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Notiziario Marketpress di
Martedì 20 Maggio 2014 |
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COMMERCIO ESTERO: ASSOCAMERESTERO, FRENA L’EXPORT SUI MERCATI EXTRA-UE PROSEGUE IL CALO DELLE VENDITE AL DI FUORI DELL’UE (-1,8% SU BASE ANNUA NEL PRIMO TRIMESTRE 2014), MENTRE RIPRENDE QUOTA LA PERFORMANCE IN AMBITO EUROPEO (+4,0%). IL SURPLUS DELLA MECCANICA TRAINA IL SALDO MADE IN ITALY
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Roma, 20 maggio 2014 – Il supereuro arresta la marcia dei prodotti italiani sui mercati Extra-ue: da inizio anno, continuano ad avere il segno meno le vendite nell’Area, con un dato trimestrale del -1,8% su base annua, nei dati destagionalizzati. In ripresa, invece, l’export a livello europeo, con un incremento del 4,0%. “Le imprese stanno modificando le loro strategie di posizionamento, cercando di trarre beneficio dai segnali di ripresa sul fronte europeo e di arginare gli effetti di un euro fortemente apprezzato, che penalizza i risultati sui mercati al di fuori dell’Unione. – sottolinea Gaetano Fausto Esposito, Segretario Generale di Assocamerestero, commentando i dati Istat sul commercio estero diffusi oggi – Pur di mantenere quote di mercato in quest’Area, stanno limando i prezzi per mantenere i margini, tant’è che i valori medi unitari sul fronte Extra-ue appaiono in calo dello 0,3% nei primi tre mesi dell’anno”. Sul versante europeo, la bilancia commerciale italiana presenta un surplus di 5,7 miliardi di euro con Francia, Regno Unito e Spagna, con tassi di incremento delle esportazioni che vanno dal 2,8% all’8,8%. Inoltre, acquistano importanza come partner i Paesi dell’Europa dell’Est e, nello specifico, Polonia (+8,0%), Romania (+10,8%) e Repubblica Ceca (+9,6%). A livello settoriale, la meccanica traina in territorio positivo il surplus del Made in Italy, con un attivo di 11,4 miliardi di euro nei primi tre mesi del 2014, pari a ben il 63% del saldo extra-energetico. “Tenuto conto che questa situazione di rallentamento delle performance esportative si riscontra anche in altre economie europee, appare sempre più urgente un intervento della Bce volto a riequilibrare il rapporto euro-dollaro”, conclude Esposito. |
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