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Notiziario Marketpress di
Giovedì 25 Settembre 2014 |
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L´INTERPROFESSIONE PERA SI CONFRONTA A MACFRUT E FA IL PUNTO SU UN´ ANNATA CON PRODUZIONE DI OTTIMA QUALITA´
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Cesena - Un Convegno corale e partecipato quello che ha segnato l´anteprima di Macfrut, organizzato da Oi Pera per fare il punto, ad inizio campagna, su un prodotto fondamentale per l´offerta ortofrutticola italiana. L´interesse per il comparto e per l´operato dell´Oi si e´ manifestato anche con l´attenta presenza di alti funzionari e dirigenti del Mipaaf che, nell´ intervento di Emilio Gatto, Direttore Generale per la Promozione della Qualità Agroalimentare, mette in evidenza l´importanza di una attivita´ coordinata della filiera. Ma, scendendo nel dettaglio produttivo e sulle aspettative dell´annata, dopo le grandi preoccupazioni dell´estate, sulla pera, in termini quantitativi si delinea una campagna in linea con il 2013 ed in termini qualitativi le aspettative sono eccellenti. "Sul fronte dei paesi concorrenti, come evidenzia Elisa Macchi, Direttore di Cso, nella relazione introduttiva, le indicazioni vedono Olanda e Belgio in crescita, così pure il Portogallo a fronte di una diminuzione della produzione di Spagna e Francia. Sui consumi - prosegue Macchi -, i dati non sono stati finora confortanti, la pera fino al 2013 è rimasta tra i prodotti più in sofferenza sul mercato interno ma una nota positiva è data proprio dal 2014; da gennaio a luglio gli acquisti di pere hanno infatti segnato un +1% rispetto allo stesso periodo dell’anno passato e questa è veramente un buon segnale che speriamo possa realmente indicare un cambio di tendenza." Per quanto riguarda invece i costi di produzione, i dati presentati da Alessandro Palmieri dell´Università di Bologna, evidenziano, ancora una volta, costi di produzione piu´ alti del 15/20% rispetto agli altri Paesi produttori europei determinando uno svantaggio competitivo che va ad erodere anche la redditività delle imprese. Il Presidente dell´Oi Pera, Gianni Amidei, moderatore al Convegno, evidenzia come l´aspetto chiave dell´annata sara´ quello di mantenere vivace la domanda di prodotto sia sul mercato interno che all´estero e l´Oi, nell´ambito del suo ruolo istituzionale, si muove in questa direzione. Le Organizzazioni Interprofessionali - commenta Amidei - non possono commercializzare il prodotto, ma possono assumere decisioni allo scopo di sostenere e tonificare il mercato oltre che promuovere i consumi e sostenere la ricerca e l´innovazione come e´ il caso del Progetto Nsure realizzato con l´Universita´ di Wageningen e presentato da Daniele Missere Responsabile Filiera Frutticola di Crpv. Le potenzialita´ dell´Interprofessione - commenta Roberta Chiarini della Regione Emilia Romagna - sono elevate ed all´interno della nuova Pac la filiera gioca un ruolo piu´ definito e determinante perche´ gli vengono attribuite potenzialita´ e competenze piu´ incisive. E Nazario Battelli Presidente di Ortofrutta Italia evidenzia come lo strumento dell’Organizzazione Interprofessionale sia una opportunità offerta alla filiera per poter difendere e sostenere il comparto, combinando gli interessi contrapposti nella filiera, in un contesto di forzata “collaborazione istituzionale” con la P.a. Dello Stato Membro. Per farlo la filiera, viste le potenzialità fin qui espresse, deve decidere a favore di un ruolo più efficace e strutturato per le Oi e il Governo avere la visione in prospettiva di alcune grandi Oi per le filiere agroalimentari più importanti e produrre gli strumenti legislativi necessari, valorizzando a pieno le prerogative demandate dalla nuova Pac nell’Ocm unica. Il Convegno dell´Oi a Macfrut si e´ concluso con una vivace tavola rotonda in cui i protagonisti del comparto hanno espresso pareri e visioni sulla campagna appena iniziata: Marco Salvi – Afe - "A raccolta conclusa si rilevano quantitativi di pere inferiori rispetto alle attese ; abbiamo una varietà unica e ben identificata con la quale dobbiamo assolutamente puntare su nuovi mercati. Le crisi diplomatiche degli ultimi mesi hanno chiuso mercati importanti ed oggi è indispensabile che si apra rapidamente la possibilità di commercializzare le nostre pere in Cina così come stanno già facendo Olanda e Belgio L’apertura del mercato cinese cambierebbe radicalmente la nostra velocità . Ci servono alternative immediate su cui poter investire e concentrare le nostre energie e questo è uno sforzo diplomatico di cui l’Italia si deve fare carico." Albano Bergami – Confagricoltura (Ferrara) - “La preoccupazione per questa annata è il tema centrale per i produttori. Dobbiamo trovare una strada comune da percorrere insieme tra produzione e comparto commerciale se non vogliamo vedere ridimensionato definitivamente il comparto pericolo italiano.” Le cause della preoccupazione non sono solo legate all’embargo russo ma c’è un problema di fondo nel settore che non è stato mai affrontato in questi ultimi trent’anni. I rischi sono scaricati sulla produzione e questa situazione è insostenibile.” Ilenio Bastoni – Apofruit - “ La globalizzazione e di conseguenza la necessità di internazionalizzazione, ritengo, siano elementi fondamentali per un prodotto come la pera Abate che è circoscritto come area di coltivazione e ben identificabile. La carta dell’internazionalizzazione sull’Abate Fetel deve essere giocata in maniera importante e va abbinata con una forte attività promozionale che accompagni il prodotto su mercati dove non è conosciuto. Sui mercati mondiali il made in Italy ha un valore enorme e penso che, in tale contesto, le potenzialità della pera Abate, che è prodotta solo in Emilia Romagna siano molto interessanti. Gabriele Ferri – Naturitalia - Considerata la situazione produttiva a livello mondiale ed europeo che non rileva surplus quantitativi e considerato l’anticipo di almeno 2/3 settimane della raccolta delle pere che determinerà ,di conseguenza, un ampliamento del calendario commerciale dell’annata; dopo questa prima fase commerciale generalmente un po’ caotica ritengo che il mercato delle pere possa riprendersi con risultati in linea con le aspettative dei produttori. Le difficoltà saranno legate soprattutto alle conseguenze dell’embargo russo, non tanto per i mancati quantitativi italiani esportati quanto piuttosto per i quantitativi di prodotto che Belgio e Olanda dirotteranno sul mercato europeo, non avendo sbocco in Russia. Paolo Marconi – Alegra - La prossima campagna pere non presenta segnali di particolare difficoltà in termini quantitativi e qualitativi ma ritengo importante fare una analisi di prospettiva di medio e lungo periodo. In tale ottica, penso che si debba puntare con determinazione su due aspetti importanti per il rilancio del comparto: l’innovazione varietale e l’internazionalizzazione. Sono due aspetti strettamente correlati tra loro: dobbiamo velocizzare e dinamicizzare il processo di innovazione v arietale puntando su cultivar attraenti per i nuovi mercati che andremo a presidiare. Abbiamo, negli anni , impoverito troppo la gamma varietale di pere per l’export perdendo in competitivita´. I dati e le presentazioni del Convegno sono scaricabili dal sito www.Csoservizi.com area news. |
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