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Notiziario Marketpress di Giovedì 25 Settembre 2014
 
   
  LATTE, ASSESSORE LOMBARDIA: ASSURDA SOSPENSIONE AIUTI ALL´AMMASSO PRIVATO

 
   
   Milano - "Il minuetto dell´Unione europea, che ieri ha sospeso gli aiuti all´ammasso privato dei formaggi, dopo averli previsti, poi congelati, poi di nuovo ammessi, conferma i sospetti che già avevamo avanzato per l´operazione ´Mare Nostrum´ e per l´annunciato programma ´Frontex Plus´. E cioè: per Bruxelles va bene qualsiasi forma di sostegno, purché non sia l´Italia a beneficiarne. È inaccettabile subire affronti così ravvicinati e irrispettosi e mi chiedo se il Governo ha intenzione di sollevare la questione, avendo la Presidenza di turno in questo semestre, oppure se fingerà il nulla". Lo spiega l´assessore all´Agricoltura della Lombardia Gianni Fava, che si chiede come mai l´Unione europea abbia deciso di sospendere l´efficacia del regolamento sugli ammassi privati dei formaggi, a seguito del blocco delle esportazioni dovute all´embargo russo. Norma Nata Male - "Che fosse una norma nata male lo si era già intuito - prosegue Fava -, visto che non veniva garantita alcuna distinzione fra produzioni casearie standard e produzioni Dop. Ma qualcuno mi deve spiegare come mai la misura di sostegno viene sospesa, dopo che hanno scoperto che l´Italia ha fatto richiesta di aiuti per 74.254 tonnellate, su un tetto di 155.000 tonnellate complessivamente previste". Da Bruxelles Scarso Sostegno Ad Alcune Regioni - "Bruxelles si dimostra come sempre poco propensa a supportare alcune regioni dell´Europa, come anche il caos sul sostegno all´ortofrutta ha dimostrato - aggiunge - e credo che il Governo debba chiederne conto, perché fino ad ora sono stati solamente gli agricoltori e la filiera primaria a subire un grave danno dalle sanzioni comunitarie, che hanno portato poi all´embargo deciso da Mosca". Quote Latte - L´assessore Fava è intervenuto anche sull´allarme lanciato dal presidente dell´Unione industriali di Cuneo Franco Biraghi, importante trasformatore di latte vaccino, che esprime al ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina la preoccupazione del settore all´avvicinarsi della fine del regime delle quote latte. "Se, da un lato, non posso che vedere con favore il ritorno, dopo 30 anni, del libero mercato - commenta Fava - dall´altro mi vedo costretto a invitare l´Unione europea a prendere seriamente in esame misure che accompagnino il settore verso quell´atterraggio morbido da alcuni anni auspicato, ma mai nei fatti affrontato". Rischi Per Comparto Lattiero-caseario - I rischi per il comparto lattiero-caseario sono di due ordini. "Li ha descritti nella loro gravità il presidente di Unindustria Cuneo Biraghi - chiarisce Fava - e cioè un aumento delle produzioni di latte, che costringerà gli allevatori del Nord a pagare multe insostenibili per l´attuale contingenza di mercato e la competitività della zootecnia nordeuropea, la chiusura di numerose stalle, con ripercussioni economiche intorno a 7-800 milioni di euro, data anche dalle spese che i produttori dovranno sostenere per affittare quote di carta". Pericolo Francese - E nemmeno è da sottovalutare, per l´assessore lombardo, "lo scenario francese, che punta a esportare il latte nelle centrali di trasformazioni di casa nostra, mettendo fuori mercato il sistema produttivo della stalle della Macroregione agricola del Nord". Motivi per i quali, "è urgente affrontare il problema del comparto, valutando l´opportunità di adottare tutte le soluzioni utili affinché si arrivi alla fine del regime delle quote latte in condizioni di pari opportunità con il sistema lattiero europeo e non con l´acqua alla gola".  
   
 

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