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Notiziario Marketpress di Martedì 16 Dicembre 2014
 
   
  EXPO 2015: TUTTA LA REGIONE LOMBARDIA COME UNA FATTORIA DIMOSTRATIVA

 
   
  Montichiari/ Bs - "Durante Expo mi piacerebbe che la Lombardia diventasse una mega demo-farm per mostrare alle delegazioni internazionali come funziona l´agricoltura del nostro territorio. Solo così potremmo spiegare ai 144 Paesi e alle tre delegazioni internazionali presenti per l´Esposizione Universale di Milano perché produrre meglio costa di più. E se riusciamo a differenziare le produzioni anche per una commodity come i cereali, che servono per la zootecnia lombarda e per le grandi Dop del Made in Italy, avremo compiuto un grande passo avanti". Lo dice l´assessore all´Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, rispondendo alla cooperativa Agricam di Montichiari all´annuncio del presidente di Fedagri-confcooperative Lombardia, Fabio Perini, della volontà di presentare nelle prossime settimane la domanda per il riconoscimento di un distretto cerealicolo lombardo. Un Distretto Cerealicolo Lombardo - L´ipotesi per il distretto coinvolgerebbe le province di Brescia, Mantova, Cremona, Pavia e Bergamo. "Quando parliamo di cereali, però, è bene sapere che facciamo i conti con fattori esogeni - spiega Fava - perché il prezzo non si fa a Montichiari, ma a Chicago, perché è una commodity, che segue le oscillazioni del mercato mondiale". Così, se la Pac a livello comunitario incentiva l´aggregazione e la formazione di organizzazioni di produttori e, dunque, la cooperazione, l´assessore Fava mette le mani avanti e specifica alcune distinzioni normative. "Il distretto è una modalità aggregativa - riconosce - ma per legge non costituisce una priorità per accedere ai finanziamenti. Non vorrei che ci fossero sul tema aspettative che la Regione non è in grado di soddisfare. I vantaggi per un distretto ci sono se questo funziona autonomamente e se va incontro ai temi del mercato". Interventi E Misure Di Sostegno - La Lombardia, comunque, nel prossimo Programma di sviluppo rurale 2015-2020, già pubblicato sul sito www.Agricoltura.regione.lombardia.it e in attesa dell´autorizzazione da Bruxelles, ha previsto per il comparto cerealicolo alcune misure di sostegno, anche alla luce del fatto che "una Pac negoziata dall´Italia in maniera balorda porterà un taglio dei contributi del Primo pilastro quasi del 50% sulla monocoltura", sentenzia Fava. Motivi per cui Palazzo Lombardia ha cercato di mitigare i danni con gli aiuti accoppiati e con misure di intervento sul mais e per favorire l´agricoltura conservativa: semina su sodo e minima lavorazione. "Nello specifico - anticipa Fava - abbiamo previsto un contributo di 240 euro all´ettaro per la semina su sodo e 55 euro per la minima lavorazione, che può contare anche su un premio aggiuntivo di 150 euro per ettaro".  
   
 

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