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Notiziario Marketpress di Lunedì 14 Maggio 2007
 
   
  NUOVO STUDIO MOSTRA COME IL CERVELLO SI ADATTA ALL´ESPOSIZIONE ALLA NICOTINA

 
   
  Bruxelles, 14 maggio 2007 - Alcuni ricercatori europei hanno gettato nuova luce sul modo in cui il cervello si adatta a lunghi periodi di esposizione alla nicotina e su come esso reagisce in mancanza di tale sostanza. Il lavoro, che ha riunito ricercatori del Centro nazionale francese per la ricerca scientifica (Cnrs) e dell´Istituto svedese Karolinska, è stato pubblicato on line sulla rivista «Proceedings of the National Academy of Sciences» (Pnas). La nicotina causa dipendenza quando interferisce con i centri della ricompensa legandosi ai recettori dell´acetilcolina nicotinica. Questi recettori sono costituiti da cinque sottounità, le quali sono suddivise in 10 tipi. Tutti i recettori vengono attivati dal neurotrasmettitore acetilcolina, come pure dalla nicotina. Tuttavia, questi diversi tipi di recettori potrebbero avere funzioni fisiologiche diverse e quindi rappresentare bersagli farmacologici distinti. Lo scorso anno i ricercatori del Cnrs hanno dimostrato che la sottounità beta2 e probabilmente anche la sottounità alpha7 sono coinvolte nell´attivazione del sistema di ricompensa del cervello in seguito alla somministrazione di una forte dose di nicotina. Con quest´ultima ricerca gli scienziati intendevano scoprire come i recettori si comportavano quando venivano esposti alla nicotina a lungo termine. Nell´arco di varie settimane è stata somministrata nicotina ad alcuni topi, in modo che i livelli della sostanza nel plasma sanguigno raggiungessero approssimativamente quelli riscontrati nei fumatori e in quantità sufficienti da provocare i sintomi dell´astinenza. Raffrontando i topi normali con i topi che non presentavano il recettore beta2, i ricercatori hanno scoperto che i recettori beta2 e alpha7 agsicono per mantenere un equilibrio quando il cervello è esposto alla nicotina per molto tempo. D´altro canto, se esposti alla nicotina, i recettori beta2 vengono desensibilizzati e diventano inattivi. Questo però viene controbilanciato da un adattamento dei circuiti neuronali con i recettori alpha7. «In sintesi, i dati ottenuti nei topi dimostrano la presenza di un equilibrio funzionale tra i sottotipi di recettori nicotinici che può presentarsi anche nei fumatori esposti alla nicotina», scrivono i ricercatori. I risultati della ricerca portano a concludere che i ricercatori che sviluppano farmaci per aiutare i fumatori a smettere di fumare dovranno tenere conto di entrambi i tipi di recettori. I risultati sono anche rilevanti per le malattie che coinvolgono i recettori nicotinici. «Questo è il caso della schizofrenia», ha spiegato Philippe Faure del Cnrs, coautore della relazione. «Le persone che sono state curate a causa di questa malattia fumano molto di più rispetto al resto della popolazione e alcune di esse credono che il fumo potrebbe essere una forma di automedicazione. Questo fenomeno potrebbe essere dovuto all´azione di un meccanismo di compensazione collegato ai recettori alpha7». Altre malattie che colpiscono i recettori nicotinici comprendono il morbo di Alzheimer, il disturbo da deficit dell´attenzione con iperattività (Adhd) e l´autismo. «Queste malattie rappresentano target eccezionali per le azioni croniche dei nuovi farmaci nicotinici», hanno concluso i ricercatori. Per informazioni sul Centro nazionale francese per la ricerca scientifica: http://www. Cnrs. Fr/ .  
   
 

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