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Notiziario Marketpress di Martedì 11 Novembre 2014
 
   
  TRENTO: FINANZIARIA 2015: PIÙ COMPETITIVI, MA NELLA COESIONE SOCIALE

 
   
   Trento, 11 novembre 2014 - Aumentare la crescita, mantenere la coesione sociale e aprirsi, aprirsi di più. Sono queste le sfide che il Trentino, pur in un contesto difficile, deve vincere. E la manovra finanziaria approvata stamani dalla Giunta al termine del confronto con le parti sociali, punta proprio verso questi obiettivi. “Realismo, coraggio ma anche fiducia – ha spiegato il presidente Ugo Rossi - rappresentano l’atteggiamento che dobbiamo tutti assumere per impostare le strategie, mantenendo alto lo sguardo sul futuro”. All’insegna del realismo, ad esempio, la trattativa con lo Stato per garantire la maggior stabilità possibile alla programmazione provinciale. “Occorre realismo – aggiunge il presidente – anche per guardarsi allo specchio. Prendere atto che il Trentino non cresce abbastanza, che quanto fatto per garantire coesione sociale ci dà indubbiamente un irrinunciabile valore aggiunto, ma incide sulla spesa corrente, e che gli investimenti fatti in passato pesano anche sui bilanci dell´oggi. La consapevolezza suggerisce di essere selettivi nelle scelte, di unire le forze coinvolgendo il privato, di ritrovare la voglia di essere competitivi, di innovare. Solo così riusciremo a dare risposte concrete e stabili, per il lavoro, per il futuro dei nostri figli, per la qualità dei servizi che finora ci hanno visto ai primi posti in termini di welfare”. Ma quali sono le novità su cui è impostata la manovra 2015? Meno tasse per le imprese Il Trentino è un motore complesso: per trasmettere la sua forza a tutti i settori che nel loro insieme ci restituiscono l’immagine di un territorio efficiente e di qualità, occorre quell’energia che solo il ciclo produttivo può dare. Ecco perché la manovra è fortemente orientata a far crescere il Pil provinciale. La filosofia è contenere la spesa corrente, puntare sugli investimenti che assicurano maggiore ricaduta, muovendosi dentro politiche sempre più di contesto. Accanto agli effetti della manovra nazionale che vale 40 milioni di euro di detassazione per le imprese, la Provincia prevede un pacchetto di ulteriori riduzioni Irap, quadruplicando l´effetto a 160 milioni complessivi. L’obiettivo è attrarre nuove imprese e stimolare quelle già presenti a fare nuovi investimenti, favorendo l’incremento dell’occupazione stabile. Da aggiungere l´accordo di sistema con i Comuni per ridurre (come l´anno scorso) dell´1 per mille l´aliquota della nuova Imposta semplice (ex Imu e ex Tasi) per tutti gli immobili " D" di tipo produttivo Un “Pacchetto attrattività” per investire in Trentino Il Trentino deve prendere atto che la sua competitività potrà crescere aprendosi di più rispetto ad oggi, senza timori o paure. Questo vale anche per la sua economia: dal Trentino verso l´esterno; dall´esterno verso il Trentino. Trentino Sviluppo avrà come compito primario quello di favorire questo processo e di promuovere tutte le "facilities" che il Trentino è in grado di offrire ad investitori esterni: -fiscali (attuali e nuove, come il credito d´imposta) -di incentivo economico diretto -in tema di ricerca e di messa a disposizione di spazi insediativi -burocratico-amministrative (in particolare in campo urbanistico-ambientale). Il “Credito di imposta”, anche per la qualità delle piccole imprese Reso possibile dal Patto di stabilità, il “credito d’imposta” incentiva le imprese su una serie di fronti che vanno dall’export ai servizi agli investimenti sotto soglia. Il confronto con le categorie economiche ha permesso di definirne l’utilizzo anche con riferimento alle piccole imprese che hanno avviato processi di formazione imprenditoriale e di riorganizzazione e certificazione dei processi produttivi per migliorare la qualità e la competitività. Arriva l’ ”imposta semplice” Gioca un ruolo da protagonista nel nuovo scenario che si sta disegnando per gli enti locali, sempre più chiamati a logiche di programmazione ed erogazione di servizi di livello sovracomunale. Il nuovo tributo di natura immobiliare, già ribattezzato “imposta semplice”, assorbirà l’Imu e la Tasi. Semplice perché? Anzitutto perché non costringe cittadini e imprese ad autocalcolarsi gli importi dovuti, col rischio di errori che poi si pagano. Definisce esattamente per quali fabbricati ed aree fabbricabili di paga e azzera dubbi interpretativi di Imu e Tasi. Anche se ora molte amministrazioni inviano un bollettino prestampato a casa del contribuente, spetta a quest’ultimo verificare i dati. Con l’imposta semplice invece – ed è il primo esperimento in Italia - saranno i comuni a garantire che la cifra calcolata è corretta, sgravando