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Notiziario Marketpress di Giovedì 27 Marzo 2014
 
   
  NO AL SUPER-EURO: COSÌ ANCHE LA TECNOLOGIA E’ PENALIZZATA GLI IMPRENDITORI DELL’UCIMU PREOCCUPATI PER IL TASSO DI CAMBIO SEMPRE PIU’ SFAVOREVOLE

 
   
  Cinisello B. 27 marzo 2014 - Rispetto al lieve calo di valore segnato questa mattina dall’euro, Luigi Galdabini, presidente Ucimu ha dichiarato “si tratta di un minimo scostamento che non può avere nessun impatto e beneficio sulle nostre attività”. “Il problema del tasso di cambio sfavorevole dell’euro rispetto altre monete nazionali, prima tra tutte il dollaro, deve essere preso in seria considerazione da Bruxelles. La situazione sta infatti diventando insostenibile per chi, come i costruttori italiani di macchine utensili, vende fuori dai confini dell’Unione europea oltre il 66% del totale esportato e ha in Stati Uniti e Cina due dei tre principali mercati di sbocco”. La preoccupazione è evidente tra gli imprenditori della macchina utensile italiana che, riuniti ieri nel consiglio direttivo di Ucimu, hanno confermato un certo rallentamento delle vendite in alcuni mercati. “Fino a che l’apprezzamento dell’euro è restato intorno al 3-4%, non abbiamo rilevato nessun problema: la nostra offerta, fatta di tecnologia e customizzazione del prodotto, era comunque inscalfibile presso gli utilizzatori di fascia alta. Oggi, invece, con un incremento costante del cambio, anche loro, penso ad esempio ai nostri clienti statunitensi, sono costretti a rivolgersi altrove; i nostri competitors sono così favoriti e le nostre commesse ferme al palo per il super-euro”. “Nessuna spinta antieuropeista - ha concluso Galdabini - crediamo fermamente nell’Unione europea e nella moneta unica ma, proprio per questo, ci aspettiamo una politica capace di sostenere il manifatturiero, colonna portante dell’economia dell’euro zona, e un ruolo più decisivo per la Bce affinché - al pari della Fed - possa divenire realmente una banca di zona in grado di emettere moneta e contribuire così al riequilibrio delle valute, fattore dirimente per noi per competere alla pari dei concorrenti extra-Ue”. Terremoto/emilia - Quasi 2.800 ordinanze emesse presso le banche per il pagamento di 151 di contributi per riparazione delle abitazioni. I dati aggiornati dei sistemi Mude e Sfinge. Le unità abitative coinvolte sono 10 mila e 500, per oltre 17 mila e 500 abitanti. Le richieste delle imprese hanno raggiunto quota 923 per 853 milioni di cui 218 già concessi Bologna, 27 marzo 2014- – Sono quasi 2800 le ordinanze emesse presso gli istituti bancari per il pagamento dei contributi per la riparazione delle abitazioni. Ad oggi, infatti le ordinanze per la liquidazione bancaria hanno raggiunto esattamente quota 2.763 per un importo di 151 milioni e 320mila euro: le unità abitative coinvolte nelle pratiche accettate ammontano a 10.533 per un totale di oltre 17 mila e 500 abitanti interessati. Sono questi i dati relativi alla ricostruzione registrati dal sistema Mude (Modello unico digitale per l’edilizia) relativo alle abitazioni e dal sistema telematico Sfinge per quanto riguarda le imprese colpite dal sisma del maggio 2012. Abitazioni I dati estrapolati dal sistema Mude registrano 3.192 richieste di contributo in lavorazione da parte dei professionisti e dei Comuni. Queste si aggiungono alla 3.977 domande già depositate e protocollate presso i Comuni. I contributi concessi ammontano a oltre 371 milioni e 590 mila euro. Nel totale è compresa anche una quota di 2.621 immobili a uso produttivo (445), commerciale (1.078), uffici (634) e depositi (628). Imprese Le richieste di contributo, registrate dal sistema telematico Sfinge, sono 923, equivalenti a 853,9 milioni di euro. Ben 455 sono i decreti di concessione del contributo approvati (per circa 218,9 milioni, di cui oltre 51 milioni in liquidazione). Le richieste sul fondo Inail (prima, seconda e terza finestra di domande), riguardanti le imprese che abbiano carenze strutturali nei capannoni e per le quali occorra intervenire per aumentarne la sicurezza, sono oggi 737 per un contributo complessivo di 24,2 milioni di euro (già assegnati a 415 imprese risorse per 11,6 milioni). Finanziate 943 imprese sul bando Por Fesr (sviluppo e occupazione) per circa 83 milioni: attesi per circa 2.000 nuovi posti di lavoro.  
   
 

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