|
|
|
 |
  |
 |
|
Notiziario Marketpress di
Giovedì 19 Marzo 2015 |
|
|
  |
|
|
REPERTI DELL´ETÀ DEL FERRO E DEL RAME NEL CANTIERE DELL´OSPEDALE DI AOSTA
|
|
|
 |
|
|
Aosta, 19 marzo 2015 - Il cantiere archeologicamente assistito per la realizzazione dell´ampliamento del presidio ospedaliero Parini di Aosta non smette di riservare sorprese. L´area, che sino a inizio Novecento accoglieva il secondo cimitero della città, era precedentemente destinata a uso agricolo. Infatti sono state reperite tracce di interventi colturali e orme umane risalenti alla tarda età del ferro. Il proseguimento degli scavi ha portato a individuare una porzione di cerchio di pietre aventete un diametro di 160 metri. Un´area sacra, dunque, accanto alla quale vi sono le basi di stele, ancora più antiche, dell´età del rame. Ma la scoperta più importante, quella che ha permesso finalmente di reperire testimonianze risalenti all´età del ferro, è una tomba monumentale. Risalente al 700 a.C., accoglie un uomo appartenente all´aristocrazia celtica, sepolto con la sua spada in ferro e con un abbigliamento che comprendeva anche una fibula metallica. Augusto Rollandin, Presidente della Regione autonoma Valle d´Aosta - Per la Valle d´Aosta, questo è un tassello che va ad aggiungersi alle altre numerose ricchezze che si possono ammirare al Museo archeologico e che, sicuramente, con l’area megalitica di Saint-martin-de-corléans, completerà una zona a disposizione degli esperti e di tutti coloro che sono interessati a queste tematiche, prima di tutto da un punto di vista scientifico, ma anche per chi verrà a visitare la nostra Valle, e Aosta in particolare, trovando una ricchezza che credo, in questo caso, si possa dire unica al mondo. La tomba in sé è di sorprendente imponenza: un tumulo in pietre di 18 metri di diametro con al centro la tomba, all´interno della quale, la bara lignea che tuttavia è stata degradata dalle infiltrazioni d´acqua e dallo scorrere dei secoli. Potrebbe essere la prima di una serie di tombe che si estendono verso est o che creano un viale di collegamento con l´area megalitica di Saint-martin-de-corléans. Gaetano De Gattis, Assessorato regionale dell’istruzione e cultura - Solitamente, questi tumuli non sono mai soli. È possibile che verso est ci siano altri tumuli. Ma questo non possiamo saperlo se non andando a fare uno scavo archeologico opportunamente stabilito e strategicamente importante. L´area sulla quale insiste l´ampio cantiere di 5 mila metri quadrati non ha ancora finito di svelare i misteri del passato. Si conta infatti di arrivare a strati ancora inferiori: quelli corrispondenti ai primi insediamenti umani della zona, al di sotto dei quali, vi sarebbero solo le ere geologiche. Patrizia Framarin, Assessorato regionale dell’istruzione e cultura - Dal punto di vista della sequenza stratigrafica del cantiere, cioè la sequenza degli strati di occupazione di questo cantiere, avevamo già potuto stabilire l´appartenenza di questo arco di cerchio culturale all´età del primo ferro. Dato in controtendenza rispetto a quello che è normalmente il periodo a cui vengono attribuiti questi cerchi, che è un´epoca ancora più antica, ma non è detto che il nostro arco di cerchio abbia degli antecedenti anche nell´area: quindi che questa sia l´ultima edizione di un cerchio di pietre allineate che potrebbe essere stata preceduta da altre formazioni analoghe, di epoca più antica. Il cantiere archeologico dovrà completare la propria opera entro la metà del prossimo mese di maggio. Una successiva fase di investigazione, ma ancora da programmare nel dettaglio, interesserà l´area sottostante Viale Ginevra. |
|
|
|
|
|
<<BACK |
|
|
|
|
|
|
|