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Notiziario Marketpress di
Giovedì 12 Aprile 2007 |
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DESERTIFICAZIONE: UN PROGETTO CHIAMATO DESIDERIO
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Bruxelles, 12 aprile 2007 - La desertificazione progressiva colpisce in tutto il mondo oltre 250 milioni di persone. Un nuovo progetto si prefigge di contrastare il fenomeno attraverso strategie di conservazione innovative. Finanziato dal Sesto programma quadro dell´Ue (6Pq), il programma internazionale Desire (desiderio) riunisce 28 istituti di ricerca, organizzazioni non governative (Ong) e responsabili politici di tutto il mondo. L´obiettivo del progetto, del valore di 9 Mio Eur, è di individuare strategie alternative per l´impiego e la tutela di queste zone vulnerabili. «Per gli ecosistemi fragili, aridi e semiaridi, è urgente adottare approcci integrati alla conservazione, che aiutino a prevenire il degrado e riescano ad arginarlo» ha spiegato il coordinatore del progetto, il prof. Coen Ritsema dell´università e centro di ricerca di Alterra Wageningen (Paesi Bassi). Un´équipe di ricercatori ha individuato 18 zone nevralgiche in Europa meridionale, Australia, Cile e Stati Uniti, rappresentative di un´ampia serie di problematiche, tra cui l´erosione eolica o idrica del suolo, la salinizzazione, la siccità o le inondazioni improvvise. Queste zone costituiranno il «laboratorio globale» in cui i ricercatori potranno applicare le tecniche di conservazione già sperimentate e le misure di risanamento, ricercando approcci innovativi o inediti per contrastare la desertificazione. Il progetto partirà da un inventario dei dati già noti a livello locale. Attraverso la collaborazione con gli abitanti del luogo, gli scienziati analizzeranno le metodologie e le tecniche impiegate per contrastare il degrado del suolo nella regione, abbinandovi nuovi modelli scientifici. I ricercatori auspicano che grazie alla collaborazione degli scienziati con i gruppi locali interessati si possano sviluppare tecniche di conservazione adottabili e realizzabili. Il progetto Desire dovrebbe inoltre concretizzarsi nell´elaborazione di orientamenti pratici per un uso responsabile del suolo. «Vogliamo sperimentare nuovi metodi in queste zone nevralgiche e monitorare i risultati sul lungo periodo», ha affermato il prof. Retsima. Infine, i gruppi destinatari del progetto avranno a disposizione un sistema informatico di «migliori prassi di gestione» basato sul web. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Desire-project. Eu/ . |
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