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Notiziario Marketpress di Giovedì 12 Aprile 2007
 
   
  I CASCAMI TESSILI NON SARANNO CONSIDERATI RIFIUTI DE RUGGIERO: UNA SOLUZIONE CHE SALVA AMBIENTE E COMPETITIVITA´

 
   
  Torino - I cascami di lavorazione delle aziende tessili non saranno considerati rifiuti, come invece era ipotizzato dalla revisione del Codice ambientale. La Conferenza unificata Stato-regioni, infatti, ha licenziato nella sua seduta del 29 marzo lo schema di decreto che corregge il D. Lgs 152/2006, approvato in extremis l’anno scorso, prima delle elezioni politiche, dal Governo Berlusconi. Nei mesi scorsi, durante la fase di revisione del testo legislativo, era emersa l’ipotesi che gli scarti di lavorazione di una azienda, che da sempre sono utilizzati da altre come materie prime secondarie per la produzione di materiali e beni, dovessero essere assoggettati alla disciplina dei rifiuti. “Il confronto con il Governo si è rivelato utile e costruttivo” dice la Presidente della Giunta Mercedes Bresso. “In questi mesi la Regione Piemonte - aggiunge - ha portato all’attenzione del Ministero per l’Ambiente l’allarme che si era diffuso nel comparto produttivo del distretto tessile di Biella, fonte di preoccupazione per enti locali, sindacati ed imprese per le ricadute che sarebbero derivate dall’applicazione della nuova stesura del decreto. Senza questo intervento il comparto tessile avrebbe sofferto un considerevole aumento di costi di sistema e di adempimenti burocratici a scapito della semplificazione, con il rischio di una crisi occupazionale”. L’assessore regionale all’Ambiente Nicola de Ruggiero, con una sua lettera al ministro Alfonso Pecoraro Scanio, si era fatto portavoce del problema e, con gli uffici dell’Assessorato, ha messo a punto la proposta che è stata approvata in Conferenza unificata. “Grazie all’accordo tra le Regioni e la disponibilità del Ministro - dice ora de Ruggiero - è stata trovata una soluzione coerente con la normativa europea, rispettosa dell’ambiente e delle legittime esigenze di competitività dei settori imprenditoriali coinvolti, garantendo all’area biellese la sicurezza del mantenimento dei livelli occupazionali esistenti. Era una richiesta pressante rappresentata, oltre che dalle imprese, anche dal sindacato e dalla comunità locale”. “Sono convinto - conclude l’assessore - che la solidità del sistema biellese, con la propria cultura della legalità, saprà garantire una corretta applicazione del decreto, in un settore delicato che in altre parti d’Italia, spesso, conosce situazioni difficili”. .  
   
 

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