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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 04 Aprile 2007 |
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PRESENTATO LUGANOFESTIVAL: 20 APRILE – 26 GIUGNO LUGANO, PALAZZO DEI CONGRESSI
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Milano, 4 aprile 2007 - Una vera costellazione di astri musicali splende al Palazzo dei Congressi per l’edizione 2007 del Lugano Festival. Come vuole la tradizione, il cartellone prende avvio al rientro dalle vacanze pasquali, per concludersi a fine giugno, e si suddivide in due ampi capitoli. Il primo, dal 20 aprile al 4 giugno, è articolato in 9 appuntamenti e dedicato prevalentemente alla musica orchestrale, con protagonisti di primaria grandezza, da Daniel Barenboim a Murray Perahia, da Antonio Meneses ad Arcadi Volodos, dal Giardino Armonico alla Filarmonica della Scala. Il secondo, più cameristico, ritrova Martha Argerich e i suoi amici, giovani talenti e artisti famosi, nella meravigliosa ondata musicale che travolgerà la città dal 9 al 26 giugno, in 18 concerti. Appuntamento clou della prima sezione del Lugano Festival è certamente la serata di gala con l’Eroica di Beethoven diretta da Daniel Barenboim, con l’Orchestra della Scala, il 25 aprile. Un evento eccezionale, se si pensa che lo stesso programma e gli stessi interpreti hanno reso recentemente omaggio ad Arturo Toscanini nel 50° anniversario della morte, presso il grande Teatro milanese. L’albo dei solisti allinea inoltre una serie di presenze prestigiose: il pianista americano Murray Perahia, nel doppio ruolo di solista e direttore, ed il suo collega russo Arcadi Volodos in recital; il violoncellista brasiliano, svizzero d’adozione, Antonio Meneses e l’estroso olandese Pieter Wispelwey, acclamato virtuoso del violoncello barocco come di quello moderno, il cui vastissimo repertorio spazia da Bach alla musica d’oggi. Due anche i violinisti, entrambi giovani e assai dotati, la giapponese Akiko Suwanai e il russo Boris Brovtsyn. Tra le voci illustri emergono quelle di Nathalie Stutzmann e Marjana Lipovsek. Per quanto riguarda le orchestre, attesissimo il ritorno della Filarmonica della Scala, quanto quello della londinese Academy of Saint Martin in the Fields. L’area culturale mitteleuropea è rappresentata da due compagini che provengono da città in cui la musica è parte integrante dell’orizzonte quotidiano, la Philharmonia Praga e l’Orchestra Filarmonica Slovena di Lubiana, dirette rispettivamente da Petr Altrichter e da George Pehlivanian. L’orchestra della Svizzera Italiana, la padrona di casa del Festival, salirà sul palco in due serate - sul podio, Alexander Vedernikov e Gerd Albrecht. Accanto alle grandi orchestre di tradizione, non mancano due formazioni di punta nell’interpretazione della musica del Sei-settecento con strumenti d’epoca: Il Giardino Armonico di Giovanni Antonini e I Barocchisti di Diego Fasolis, cui si unirà il Coro della Radio Svizzera Italiana. Il cartellone 2007 dedica ampio spazio al grande repertorio classico e romantico. Più volte ricorrenti le figure di Brahms e di Dvorak. Un’esperienza di ascolto ad alto potere seduttivo saranno i magnifici Wesendonck Lieder di Wagner; di grande interesse anche la serata russa dedicata a Mussorgskij, Ciaikovskij e Stravinskij. Alla somma trinità del Classicimo viennese – Haydn, Mozart, Beethoven – si affiancherà il talento drammaturgico di Gluck, con Orfeo ed Euridice. Appuntamento con il Barocco italiano e tedesco invece per Il Giardino Armonico. Alcuni dei concerti saranno trasmessi in diretta sulla Rete Due della Rtsi. L’iniziativa è promossa dalla Fondazione Lugano Festival, in collaborazione con la Città di Lugano e con Lugano Turismo, con il sostegno di Repubblica e Cantone Ticino, Rtsi e Fosi. Lugano Festival gode del sostegno di Ubs e Bsi e di un folto team di sponsor, che con il loro contributo rendono possibili i diversi appuntamenti. Prima parte: 20 aprile – 4 giugno 2007 - L’onore di inaugurare il Festival 2007 spetta venerdì 20 