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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 17 Settembre 2014 |
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EMBARGO RUSSO E SOSPENSIONE AIUTI AI PRODUTTORI AGRICOLI. ASSESSORE VENETO AL MINISTRO: BATTERE I PUGNI IN EUROPA E RIEQUILIBRARE I PREZZI DI RITIRO EUROPEI
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Venezia - “Ti chiedo di intervenire urgentemente nei confronti dell’Unione Europea al fine di trovare una tempestiva soluzione alla sospensione delle misure di sostegno ai produttori danneggiati dall’embargo verso la Russia, attraverso azioni più mirate ed efficienti in grado di fornire risposte concrete alle imprese ortofrutticole che non possono tollerare ulteriori ritardi, pena ulteriori danni al comparto”. Lo ha scritto l’assessore all’agricoltura del Veneto Franco Manzato al ministro delle politiche agricole Maurizio Martina in relazione alla decisione adottata l’altro ieri dall’esecutivo comunitario di sospendere gli aiuti ai produttori di ortofrutticoli deperibili. E’ una decisione che colpisce duramente l’Italia, leader in Europa per la produzione di frutta e ortaggi, “conseguente – sottolinea Manzato – alle sproporzionate richieste di fondi da parte di alcuni Paesi, in primis la Polonia”. Il comportamento di questo Paese “rischia di screditare e compromettere il valore e l’efficacia di tali misure; dai dati emersi si evince che i produttori polacchi avrebbero reclamato quasi ben il 90 per cento dei finanziamenti destinati a sostenere tutti i produttori comunitari”.“Oltre a questo – fa presente l’assessore veneto – per gli agricoltori della Polonia, che sostengono costi di produzione più bassi dei nostri, le indennità di ritiro sono molto più vantaggiose”. “Questo deve quindi far riflettere sulla necessità di riequilibrare i prezzi di ritiro dei prodotti a seconda degli effettivi prezzi di mercato nei diversi Stati membri con costi di produzione molto inferiori a quelli italiani, altrimenti continuerà sempre a verificarsi una rincorsa ai fondi comunitari a discapito della effettiva collocazione in commercio delle produzioni”. Questa vicenda dimostra, secondo Manzato, “come sia profondamente sbagliato non tener conto delle diverse situazioni produttive” mentre il principio “chi prima arriva prima ottiene” ha dimostrato tutta l’inefficacia del meccanismo adottato per l’introduzione delle misure di emergenza e soprattutto lasciato totalmente prive di sostegno le produzioni autunnali, come pere e in particolare mele, uno dei maggiori prodotti colpiti dagli effetti dell’embargo russo”. “Per i produttori veneti si tratta di una situazione estremamente allarmante, visto che la sospensione degli aiuti interviene in un momento di piena raccolta per la melicoltura regionale, settore particolarmente importante sia per l’estensione (più di 5.000 ettari distribuiti soprattutto nel veronese, ma con produzioni di spicco anche nel padovano e rodigino) che per il numero di occupati. Le varietà venete – conclude Manzato – sono inoltre tradizionalmente destinate all’export verso l’Est europeo e la Russia”. |
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