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Notiziario Marketpress di
Lunedì 26 Marzo 2007 |
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RAPPORTO ARTIGIANCASSA 2006 4,5 MILIARDI AGLI ARTIGIANI DEL PIEMONTE
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Torino, 26 marzo 2007 - Ammonta a 4,5 miliardi il totale dei crediti destinati a imprese artigiane del Piemonte sui 54,8 miliardi complessivi concessi alle imprese artigiane italiane dal sistema bancario. Questo è il principale dato quantitativo che emerge dal “Rapporto sul credito e sulla ricchezza finanziaria delle imprese artigiane – 2006”, realizzato da Artigiancassa e giunto alla undicesima edizione. Il rapporto è stato presentato oggi nel corso di una conferenza stampa, alla presenza del Vice-presidente della Regione, Paolo Peveraro, di Roberto Genovese, direttore regionale Artigiancassa, di Silvano Berna, segretario regionale Confartigianato, di Michele Sabatino, segretario regionale Cna e di Giuliano Franzini, di Casartigiani. Dal rapporto che analizza, con dati disaggregati a livello regionale e provinciale, i principali fenomeni che caratterizzano il credito al comparto artigiano, risultano significativi dati sulla quantità e sulla qualità dei finanziamenti artigiani. La percentuale dei finanziamenti concessi alle imprese artigiane piemontesi rispetto ai finanziamenti totali, pari al 5%, risulta superiore a quella nazionale (4,4%). “La percentuale è assai diversificata per aree territoriali- rileva il Vice-presidente della Giunta, Paolo Peveraro- Infatti, la disaggregazione dei dati a livello provinciale mostra che la percentuale di finanziamenti artigiani sul totale è ad Asti del 10,4%, a Verbania del 9,3%, a Cuneo dell’8,4%, a Vercelli del 7,1%, a Biella del 6,1%, ad Alessandria del 5,9%, a Novara del 5,6%, mentre a Torino è solo del 3,2%, evidenziando quella che appare essere una maggiore attenzione del sistema del credito a livello provinciale verso il comparto artigiano. ” L’importo medio del finanziamento per singola impresa artigiana è di 37. 100 euro, con una forbice molto ampia tra Centro Nord (42. 700 euro per impresa) e Mezzogiorno (21. 100 euro, meno della metà). In Piemonte l’importo medio è di 33. 400 euro. Per quanto concerne la qualità del credito erogato alle imprese artigiane su scala nazionale, il 52,7% dei finanziamenti bancari alle imprese artigiane è a medio/lungo termine. In Piemonte, tale percentuale è leggermente inferiore e cioè pari al 51,9% pur se in alcune province ad esempio Cuneo (al 56,9%) è sensibilmente superiore. Appare quindi possibile incrementare significativamente la quota dei finanziamenti qualificati a medio/lungo termine. Sul totale del credito bancario destinato al settore artigiano a livello nazionale, la quota agevolata ammonta a 3. 250 milioni di euro, pari al 5,9% del totale. Nel Mezzogiorno questa quota sale all’11,8% a fronte del 4,9% del Centro-nord. In Piemonte la percentuale di finanziamenti artigiani agevolati è più che doppia rispetto a quella del Centro Nord e si attesta al 10,9%. Essa è determinata dall’insieme degli strumenti messi a disposizione dalla Regione sulla base della legge regionale 21/97 ( Fondo rotativo; contributi in conto capitale; agevolazioni contributi in conto interessi gestite da Artigiancassa ) In particolare, quanto alle agevolazione gestite da Artigiancassa, nel 2005 sono state 4133 le domande ammesse che hanno consentito di sviluppare finanziamenti agevolati a medio lungo termine per 203,8 mln di €. Gli interventi si sono ulteriormente incrementati nel 2006, anno in cui le domande ammesse sono state 4681 che hanno consentito di agevolare finanziamenti per complessivi 244,8 mln di euro , (+ 20% rispetto al 2005). Da ultimo, la ricchezza finanziaria delle imprese artigiane è stimata a livello Paese in 73. 900 milioni di euro. Su base territoriale peraltro, il 79,2% della ricchezza finanziaria artigiana è concentrata nel Centro-nord. In particolare in quattro regioni, Lombardia (22,1%), Veneto (10,9%), Emilia Romagna (10,4%) e Piemonte (8,3%). “Questi dati -sostiene Peveraro- sono particolarmente interessanti in quanto evidenziano l’esistenza di una significativa quota di ricchezza facente capo al sistema artigiano che, potrebbe concorrere a favorire una maggiore patrimonializzazione del sistema delle imprese. ” . |
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