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Notiziario Marketpress di Lunedì 07 Maggio 2007
 
   
  CONCORRENZA E INFORMAZIONI IMMOBILIARI: ULTERIORI PROVVEDIMENTI GIUDIZIARI IMPONGONO ALL’AGENZIA DEL TERRITORIO IL RISPETTO DELLE REGOLE

 
   
   Milano 7 maggio 2007 – L’agenzia del Territorio è tenuta a rispettare la normativa nazionale e comunitaria sulla concorrenza, quindi a non penalizzare le imprese private con un ingresso anomalo nel mercato delle informazioni immobiliari. In questi ultimi giorni e settimane, le corti d’Appello di Milano, Trieste e Brescia, Bologna e Venezia hanno accolto o confermato le istanze in tal senso avanzate dalle imprese operanti nel settore delle informazioni immobiliari ipotecarie e catastali, stimolate dall’Acif, l’associazione di categoria aderente a Confindustria. Le vicende che oppongono gli operatori privati (200 in Italia con circa 1500 addetti) e l’Agenzia del Territorio (in capo al Ministero dell’Economia e delle Finanze), attengono alla disciplina del mercato delle informazioni immobiliari a valore aggiunto e in particolare dei servizi di monitoraggio. Questi ultimi si basano sulla raccolta di dati di fonte pubblica per elaborare rapporti e segnalazioni ad hoc sullo stato degli immobili (caratteristiche, proprietà, vincoli, ipoteche, ecc. ) che le banche utilizzano per verificare le consistenze patrimoniali delle persone fisiche e giuridiche che offrono garanzie di credito. L’evoluzione più recente ha visto da un lato la quintuplicazione dei diritti da corrispondere all’Agenzia del Territorio per disporre degli elenchi dei soggetti che effettuano movimenti e oneri aggiuntivi per le informazioni da elaborare, e dall’altro il parallelo prodursi di norme funzionali all’ingresso della stessa Agenzia in un mercato già popolato da operatori privati con proprie offerte di servizi di monitoraggio. Ai precedenti pronunciamenti della Magistratura e dell’Antitrust che ravvisavano un abuso di posizione dominante da parte dell’Agenzia del Territorio (che ha il monopolio dei dati delle Conservatorie e del Catasto), si sono venuti ad aggiungere quelli delle Corti d’Appello di Venezia, Brescia, Trieste, Bologna, che accogliendo le istanze delle aziende ricorrenti (Crif, Libralon, Studio Elle, e altre) o rigettando i ricorsi dell’Agt a precedenti responsi : 1. Rilevano ancora come Agt non abbia provveduto al rispetto delle prassi previste dall’ordinamento nazionale ed europeo: offerta di servizi di natura economica solo attraverso società separata che abbia accesso ai dati dell’Agenzia alle stesse condizioni delle altre società già operanti nel settore ; 2. Inibiscono l’Agt nella prosecuzione della sperimentazione dei servizi di monitoraggio da offrire al mercato; 3. Obbligano l’Agt a fornire alle controparti gli elenchi soggetti alle condizioni tariffarie vigenti al 30 settembre 2006, e cioè antecedenti alle maggiorazioni tariffarie del 500%. Quanto ai primi due punti è stato poi ribadito anche dalla Corte d’Appello di Milano. “La situazione rende urgente un intervento del legislatore coerente con l’ordinamento nazionale e comunitario sulla concorrenza. – ha dichiarato Andrea Rapisarda, Presidente di Acif - Perché una volta visto che l’Agenzia del Territorio non può vendere direttamente i servizi di monitoraggio immobiliare, resta il fatto che gli operatori privati non possono più erogarli a causa dell’aggravio degli oneri, e che i servizi sostitutivi da essi comunque garantiti non risolvono in toto un’esigenza sentita dal mercato, e in primis dalle banche” .  
   
 

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