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Notiziario Marketpress di Lunedì 23 Aprile 2007
 
   
  PRIMO TRIMESTRE 2007: CRESCONO GLI ORDINI DI MACCHINE UTENSILI (+26,2%) RISCONTRI POSITIVI SIA SUL MERCATO DOMESTICO CHE SULL’ESTERO

 
   
   Cinisello, 23 aprile 2007 - Nel primo trimestre 2007, l’indice degli ordini di macchine utensili, elaborato dal Centro Studi & Cultura di Impresa di Ucimu-sistemi Per Produrre, ha registrato un incremento del 26,2% rispetto allo stesso periodo del 2006, attestandosi a un valore dell’indice pari a 122,8 (base 2000=100). Tale risultato è stato determinato sia dal buon andamento del mercato interno che dai positivi riscontri raccolti sui mercati stranieri, tradizionali e emergenti. In particolare, gli ordinativi raccolti dai costruttori italiani sul mercato domestico sono cresciuti del 41,6% rispetto allo stesso periodo del 2006, per un valore assoluto dell’indice pari a 103,5. In ragione di questo incremento, l’indice degli ordinativi interni torna finalmente sui livelli del 2000, recuperando il terreno perso durante la crisi congiunturale cominciata nel 2001. Sul fronte estero, gli ordinativi proseguono il trend positivo, segnando una crescita del 15,4% rispetto al periodo gennaio-marzo 2006, raggiungendo un valore assoluto dell’indice pari a 142 (valore record). “Tali risultati - ha affermato Alberto Tacchella, presidente Ucimu-sistemi Per Produrre, l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione - confermano la ripresa in atto, ripresa che però occorre sia sostenuta attraverso interventi mirati da parte di tutti gli attori economici, affinché possa trasformarsi in vera ripresa strutturale”. “In particolare - ha continuato Alberto Tacchella - da un recente studio condotto dalla associazione sull’analisi dei bilanci delle imprese del settore, nel periodo 2003-2005, sono state le piccole imprese a soffrire di più la crisi che ha interessato il sistema economico mondiale, al punto che molte di esse non hanno ancora completato la fase di recupero”. “In questo senso occorrono misure concrete che conferiscano stabilità e solidità alle imprese e quindi al settore dei sistemi per produrre inteso nel suo complesso, settore che deve essere considerato pietra d’angolo del sistema industriale italiano”. “Le nostre aziende - ha proseguito Tacchella - oggi si trovano a fronteggiare due criticità: da una parte hanno ridotte disponibilità finanziarie, dall’altra hanno dimensioni troppo piccole per poter far fronte in modo efficiente alla crescente domanda”. “Alle banche chiediamo dunque di non ostacolare lo sviluppo del settore in questo momento così delicato. A loro gli imprenditori dei sistemi per produrre chiedono di operare in modo flessibile, ragionando sul lungo periodo e sulle grandi potenzialità di sviluppo che le imprese italiane possono cogliere, indipendentemente dalle regole e dai canoni previsti da Basilea 2”. “Alle autorità di governo, invece, - ha concluso Tacchella - pur accogliendo con favore il provvedimento inserito in finanziaria volto a favorire i processi di fusione e aggregazione, chiediamo una azione rapida affinché lo stesso sia reso finalmente operativo. In questo senso, occorre una legge di immediata applicabilità e di chiaro contenuto, comprensibile a tutti. Questo ancora non è stato fatto, su questo chiediamo un intervento deciso”. D’altro canto Ucimu-sistemi Per Produrre, da sempre, opera per sviluppare e sostenere strumenti utili a incrementare il livello di competitività delle imprese del settore. Dal fondo di private equity, Wise Equity Ii-fondo Macchine, promosso da Federmacchine e sostenuto anche da Ucimu-sistemi Per Produrre, creato ad hoc per le imprese del settore del bene strumentale che ha raccolto fino a ora 170 milioni di euro, all’accordo stipulato, in questi giorni, con un importante istituto bancario, volto a sostenere le imprese costruttrici di macchine utensili, robot e automazione nel processo di internazionalizzazione. Oltre a queste iniziative promosse direttamente dalla associazione, Ucimu-sistemi Per Produrre guarda con favore a tutti gli strumenti finalizzati allo scopo quali, per esempio, la quotazione in Borsa sul Mercato Expandi, mercato completamente nuovo e, per le sue caratteristiche, più vicino e adatto alle esigenze delle Pmi, e il Mac, una sorta di mercato alternativo di capitale che può essere utilizzato in sostituzione o aggiunta ai fondi di investimento. .  
   
 

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