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Notiziario Marketpress di Martedì 11 Novembre 2014
 
   
  ZAIA: “IN VENETO COME IN CATALOGNA: UN REFERENDUM ANCHE DA NOI È PUNTO FERMO DA CUI NON RETROCEDIAMO”

 
   
  Venezia, 11 novembre 2014 - “La consultazione popolare sull’indipendenza del Veneto, anche alla luce di quanto accaduto ieri in Catalogna, è un punto fermo da cui non si torna indietro”. Lo afferma il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, commentando l’esito della consultazione svoltasi ieri in Catalogna, alla quale hanno partecipato due milioni di persone, nonostante fosse stata dichiarata illegittima dalla Corte Costituzionale spagnola, conclusasi con un plebiscito indipendentista (80 per cento favorevole al distacco dalla Spagna). “Un risultato eccezionale – sostiene Zaia –, nonostante l’amarezza di non aver visto la celebrazione di quel referendum ufficiale più volte annunciato. Resta, comunque, un grande risultato politico, che dimostra una volta di più la volontà di un popolo, quello catalano, che confermando la sua storia di indipendentismo, ha dato ieri un forte segnale di libertà e di democrazia”. “Quanto sta accadendo in Catalogna, in aggiunta alla vicenda scozzese – prosegue il Governatore – indica decisamente la via che il Veneto deve seguire. C’è molto da lavorare, ma la strada è esattamente questa”. “Purtroppo – conclude Zaia – noi dobbiamo fare i conti con un Governo che, secondo la più bieca logica centralista, ha impugnato le leggi approvate dal Consiglio regionale del Veneto lo scorso giugno, finalizzate a indire un referendum consultivo sull’autonomia e uno sull’indipendenza della nostra Regione. Un atteggiamento che definire scandaloso è poco perché l’obiettivo è di fatto quello di voler impedire alla gente, a un popolo, di esprimere liberamente e democraticamente la propria opinione. Non sono i veneti a essere sovversivi: sono Roma, il Governo e lo Stato che calpestano il più elementare diritto di espressione”.  
   
 

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