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Notiziario Marketpress di Mercoledì 25 Giugno 2014
 
   
  ALTRI 35 MILIONI DA UE PER GIOVANI TOSCANI. ROSSI: "FARE PRESTO, SERVE ULTERIORE SVOLTA"

 
   
  Firenze, 25 giugno 2014 – La buona notizia arriva per bocca di Andor, il commissario europeo all´occupazione, affari sociali e inclusione che stamani ha incontrato a Firenze i giovani toscani. "Per il programma europeo Garanzia Giovani lanciato l´anno scorso – ha detto Laszlo Andor – la commissione europea ha stanziato altri soldi: 6 miliardi in due anni per tutta l´Europa, di cui oltre mezzo milione destinati all´Italia". Un assegno che "per la Toscana – ha rapidamente calcolato il presidente della Regione, Enrico Rossi – vuol dire altri 35 milioni che si aggiungono ai 70 già stanziati". Si parlava di giovani (con tanti giovani) oggi a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze, sede della presidenza della Regione: un evento per fare il punto sui progetti avviati e che in Toscana sono partiti quattro anni fa, dal progetto Giovanisì alla Garanzia Giovani, un confronto aperto su quello che si potrà o dovrà fare nei prossimi anni. Tra luci e ombre, formazione e occupazione, "l´opportunità" che può arrivare dall´ingresso nel mondo del lavoro dei giovani, su cui costruire lo sviluppo futuro, e la "guerra di trincea" che si combatte tutti i giorni contro la disoccupazione giovanile, cresciuta ogni anno dall´inizio della crisi nel 2008. Lo sottolinea il commissario Andor e i numeri toscani li dà il presidente Rossi: 50 mila giovani under 30 senza lavoro, altri 30 mila scoraggiati e 20 mila cosiddetti Neet, ovvero giovani che non studiano né cercano un lavoro. "Centomila giovani senza occupazione contro 170 mila che ce l´hanno sono un dato drammatico – rimarca più volte Rossi – e la Toscana non è neppure tra le regioni peggiori, anzi tra le migliori". E´ un dato drammatico nei numeri ma soprattutto per le conseguenze, perché "senza passaggio del testimone tra generazioni rischia di essere precluso lo sviluppo". Dalla parte dei giovani - Per questo serve un cambio di passo secondo il presidente toscano. Per questo "occorre - dice - cambiare verso alle politiche europee, in un Europa che di disoccupati ne conta complessivamente più di 25 milioni e in Italia tre e mezzo, ma che potrebbero essere sei se consideriamo anche chi un lavoro lo vorrebbe ma non lo cerca più". Oppure chi è stato costretto al part-time ma sarebbe stato disposto a lavorare di più. "Stiamo facendo il nostro dovere e continueremo a farlo – sottolinea Rossi ai giornalisti che gli fanno domande – Quello che offriamo ai giovani è l´opportunità di un rapporto con il mondo del lavoro, che non significa automaticamente un lavoro. Con Giovanisì ed ora anche con Garanzia Giovani non possiamo garantire il posto sicuro a tempo indeterminato su cui costruire un progetto di vita, ma è comunque un inizio per rendere i giovani autonomi". Una possibilità per uscire di casa: perché, raccontano alcuni giovani scelti come testimonial, non basta solo la voglia per farlo. Tre anni di contributi sull´affitto, la possibilità di fare esperienza attraverso stage e tirocini, incentivi alle imprese e prestiti per chi vuol mettersi in proprio. Aiuti a mettere su magari un maneggio, che è il sogno raccontato da una ragazza e coronato grazie ad un finanziamento di 40 mila euro. Questo è Giovanisì e questo sarà Garanzia Giovani. Tante iniziative, dal lavoro al welfare alla formazione - In sala l´assessore al lavoro e alle attività produttive Gianfranco Simoncini aveva ricordato poco prima i 400 milioni investiti sui giovani dalla Toscana dall´inizio della legislatura e le tante nuove misure pronte a partire da settembre. La vice presidente Stefania Saccardi aveva parlato di un´altra conseguenza della crisi: il venir delle reti familiari, che un tempo potevano aiutare i giovani ed oggi meno. Da qui l´importanza di nuovi strumenti per il welfare. Emanuele Bobbio, assessore alla formazione e all´istruzione, aveva raccontato invece la riforma che la Toscana sta costruendo sulla formazione, con contributi che andranno solo a chi crea davvero lavoro, e sottolineato l´importanza di istituti tecnici superiori e politecnici professionali. Per avvicinare scuola e lavoro. Il lavoro al centro dell´agenda europea - "Ma affinché alla lunga tutti questi sforzi non risultino inutili – conclude Rossi - serve una svolta ancora più profonda e dobbiamo percorrere strade nuove". Il presidente cita il sindaco di Firenze La Pira, "che bruciava dalla voglia di dare lavoro". "Occorre rimettere al centro il lavoro – ripete Rossi -, ci vuole una grande politica di investimenti pubblici : sulla cultura, sui servizi alla persona, sul fronte del rischio idrogeologico, le infrastrutture. Naturalmente serve che anche privato e imprese ci credano". E´ il partenariato ampio, "essenziale", di cui parla anche Andor. "Per i giovani è necessario anche un movimento di lotta politica e sindacale in Europa. Quel che è certo – confessa Rossi – è che non abbiamo molto tempo: rischiamo una generazione destinata a ribellarsi".  
   
 

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