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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 09 Luglio 2014 |
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SERRACCHIANI A BELGRADO, SOSTEGNO A INGRESSO SERBIA IN UE
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Belgrado, 9 luglio 2014 - L´ingresso della Serbia nell´Unione europea è stato al centro, ieri a Belgrado, del colloquio che la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani ha avuto con il presidente della Repubblica di Serbia, Tomislav Nikolic. Il Friuli Venezia Giulia, ha dichiarato la presidente Serracchiani al presidente Nikolic nel corso di un colloquio svoltosi nella sede della Presidenza della Repubblica, al quale ha partecipato l´ambasciatore d´Italia a Belgrado Giuseppe Manzo, intende svolgere "ogni azione, sostanziale e non formale, per favorire e sostenere l´ingresso della Serbia nella Ue". Una volontà - ribadita sempre oggi a Belgrado anche negli incontri con la presidente del Parlamento Maja Gojkovic e la responsabile nei negoziati per l´adesione della Serbia alla Ue, Tanja Miscevic - dettata anche dal ruolo e dalla collocazione storico-territoriale del Friuli Venezia Giulia, da sempre coinvolta nei processi e nelle relazioni con l´area balcanica e soprattutto con la Serbia. "I Governi cambiano - ha così sottolineato il presidente Nikolic - ma le relazioni con l´Italia rimangono buone" e questo orientamento non subirà modifiche in futuro, ha aggiunto, ricordando anche le strette collaborazioni in atto tra la Provincia autonoma della Vojvodina ed il Friuli Venezia Giulia: "la sua regione è molto sviluppata - ha annotato Nikolic - e forse oggi questo tipo di relazioni debbono essere incrementate al livello nazionale". "Siamo una regione ´ambiziosa´", ha indicato Serracchiani, e dunque "non ci accontentiamo", volendo incrementare il tasso di cooperazione con l´intera Serbia, a partire ad esempio dalla partita delle infrastrutture viarie, strategica per tutta l´area, e dal settore della ricerca e sviluppo. "Il Friuli Venezia Giulia sostiene ed incoraggia il cammino di riforme avviato dalla Serbia", ha poi osservato Serracchiani, confermando - in questo contesto - il rinnovo dell´accordo di collaborazione (sottoscritto nel 2009) tra Serbia e Friuli Venezia Giulia, "arricchendolo e potenziandolo, per una sua maggiore efficacia": il nuovo testo, ha sottolineato Serracchiani, dopo le verifiche con il nostro Governo nazionale, "ci auguriamo possa essere firmato a Trieste nei prossimi mesi". Ai presidenti Nikolic e Gojkovic, Serracchiani ha anche rinnovato da parte della Regione e della sua comunità la solidarietà e la vicinanza al popolo serbo a seguito della catastrofica alluvione che ha colpito la Serbia, ed i vicini Paesi, lo scorso maggio, causando decine di vittime e danni ingentissimi. La fase di ricostruzione è già iniziata, ha segnalato la presidente del Parlamento, e dovrà chiudersi entro l´inverno: "sono convinta che avrete la stessa determinazione e lo stesso coraggio dimostrato dal Friuli devastato dal terremoto del 1976", ha detto la presidente del Friuli Venezia Giulia. Un fattivo ruolo del Friuli Venezia Giulia nelle relazioni tra Italia e Serbia, focalizzate a quella crescita ed a quell´aumento dell´occupazione cui sono orientati "gli indirizzi e le politiche che il Governo Italiano, ed in maniera sinergica la Regione Friuli Venezia Giulia, intende perseguire nel corso della Presidenza italiana del Consiglio della Ue" (avviato gli scorsi giorni), potrà concentrarsi in particolare nell´ambito della Strategia europea per la regione Adriatico-ionica che vede proprio il Friuli Venezia Giulia quale coordinatore regionale, per il nostro Paese, sui temi del trasporto, delle infrastrutture intermodali e dell´energia. Alla Strategia Ue, che potrà essere sostenuta dai Fondi comunitari d´investimento strutturale 2014-2020, partecipano, accanto ad Italia e Serbia, Albania, Bosnia-erzegovina, Croazia, Grecia, Montenegro e Slovenia. Per il Friuli Venezia Giulia, comunque, una Strategia d´azione adriatica non può essere vista in modo disgiunto da una naturale proiezione danubiana: per questo motivo la presidente Serracchiani ha espresso l´intenzione di veder coinvolto il nostro territorio regionale nel Programma di cooperazione transnazionale "Danubio": "confermiamo anche a Belgrado - ha detto - l´interesse del Friuli Venezia Giulia a poter partecipare in qualità di osservatore permanente, attento ed interessato, ai gruppi di lavoro istituiti per dare attuazione al piano di azione di questa Strategia", che coinvolge tra gli altri, oltre alla Serbia, Austria, Germania, Ungheria, Croazia, Romania, Bosnia-erzegovina e Montenegro. Iniziative adriatico-ionico e danubiana che di fatto "legano" gli sviluppi infrastrutturali e del trasporto marittimo-fluviale, nonché ferroviario, di Friuli Venezia Giulia e Serbia: per questo motivo, nei colloqui oggi a Belgrado, Serracchiani ha lanciato il progetto "porto di Trieste gateway per Belgrado", per attivare "un canale ferroviario-marittimo che consenta alla Serbia e a Belgrado di considerare i terminali portuali di Trieste e Monfalcone come propri scali marittimi". Primi passi in questo senso già esistono, è stato oggi ricordato, a partire dal collegamento ferroviario multimodale Trieste-belgrado, concepito nel 2009, che, che se oggi vede una prevalenza di carichi di container in direzione Serbia, potrebbe ora intercettare anche trasporti diretti verso l´Italia e verso l´oltremare da parte di aziende insediate a Kragujevac e nella zona franca di Pirot. Nel frattempo sono stati avviati alcuni studi-pilota per un collegamento su rotaia Trieste-fernetti-zagabria-belgrado (con diramazioni su Budapest e Fiume) e successiva prosecuzione dal porto fluviale di Belgrado/pancevo fino a Costanza, sul mar Nero. La presidente Serracchiani ha infine incontrato in serata, in ambasciata, anche il presidente della Vojvodina, Bojan Pajtic, e l´ex presidente della Repubblica Boris Tadic. |
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