aprile all’Orchestra di casa, l’Osi, il cui prestigio internazionale è in continua ascesa. Sul podio il direttore stabile del Teatro Bolshoi di Mosca, Alexander Vedernikov. Un gradito ritorno per il pubblico ticinese è quello dell’illustre violoncellista brasiliano Antonio Meneses, per una pagina fra le più belle dedicate al suo strumento, il Concerto in si minore di Dvorak, denso di umori romantici e di fascinosi richiami al melodizzare popolare boemo. Completa il programma la Sinfonia n. 2 di Brahms, creazione fra le più fresche e primaverili uscite dalla penna del maestro tedesco. L’orchestra del Teatro più famoso al mondo, la Filarmonica della Scala, è protagonista mercoledì 25 aprile di un Concerto di Gala fuori abbonamento, imperniato sulla monumentale Sinfonia “Eroica” di Beethoven, opera densa di simboli rivoluzionari. Una grandissima orchestra per un gigante della bacchetta, Daniel Barenboim, musicista che unisce ad un talento debordante, un’acuta sensibilità ed attenzione verso i problemi sociali e politici di oggi, tanto da far spesso della sua musica una messaggera di pace in tutto il pianeta. Un altro momento altissimo nel programma musicale sarà toccato grazie al pianista russo Arcadi Volodos, venerdì 4 maggio. Il Festival ha invitato il maestro non appena Mikhail Pletnev – con il quale era inizialmente previsto un recital chopiniano – ha reso pubblica la decisione di smettere di suonare il pianoforte per dedicarsi unicamente alla bacchetta. Volodos, artista dalla tecnica travolgente, sceglie un programma sofisticato e di grande interesse, iniziando da Clementi, uno dei padri della letteratura pianistica del tardo Settecento, per approdare al Romanticismo intenso di Schumann (Waldszenen) e di Brahms (Klavierstücke op. 76, Variazioni op. 21 n. 1). Il personalissimo cammino di Volodos si chiude su due pagine di Liszt, in cui l’avvenirismo della ricerca armonica si fonde con un pizzico di languore decadente: La lugubre gondola e Harmonies poétiques et Religieuses. Mercoledì 9 maggio ritorna in Ticino la Academy of Saint Martin in the Fields di Londra, notissima e storica compagine inglese dalla sterminata discografia, già presente nel passato più recente di Lugano Festival. Quest’anno la ritroviamo con una stella del pianoforte, Murray Perahia; raffinato interprete mozartiano, l’americano Perahia propone, nella duplice veste di direttore e di solista, un programma squisitamente europeo e classico, con la Sinfonia n. 31 “Parigi” di Mozart, la Sinfonia n. 104 “Londra” di Haydn ed il Concerto n. 2 per pianoforte e orchestra di Beethoven. Insolita e di grande interesse la serata di martedì 15 maggio, che vede il Coro della Rtsi e i Barocchisti, guidati da Diego Fasolis, interpreti dell’azione teatrale per musica Orfeo ed Euridice di Gluck. Presentato qui in forma di concerto, l’Orfeo (1762) rappresenta una pietra miliare nella storia del teatro musicale europeo. Se un secolo e mezzo prima, il monteverdiano Orfeo aveva avviato la luminosa storia del melodramma, la favola dello sventurato cantore torna a marcare con Gluck una nuova svolta nella concezione del teatro musicale, alla ricerca di una inedita unitarietà e coesione. I ruoli di Orfeo, Euridice e Amore sono affidati a tre signore del panorama vocale internazionale, il contralto Nathalie Stutzmann e le due voci di soprano di Maria Espada e Alena Dantcheva. Dagli strumenti d’epoca dei Barocchisti a quelli del Giardino Armonico di Milano, compagine che, al suo apparire, fece scalpore per le interpretazioni vivaldiane estrose e scatenate, in cui trovavano un miracoloso equilibrio la fantasia dell’approccio emotivo ed il rigore della ricerca. Diretto da uno dei suoi fondatori, il flautista Giovanni Antonini, recentemente invitato anche da istituzioni di tradizione come La Scala e i Berliner Philharmoniker, il Giardino Armonico è oggi uno dei gruppi italiani con strumenti antichi più richiesti in tutto il mondo. A Lugano, giovedì 24 maggio, l’ensemble si presenta accanto al violoncellista olandese Pieter Wispelwey