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Notiziario Marketpress di
Martedì 20 Maggio 2014 |
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PRESENTATO IL CATALOGO DEL MUSEO DEL TESORO DELLA CATTEDRALE DI AOSTA
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Aosta, 20 maggio 2014 - Oltre 500 pagine frutto di un intenso lavoro archivistico e storico-artistico per dare collocazione e classificare con metodo scientifico tutte le opere che fanno parte del tesoro del Museo della Cattedrale di Aosta. Il volume, realizzato attraverso i fondi dell’Assessorato dell’istruzione e cultura, è stato presentato martedì 13 maggio scorso nel salone del Vescovado di Aosta. Il catalogo si articola in una prima parte che ricostruisce la storia dell’antico Tesoro della cattedrale, costituito da capolavori che vanno dal I secolo d.C. Al Xix secolo, e le vicende della sua musealizzazione. Il repertorio delle opere del Museo è diviso in gruppi tematici: arredo romanico, scultura e plastica monumentale, sculture e arredi lignei, oreficeria e arti preziose, paramenti liturgici, pittura e dipinti. All’interno di ogni sezione emergono le eccellenze del museo e più in generale di tutta la storia dell’arte valdostana. Il volume è nato nell’ambito delle iniziative promosse per il Ix centenario della morte di Sant’anselmo e fa seguito al restauro della Cattedrale e ai lavori di adeguamento e riallestimento del Museo del Tesoro realizzati per l’occasione. Roberto Domaine, Sovrintendente per i Beni culturali - <Un catalogo che va un po’ in controtendenza coi tempi rapidi di pubblicazione, che forse sono un po’ effimeri. E’ un catalogo che ha richiesto tanto tempo, studi di approfondimento, è stato realizzato in collaborazione con l’università e quindi abbiamo esplorato, analizzato, studiato un patrimonio ancor poco conosciuto, al fine di valorizzarlo. E questo non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza, per nuove ricerche e crediamo anche di aver condotto una metodologia importante, perché al catalogo è abbinato anche uno studio sul lapidario piuttosto che sulle gemme, quindi abbiamo lavorato su una logica di interdisciplinarietà, che non potrà che far bene ai beni storico-artistici.> Come ha sottolineato il Vescovo di Aosta, mons. Franco Lovignana, il volume accompagna il visitatore del museo con approfondimenti scientifici che lo aiutano a ricreare il contesto storico, culturale e religioso in cui gli oggetti esposti sono nati. Ma all’arte sacra - ha detto Lovignana - va restituita la funzione ecclesiale per renderla comprensibile sul piano dell’annuncio e della catechesi. Il volume è stato curato da Enrico Castelnuovo, Fabrizio Crivello e Viviana Maria Vallet e rappresenta uno sforzo a più mani prodotto grazie alla partecipazione di studiosi ed esperti. Fabrizio Crivello, curatore del catalogo - <Possono essere ricordate almeno tre opere fondamentali. Possiamo ricordare, a partire dalle più antiche, il dittico di Probo, che rappresenta un caposaldo nella storia dell’intaglio in avorio di epoca tardo antica, possiamo scendere nel dodicesimo secolo con i due tondi di vetrata che appartenevano all’invetratura romanica della Cattedrale e poi possiamo ricordare la cassa di San Grato, opera di questo importante artista Jean de Malines del quale non conosciamo la storia precedente al suo arrivo ad Aosta, ma attorno al quale si snoda una grande bottega orafa nel quattrocento.> |
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