quindi il contribuente di qualsiasi altra responsabilità se non quella di fare il versamento. Per contro, l’imposta semplice assicurerà ai Comuni maggiore manovrabilità del tributo (potranno modulare aliquote e detrazioni tra le diverse categorie, per il miglior equilibrio possibile in relazione alla specifica situazione socio economica) garantendo loro una maggiore disponibilità diretta di liquidità. L´imposta è anche più equa: l´abitazione principale paga in funzione delle caratteristiche di ogni singolo comune, che può personalizzarne l´applicazione anche per singole categorie di fabbricati. Essa elimina infine alcune esenzioni riguardanti le aree edificabili dei coltivatori diretti ed imprenditori agricoli. Restano invece esentati i cosiddetti "strumentali agricoli", ossia fabbricati di servizio come stalle, fienili, piccoli depositi. Meno pressione fiscale sui cittadini rispetto a quella statale - tassa automobilistica provinciale: - 20 per cento rispetto alla tariffa ordinaria per euro 5 e superiori (Stato: +/- 10% della tariffa ordinaria) - Imposta su assicurazioni auto: 9% (Stato: imposta ordinaria 12,5%, consentite oscillazioni in più o in meno del 3,5%) - Imposta provinciale di trascrizione per atti soggetti ad Iva: tariffa fissa di 151 euro (Stato: tariffa proporzionale) - tassa universitaria: 140 euro (Stato: fino a 200 euro) Estinzione del mutuo dei Comuni Come noto, fra le novità previste dal Patto di Garanzia vi è anche la possibilità per la Provincia di ridurre il debito dei Comuni, grazie all´allentamento del Patto di stabilità e quindi utilizzando risorse già esistenti. Il debito complessivo dei mutui comunali è di circa 250 milioni di euro. Grazie a questa possibilità sarà ridotto il debito del settore pubblico provinciale ma anche l’onere per interessi passivi a carico degli enti locali. Gli investimenti strategici Riprogrammazione è la parola d’ordine per non rinunciare alle infrastrutture strategiche pur nella necessità di garantire “tenuta” al bilancio provinciale. Nel triennio 2015-2017 sarà possibile realizzare lavori e manutenzioni straordinarie per un importo complessivo pari a circa 100 milioni di euro annui a cui si aggiungono quelli degli enti locali stimabili in ulteriori 100 milioni annui. Si confermano dunque opere rilevanti quali, il Nuovo ospedale del Trentino, gli interventi per gli ospedali di Borgo e di Cavalese, il collegamento Loppio-busa e la variante di Cles, il prolungamento dell’abbassamento della ferrovia Trento–malè nel comune di Lavis, il prolungamento della Trento Malè fino a Mezzana e la nuova officina della Trentino Trasporti a Spini di Gardolo, il polo della Meccatronica e la nuova biblioteca dell’Università, il nuovo istituto d’arte di Pozza di Fassa, il depuratore Trento Tre, la prosecuzione del progetto per estendere la connettività ultra veloce sul territorio provinciale nelle aree non coperte dal progetto nazionale. Sempre più parternariato Sempre più ricerca di partnership fra pubblico e privato per la realizzazione di opere pubbliche ma anche di servizi. Ecco perché una norma della legge finanziaria propone uno specifico organismo di valutazione delle iniziative. Gli interventi potranno essere finanziati a valere su fondi unici, ma – in coerenza con l’impegno a realizzare un contesto favorevole e competitivo – si intensificherà il ricorso al credito d’imposta per la corresponsione dell’intervento a carico della Provincia, accompagnato anche dall’attivazione di garanzie tramite i Confidi. La risorsa “patrimonio pubblico” Anche il patrimonio pubblico costituisce una leva per incentivare investimenti privati. Per questo sarà attivato da subito un censimento di tutto il patrimonio pubblico presente sul territorio, a partire da quello provinciale. L´obiettivo è quello di valorizzarlo e metterlo economicamente a frutto, anche attraverso dismissioni e coinvolgendo investitori privati, con strumenti a ciò destinati (fondi). Ad occuparsene sarà Patrimonio del Trentino che coinvolgerà anche le altre società del "gruppo Provincia". Coesione sociale: fattore di civiltà, ma anche di sviluppo Il contesto favorevole è frutto anche della coesione sociale. Il programma di sviluppo provinciale affida a questo aspetto un alto valore competitivo. Il Trentino, solidale per tradizione, continuerà ad investire per far fronte ai bisogni della famiglia e di chi è in difficoltà. La manovra punta al miglioramento delle spese in settori importantissimi come la sanità (cui sono garantiti stanziamenti per oltre 1,1 miliardi) e l’assistenza (260 milioni). La qualità della vita in questi anni è stata garantita da un pacchetto di misure, in molti casi esclusive rispetto al resto del Paese; misure su cui si vuole ancora investire. In particolare, sono confermati 120 