in un programma che affianca al Barocco visionario di Vivaldi (Concerto per archi in sol minore) la geniale ricerca formale del Bach dei Concerti Brandeburghesi (n. 4); alle inquietudini di Carl Philipp Emanuel Bach (Sinfonia in do maggiore, Concerto per violoncello in la maggiore), la facondia galante di Telemann, nel cui Concerto in mi minore per flauto dolce e flauto traverso i membri dell’orchestra si tramuteranno in solisti, come d’abitudine nel Xviii secolo. Dal cuore musicale di Lubiana giunge a Lugano la prima orchestra della città, la Filarmonica Slovena, con il suo direttore stabile George Pehlivanian ed una solista di indiscussa fama internazionale, nata proprio a Lubiana, il contralto Marjana Lipovsek, che canterà martedì 29 maggio i Wesendonck Lieder di Wagner, composti a Zurigo dal maestro tedesco su testi di Mathilde Wesendonck. In programma anche la Sinfonia n. 4 di Brahms, ultimo capolavoro sinfonico del suo autore, nonché punto di arrivo ed esito estremo della grande stagione musicale del Romanticismo tedesco. A fianco della tradizione mitteleuropea, due autori dell’Est: il ceco Dvorak (Canti popolari op. 73) e lo sloveno Bravnikar (Kralj Matjaz). Sul podio dell’Osi per il secondo appuntamento con il Festival, venerdì 1 giugno, un grande artista tedesco, Gerd Albrecht, già direttore della Tonhalle di Zurigo. Solista nel Concerto di Stravinskij un giovane mago russo del violino, Boris Brovtsyn, laureato al prestigioso Concorso “Tibor Varga” e definito da Ruggiero Ricci come uno “splendido talento”. Anche la restante parte del programma guiderà il pubblico in una full immersion nello splendido patrimonio musicale russo, con il Preludio alla “Kovanscina” di Mussorgskij e la Sinfonia n. 2 di Ciaikovskij. Il primo capitolo del Festival si chiude lunedì 4 giugno come si era aperto, nel nome di Dvorak e di Beethoven, con la Philharmonia Praga diretta dal maestro ceco Petr Altrichter. Vera stella della serata, la violinista giapponese Akiko Suwanai, la più giovane vincitrice (nel 1990) del temibile Concorso “Ciaikovskij”. Con il suo prezioso Stradivari, la Suwanai proporrà il Concerto di Dvorak, ideale pendant all’analogo lavoro per violoncello interpretato in apertura di Festival da un artista leggendario come Meneses. Allo stesso modo, alla Sinfonia “Eroica” letta da Barenboim risponde qui la Sinfonia n. 2 del maestro di Bonn, nell’interpretazione certamente elegante di Altrichter. Il programma si completa con le Cinque Leggende per orchestra di Dvorak. Tutti i concerti si tengono presso il Palazzo dei Congressi di Lugano, piazza Indipendenza 4, con inizio alle 20. 30 (salvo il Concerto di Gala del 25 aprile, che inizierà alle 19). Seconda parte: 9 - 26 giugno 2007 Progetto Martha Argerich - Il Progetto Martha Argerich conferma nel 2007 le presenze di rilievo che nelle precedenti cinque edizioni hanno visto maturare l´affiatamento tra la protagonista della rassegna e gli artisti che ormai hanno inserito Lugano come punto fermo della loro attività annuale: Mischa Maisky, Lylia Zilberstein, Renaud Capuçon, Dora Schwarzberg, Nicholas Angelich. A loro si aggiungeranno i pianisti Stephen Kovacevic, Nelson Görner e il violoncellista Truls Mork, per contribuire alle esecuzioni di musica d´assieme in cui ritroveremo la pattuglia dei giovani pianisti che la manifestazione ha da tempo consacrato (Polina Leschenko, Gabriela Montero, Karin Lechner, Alexander Gurning, Sergio Tiempo, Mauricio Vallina) ed altri musicisti, giovani e meno giovani. Diciotto gli appuntamenti, tra l´Auditorio della Rsi (in cui sono previsti una "Schumanniana" con il Coro della Radio Svizzera diretto da Fasolis, un doppio concerto dedicato alle musiche ispirate all´infanzia e una maratona finale di 8 pianisti), i concerti pomeridiani alla Chiesa di San Rocco e due concerti sinfonici al Palazzo dei Congressi con l´Orchestra della Svizzera Italiana diretta da Alexander Vedernikov e da Alexander Rabinovitch-barakovsky. Www. Luganofestival. Ch . |
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