA CLANDESTINITA’”

 
   
  Venezia, 12 marzo 2014 - “Il Veneto è stato terra d’emigrazione per decenni e sa benissimo cosa voglia dire. Per questo siamo una Regione modello per l’accoglienza agli immigrati e siamo pronti a tutte le collaborazioni possibili, purchè chi viene da noi abbia un serio progetto di vita e di integrazione”. Lo ha detto il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, aprendo oggi la seduta della Consulta Regionale per l’Immigrazione, per la prima volta da lui presieduta dopo l’assunzione diretta della delega ai flussi migratori. L’organismo aveva all’ordine del giorno una prima valutazione sulla bozza di nuova legge per il settore, che verrà definita dopo che, come ha chiesto Zaia, i vari componenti della Consulta avranno fatto pervenire le loro osservazioni e proposte, con le quali integrare ove possibile il testo attualmente elaborato. Zaia ha inquadrato le politiche per l’immigrazione nel più ampio quadro della difficile congiuntura economica in atto, con la crisi che ha già provocato 170.000 disoccupati, veneti e non, interessando il mondo dell’immigrazione regolare per circa il 22% dei lavoratori stranieri presenti sul territorio. “Oggi – ha detto Zaia – governiamo con un quarto delle risorse rispetto a qualche anno fa. Inevitabilmente anche i finanziamenti per il settore sono scesi da 2 milioni 800 mila euro a 650 mila quest’anno. Per il 2014 porteremo lo stanziamento ad un milione, ma questi fondi andranno gestiti con la massima attenzione, guardando sì al sostegno della formazione e della creazione di mediatori culturali, ma anche con molta concretezza ad alimentare il rientro in patria di chi lo desideri”. “Le modalità possono essere molteplici – ha detto anche Zaia – e potremmo anche ipotizzare piccoli prestiti d’onore per aiutare chi ha imparato un mestiere in Veneto a ritornare nella terra d’origine e avviare lì un’attività”. “Non si tratta né di cattiveria né di razzismo – ha tenuto a precisare Zaia – ma del tentativo di aiutare chi ha perso il lavoro, non lo trova più, e rischia di rientrare in uno stato di clandestinità che non fa bene a nessuno, prima di tutto all’immigrato”. In Veneto attualmente gli immigrati regolari sono circa 500.000, pari al 10,7% dell’intera popolazione residente.  
   
 

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