milioni di euro per aiutare le famiglie su temi come la casa, la conciliazione famiglia-lavoro, il lavoro e lo studio. Ticket sanitari Non supereranno mai i livelli nazionali. Riguarderanno le prestazioni specialistiche e farmaceutiche (per le prime pagheranno solo i redditi superiori ai 30 mila euro annui). Vengono confermate le esenzioni totali in vigore, in particolare per i malati cronici. Trilinguismo: aiutiamo i nostri figli ad essere cittadini del mondo È affidato al “Piano lingue” l’obiettivo di dare una forte qualificazione all’offerta scolastica provinciale. In pochi anni i ragazzi trentini dovranno saper parlare almeno due lingue straniere, per aumentarne la capacità competitiva. Per far questo si utilizzerà intensamente il modello Clil (insegnamento delle materie tradizionali in lingua straniera), il che comporta il rafforzamento della formazione linguistica dei docenti . Sono 7 i milioni previsti per ciascun anno, 2015-2017. Si utilizzeranno allo scopo risorse della programmazione europea 2014-2020 (36 milioni di euro). Sempre per la scuola, tra le novità che decorreranno dall’anno scolastico 2016-17 la proposta della “settimana corta”, con distribuzione dell’orario scolastico su 5 giorni settimanali e con un impegno forte alla razionalizzazione dell’offerta formativa. Imposta di soggiorno: più valore alle capacità dei territori Partirà dal primo maggio 2015 e se uno dei suoi obiettivi è certamente quello di recuperare risorse, sarà anche un modo per valorizzare la capacità attrattiva dei territori con un meccanismo di restituzione del gettito agli stessi. Verrà fissata con un regolamento da un minimo di 0,5 a un massimo di 2,5 euro per notte, sino a massimo 6 notti consecutive, in relazione alla tipologia di struttura ricettiva; nei singoli ambiti di ciascuna Apt, su richiesta della Comunità interessata, l’imposta potrà essere incrementata fino alla misura massima di 2,5 euro. Gettito stimato: 7 milioni il primo anno e 12 milioni annui a regime. Fondo alberghi In arrivo una misura a sostegno dell´attività degli operatori turistici che hanno investito per migliorare e qualificare le proprie strutture per essere più competitivi, ma che ora si trovano in difficoltà a causa della crisi. Allo scopo, 4,5 milioni di euro alimenteranno il fondo rischi gestito dagli enti di garanzia. L’intervento della Provincia consentirà di rivedere la durata dei mutui stipulati alleggerendone le rate in base alle possibilità finanziarie delle imprese. Fondo paesaggio La cura del paesaggio è fondamentale, per il turismo, ma non solo, anche per la qualità di vita dei residenti. Per questo nella manovra è prevista l´istituzione di un capitolo ad hoc, con 3 milioni di stanziamento sugli anni 2015-2017, per azioni mirate di disboscamento lungo fiumi, torrenti e versanti delle valli. Riduzione dei costi della pubblica amministrazione Personale Non solo blocco del turn over e prepensionamenti (con risparmio a regime di 20 milioni di euro). La Provincia fissa anche un tetto al numero dei dirigenti. In pratica è una percentuale (2.4%) che deve restare immutata e si calcola in rapporto alla pianta organica della Provincia. La percentuale costituirà un dato massimo invalicabile nel futuro. Nel prossimo triennio, per effetto dei prepensionamenti, il numero dei dirigenti sarà destinato a scendere di 15 unità. Va fatto notare peraltro che il numero dei dirigenti in Trentino è molto inferiore rispetto ad altre realtà. Veneto 8 % (1 dirigente ogni 12 dipendenti ) Campania 3,8% (1 dirigente ogni 25 dipendenti ) Lombardia 7,6% (1 dirigente ogni 13 dipendenti ) Lazio 6,5% (1 dirigente ogni 15 dipendenti) Trentino 2,4% (1 dirigente ogni 42 dipendenti) Il contributo dei dirigenti Ai dirigenti pubblici (della Provincia ma anche dell’Azienda sanitaria, della scuola e degli enti locali) viene chiesto un contributo di responsabilità nei confronti del resto del sistema. Si tratta della riduzione del 40 per cento della retribuzione di risultato per gli anni 2015, 2016 e 2017. Meno spese discrezionali (spese per incarichi, collaborazioni, convegni, pubblicazioni e altre voci analoghe) Sempre nel solco del Piano di miglioramento della Pubblica amministrazione, proseguirà la riduzione delle spese discrezionali - ovvero tutta una serie di spese legate a incarichi, consulenze, partecipazione a comitati, attività convegnistica, pubblicazioni - che, rispetto alla media del triennio 2008-2010, calerà il prossimo anno del 78,4% e dell’86% nei due anni successivi. In netto calo anche le spese di rappresentanza: da 182 mila euro (gli stanziamenti medi nel periodo 2008-2012) scenderanno a 100 mila euro nel 2015. Quelle riservate del presidente sono state abolite già da quest’anno.  
   
 

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